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9 opere dei più grandi artisti italiani in Emilia-Romagna

di /// Gennaio 21, 2025
Tempo stimato di lettura: 9 minuti

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Dopo aver esplorato la vibrante scena della street art in Emilia-Romagna, è il momento di intraprendere un tour culturale unico.

Seguendo le tracce di 9 tra i più grandi artisti italiani, scoprirai straordinari capolavori custoditi in musei, gallerie e chiese disseminate in tutta la regione.

Pur non vantando nomi altisonanti come gli Uffizi di Firenze, Brera di Milano o la Galleria Borghese di Roma, l’Emilia-Romagna è uno scrigno di tesori artistici. Qui puoi ammirare opere di geni immortali come Leonardo, Raffaello, Canova, Bernini, Botticelli, Piero della Francesca, Correggio, Guercino e Guido Reni, in luoghi meno affollati ma altrettanto ricchi di fascino e storia.

Lasciati sorprendere dalla bellezza senza tempo di queste opere, senza il caos e le lunghe file che spesso caratterizzano i musei più rinomati. Prenditi il tempo necessario per apprezzare ogni dettaglio, immergendoti in un’atmosfera di calma e contemplazione.

L’Emilia-Romagna vi aspetta con i capolavori dei più grandi artisti italiani di tutti i tempi. Che l’avventura abbia inizio!

Sandro Botticelli - Piacenza

Artista: Sandro Botticelli
Capolavoro d’arte da vedere: Madonna adorante il Bambino con San Giovannino (1475 circa)
Dove: Palazzo Farnese (Piacenza)

Piacenza, Visite guidate a Palazzo Farnese, tondo Botticelli, ph. Delpapa
Piacenza, Palazzo Farnese – Sandro Botticelli, Madonna adorante il Bambino con San Giovannino (1475 circa) | Credit: Delpapa

La Pinacoteca di Piacenza, situata al primo piano del maestoso Palazzo Farnese, conserva un autentico gioiello: un prezioso Tondo del Botticelli, raffigurante la Madonna adorante il Bambino con San Giovannino.

Questo capolavoro, realizzato circa trent’anni prima del celebre Tondo Doni degli Uffizi, ha un valore storico e artistico unico.
Si narra che Botticelli abbia tratto ispirazione dal testo apocrifo trecentesco di Giovanni De Cauli da San Gimignano, dove si descrive San Giovannino in atteggiamento adorante verso Gesù Bambino.

Ad attirare immediatamente lo sguardo dei visitatori è la splendida cornice originale, intagliata e dorata, che centra perfettamente la scena sacra, conferendole un’aura di straordinaria eleganza.


Consiglio: se decidi di visitare Piacenza, ti suggerisco di arrivare all’orario di apertura (sia mattutina che pomeridiana), per poter esplorare con calma tutte le sezioni dei Musei Civici di Palazzo Farnese. Tra le collezioni spiccano il suggestivo Museo delle Carrozze, il Museo del Risorgimento, la sezione Archeologica e la spettacolare Sala d’Armi.

Opera d’arte extra in città: non perderti un’altra perla artistica della città: l’Ecce Homo di Antonello da Messina, custodito presso il Collegio Alberoni, una delle opere più intense e suggestive del maestro siciliano.

Scopri Piacenza e lasciati conquistare dal suo fascino austero e aristocratico.

Leonardo da Vinci - Parma

Artista: Leonardo da Vinci
Capolavoro d’arte da vedere: Testa di fanciulla, detta “La scapiliata” (1508)
Dove: Complesso Monumentale della Pilotta (Parma)

Parma, Galleria Nazionale | Leonardo da Vinci, La Scapigliata (1508 circa)
Parma, Galleria Nazionale | Leonardo da Vinci, La Scapigliata (1508 circa) – Foto © ilparmense.net

Nel cuore del Complesso Monumentale della Pilotta, la Galleria Nazionale di Parma custodisce una preziosa testimonianza del passaggio di Leonardo da Vinci in Emilia-Romagna: La scapigliata.

Questa straordinaria opera rappresenta un vero e proprio unicum nel corpus del Maestro, esaltando con forza la libertà creativa e la femminilità, tratti distintivi dello stile di Leonardo.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, La Scapigliata non è un semplice disegno o uno schizzo preparatorio, ma una pittura su tavola monocroma.

Il dipinto, recentemente impreziosito da una cornice d’epoca, spicca su una superficie metallica grigia che ne esalta il contrasto cromatico con le delicate tonalità di oro e bruno, conferendo all’opera un’aura di elegante sobrietà e fascino senza tempo.


Consiglio: dopo aver acquistato il biglietto per la Galleria, prenditi il tempo necessario per esplorare ogni sala con attenzione, come se fossi al Museo del Prado di Madrid. Scommettiamo che rimarrai incantato!

Opera d’arte extra in provincia: se hai tempo, fai una tappa a Fontanellato per ammirare il suggestivo ciclo di affreschi del Parmigianino presso la Stufetta di Diana e Atteone, all’interno della Rocca Sanvitale.

