Museo del Parmigiano Reggiano*
Un antico caseificio a pianta circolare ospita il museo dedicato ad un prodotto unico e inimitabile, frutto di una terra dove la qualità è uno stile di vita, raccontandone la storia, le tradizioni e i sapori. La visita al museo è una esperienza che coinvolge tutti i sensi.
Finita la visita è prevista la degustazione di scaglie di Parmigiano-Reggiano, di differente stagionatura, con preziosi consigli su come degustarlo.
La curiosità: un tempo la salatura era eseguita utilizzando il sale bianco di Salsomaggiore (oggi usato soprattutto per le sue proprietà termali).
Museo del Parmigiano-Reggiano c/o Corte Castellazzi – Soragna (PR)
Museo del Prosciutto di Parma*
Nel parmense, a Langhirano, il museo dedicato all’arte suina per eccellenza è ospitato nell’ex Foro Boario, dove ci sono ancora gli anelli di ferro utilizzati per legare gli animali.
Da sempre in questa zona le popolazioni colonizzatrici (Etruschi, i Celti Galli Boi e i Romani) hanno allevato maiali e la natura stessa della pianura emiliana, ricca di acqua e di boschi di querce, ne ha favorito l’insediamento.
Terminata la visita delle otto sezioni è doverosa la degustazione: facoltativa la richiesta di info sui prosciuttifici della zona al punto informativo e l’acquisto di golosi souvenir.
Museo del Prosciutto di Parma C/o Ex Foro Boario – Langhirano (PR)
Museo del Salame di Felino*
La sede di un museo dedicato ad un salame dal gusto nobile come quello di Felino non poteva che essere un castello, a testimonianza del forte legame che il prodotto, “figlio” prediletto, ha con il territorio di origine.
Sarà curioso scoprire di più su questo salame prodotto con le carni dei maiali di montagna attraversando i meandri dei locali settecenteschi delle cantine, imparando tutto sulle varie fasi.
Un viaggio interessante e gustoso immaginando che da un momento all’altro il norcino indossi il mantello nero appoggiato al muro.
Museo del Salame di Felino c/o Castello di Felino – Felino (PR)
Museo del Culatello e del Masalén
E’ nella Bassa, dominata dal Grande Fiume, là dove la nebbia è un ingrediente essenziale del gusto che nasce questo Museo dedicato al territorio e a tutte le sue genti e nato proprio dalla volontà di quelle stesse genti. In principio infatti gli Spigaroli furono mezzadri di Giuseppe Verdi reinventandosi poi come ristoratori e Masalén, ovvero norcini. Il percorso museale svela tutto sul mondo segreto del Culatello: il territorio, il maiale, Sant’Antonio Abate eremita accompagnato da un maialino e l’arte norcina.
Lasciati affascinare dalla galleria dei culatelli, dove stagionano nell’umidità e nella penombra prima di risalire e degustare il Re dei Salumi.
Museo del Culatello e del Masalén c/o Antica Corte Pallavicina – Polesine Parmense (PR)
Museo del pomodoro*
È ospitato in un antico complesso monastico il museo dedicato al pomodoro, introdotto dalle Americhe come pianta ornamentale, oggi un pilastro della nostra cucina quotidiana. La sede è la scelta naturale visto il ruolo strategico che riveste questo luogo nell’ambito delle zone di coltivazione del pomodoro e del distretto della sua trasformazione.
Sarà affascinante intraprendere il percorso dalla coltivazione alla tavola, di uno dei prodotti agricoli più consumati, per terminare con un degustazione in tavola al ristorante.
Museo del Pomodoro c/o Corte di Giarola – Collecchio (PR)
Museo della pasta*
Stessa sede del museo del pomodoro per il suo complementare per eccellenza, ovvero la pasta, prodotto assolutamente identitario per la regione. Nato da un’idea di Ettore Guatelli e di Pietro Barilla il museo invita a scoprire il percorso che il dorato chicco fa dalla terra alla tavola, senza dimenticare la corretta alimentazione.
Curiosi gli approfondimenti sulla comunicazione (manifesti e locandine storiche), sulla gastronomia (storia dello scolapasta, ricettari e abbinamenti tra formati e condimenti regionali) e sulla pasta nell’arte (dai dipinti ai francobolli).
Museo della Pasta c/o Corte di Giarola – Collecchio (PR)
Museo dell’arte olearia
Il museo nasce per raccontare un prodotto di alta qualità come l’olio extravergine di oliva. Anche se è difficile da credere in Emilia sono stati ritrovati alcuni esemplari secolari di ulivo che ne testimoniano la presenza in passato e la sua possibilità di sopravvivenza. La famiglia Orsi Coppini da generazioni produce olio extravergine italiano di alta qualità ed è stato naturale dar vita a un centro culturale dell’olio e dell’olivo nel Parmense, per diffondere la conoscenza di un prodotto che è parte anche della nostra storia. Varcata la cancellata, dà il benvenuto un anfiteatro all’aperto prima di entrare nel vero e proprio museo che custodisce le attrezzature (anche secolari) che svelano i segreti dell’arte olearia. Visita al museo gratuita la domenica pomeriggio, altri giorni solo su prenotazione.
Museo dell’arte olearia – San Secondo Parmense (PR)
Museo cantina dei Colli di Parma*
Sono le suggestive cantine della Rocca di Sala Baganza ad ospitare il museo dedicato al gustoso nettare degli Dei. In una zona da sempre a vocazione vitivinicola, reperti provenienti da scavi nel territorio parmense testimoniano che proprio qui si sia per la prima volta evoluto il modo di bere il vino: schietto e in bicchieri, grazie alle popolazioni celtiche.
Il percorso, espositivo e sensoriale, si snoda nei sotterranei e nelle ghiacciaie farnesiane, tra archeologia, cultura contadina, botanica, testimonianze storiche e letterarie alla scoperta del territorio. In chiusura il pergolato di vite che precede la sala delle botti e l’immancabile degustazione in enoteca.
Museo cantina dei Colli di Parma – Sala Baganza (PR)