Scopri tutti i segreti di Parma e lasciati ispirare!

Correggio - Correggio (RE)

Artista: Correggio
Capolavoro d’arte da vedere: Pietà (1512 circa)
Dove: Museo Civico “Il Correggio” (Correggio – RE)

Correggio (RE), Museo Civico Il Correggio | Antonio Allegri da Correggio, Pietà (1512 circa)
Correggio (RE), Museo Civico Il Correggio | Antonio Allegri da Correggio, Pietà (1512 circa)

Nel cuore di Correggio, al piano nobile del suggestivo Palazzo dei Principi, si trova il Museo Civico, custode di un prezioso dipinto ad olio attribuito al celebre artista Antonio Allegri, detto il Correggio: la Pietà.

L’opera, caratterizzata da evidenti influssi leonardeschi, è databile a prima del 1514. Il soggetto è particolarmente originale all’interno della produzione artistica dek Correggio: Cristo è raffigurato in una posa articolata, con un braccio lasciato cadere mollemente e l’altro ripiegato lungo l’addome, mentre le gambe incrociate sono strette dall’abbraccio della Madonna.

La complessità della composizione conferisce all’immagine un’intensità emotiva che non passa inosservata.

L’importanza di quest’opera è testimoniata dalle numerose copie realizzate nei secoli, tra cui spicca quella di Annibale Carracci.
Si ipotizza che la popolarità del dipinto possa derivare da una sua possibile esposizione in un luogo pubblico di grande rilievo, come la cappella del Palazzo dei Principi, situata di fronte al cosiddetto “campo d’onore” del Castello di Correggio, dove avvenivano i duelli. In passato, era infatti consuetudine giurare davanti a immagini sacre durante eventuali riconciliazioni.


Consiglio: oltre a questa straordinaria opera, nella stessa sede e con ingresso gratuito, potrai ammirare altre due opere attribuite al Correggio: il dipinto Volto di Cristo (1519 – 1520 ca) e il prezioso Disegno Bifacciale (1526 ca.)

Opera d’arte extra in provincia: se hai voglia di proseguire con il tuo tour artistico, a pochi km di distanza, la Basilica della Ghiara a Reggio Emilia ospita una splendida pala del Guercino raffigurante la Cristo crocefisso. Quest’opera, tra le più ammirate e discusse dell’artista, rappresenta un’autentica gemma della pittura barocca.

Scopri di più sulle città di Correggio e Reggio Emilia.

Gian Lorenzo Bernini - Modena

Artista: Gian Lorenzo Bernini
Capolavoro d’arte da vedere: Busto di Francesco I d’Este (1650-1652)
Dove: Gallerie Estensi (Modena)

Modena, Gallerie Estensi - Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Francesco I d’Este (1650 - 1651)
Modena, Gallerie Estensi – Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Francesco I d’Este (1650 – 1651) | Credit: gallerie-estensi.beniculturali.it

La scultura di Francesco I d’Este di Gian Lorenzo Bernini fa parte della collezione di opere d’arte che un tempo appartenevano ai Duchi d’Este e che, dal 1894, sono esposte nella sede attuale delle Gallerie Estensi, all’interno del Palazzo dei Musei di Modena.

Commissionata nell’agosto del 1650 da Francesco I d’Este, l’opera fu realizzata dal Bernini che, sebbene inizialmente riluttante, non incontrò mai personalmente il Duca. L’artista si basò su precedenti opere pittoriche per ritrarre il soggetto, ma riuscì comunque a ottenere le precise misure dell’altezza e della larghezza delle spalle del Duca per garantire un realismo maggiore.

Nonostante le difficoltà “oggettive” che incontrò nel realizzare l’opera, la scultura marmorea risulta straordinariamente leggera, grazie a elementi secondari come la parrucca e il mantello che conferiscono un senso di movimento e fluidità.


Consiglio: poiché la Galleria è parte integrante del complesso delle Gallerie Estensi, approfitta dell’opportunità di visitare a Modena la Biblioteca Estense Universitaria e il Museo Lapidario; fuori Modena, invece, il Palazzo Ducale di Sassuolo e la Pinacoteca Nazionale di Ferrara.

Opera d’arte extra in città: all’interno della Galleria, oltre alla scultura di Bernini, avrai l’opportunità di ammirare anche i soffitti dipinti dal Tintoretto, ispirati alle Metamorfosi di Ovidio.

Scopri di più sulla città di Modena: tra motori, enogastronomia di qualità e una ricca offerta culturale!

Raffaello Sanzio - Bologna

Artista: Raffaello Sanzio
Capolavoro d’arte da vedere: Estasi di Santa Cecilia (1518)
Dove: Pinacoteca Nazionale di Bologna

Pinacoteca Nazionale di Bologna - Raffaello Sanzio, L’estasi di Santa Cecilia
Pinacoteca Nazionale di Bologna – Raffaello Sanzio, L’estasi di Santa Cecilia | Credit: Pubblico Dominio, via Wikimedia

L’Estasi di Santa Cecilia fu commissionata a Raffaello Sanzio da una nobildonna bolognese per la cappella consacrata alla Santa, situata nella chiesa di San Giovanni in Monte.

Il legame con la città di Bologna appare evidente anche nel profilo della chiesa visibile sullo sfondo del dipinto, che richiamerebbe quello di Santa Maria del Monte.

Si tratta di un’opera straordinariamente innovativa, in cui Raffaello elimina la rappresentazione tradizionale della divinità, concentrandosi sull’“estasi” come tema centrale della scena. Trafugata durante le spoliazioni napoleoniche, l’opera tornò in Italia nel 1815.

La fama di questo capolavoro, realizzato a olio su tela, è dimostrata dalle numerose copie eseguite nel tempo, da artisti celebri come i Carracci e Guido Reni.


Consiglio: dedicate un’intera giornata alla visita della Pinacoteca Nazionale di Bologna: il capolavoro di Raffaello non è l’unico motivo per cui vale la pena acquistare il biglietto!

Opera d’arte extra in città: non perdetevi una visita alla Basilica di San Domenico, dove potrete ammirare alcune delle opere di Michelangelo Buonarroti. Il genio toscano ha realizzato le statue di San Petronio, San Procolo e dell’Angelo reggicandelabro, che adornano l’imponente Arca di San Domenico, monumento sepolcrale del santo.

Scopri di più su Bologna, la città famosa per i suoi portici e le sue torri!

Guercino - Cento

Artista: Guercino
Capolavoro d’arte da vedere: Madonna with blessing Child, known as Madonna dei Cappuccini (1629)
Dove: Civica Pinacoteca il Guercino (Cento)

Cento (BO), Civica Pinacoteca il Guercino, Madonna col Bambino benedicente (detta Madonna dei Cappuccini) (1629)
Cento (BO), Civica Pinacoteca il Guercino, Madonna col Bambino benedicente (detta Madonna dei Cappuccini) (1629) | Credit: Civica Pinacoteca il Guercino

La Madonna col Bambino benedicente, conosciuta anche come “Madonna dei Cappuccini”, è un dipinto realizzato da Guercino nel 1629 e oggi custodito presso la Civica Pinacoteca il Guercino di Cento.

L’opera raffigura un’intima scena familiare: la Vergine sostiene il Bambino, ritratto nell’atto di benedire, con un’attenzione straordinaria ai dettagli e alla delicatezza dei panneggi.

Questo capolavoro riflette la maturità stilistica raggiunta dall’artista, influenzata dall’esperienza romana e caratterizzata da un raffinato equilibrio compositivo e una resa luministica innovativa. Degno di nota è il dettaglio della finestra sullo sfondo, che lascia intravedere un cielo limpido, conferendo all’intera scena un’atmosfera raccolta e serena.

La tela, rubata dai soldati napoleonici e successivamente recuperata, è oggi uno dei pezzi più significativi della pinacoteca. Se sei appassionato di arte e desideri scoprire il fascino della pittura barocca, una visita a questa collezione è d’obbligo!


Consiglio: a seguito del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nel 2012, la pinacoteca è stata restaurata e oggi si presenta completamente rinnovata. Si tratta di uno spazio incredibile, sia per la ricchezza sia per le opere d’arte che contiene. Oltre alle opere di Guercino, è possibile ammirare una vasta collezione di dipinti, sculture, grafiche e affreschi.

Opera d’arte extra in città: la Pinacoteca Civica San Lorenzo di Cento è uno spazio di grande fascino e rilevanza. Al suo interno sono ospitati permanentemente i dipinti realizzati dal Guercino per la Chiesa del SS. Rosario di Cento, un luogo di culto a cui il maestro era profondamente legato, insieme ad altre opere legate alla pittura emiliana.

Scopri di più su Cento, città natale del Guercino, e sulla vicina Ferrara, città degli Estensi, con il suo bellissimo castello e la suggestiva Pinacoteca Nazionale.

Guido Reni - Ravenna

Artista: Guido Reni
Capolavoro d’arte da vedere: Mosè e la caduta della manna (1614 – 1616)
Dove: Duomo di Ravenna

Ravenna, Duomo di Ravenna | Mosè e la caduta della manna
Ravenna, Duomo di Ravenna | Mosè e la caduta della manna (1614 – 1616) | Credit: Pubblico Dominio, via Wikimedia

Molti artisti si sono cimentati nella rappresentazione del tema della raccolta della manna, il “cibo degli angeli” donato da Dio al popolo di Israele durante il loro esodo nel deserto.

Guido Reni, uno dei massimi esponenti del classicismo italiano, affronta questo soggetto con un affresco di grande impatto visivo, conservato nella Cappella del Santissimo Sacramento del Duomo di Ravenna.

Il dipinto, intitolato Mosè e la caduta della manna, è caratterizzato da una composizione affollata e dinamica, dove spiccano le figure centrali: Mosè, avvolto in un ampio manto rosso, guida il popolo, mentre uomini e donne raccolgono il cibo miracoloso in ciotole e anfore.

La scena esprime la gratitudine e il sollievo degli israeliti, catturando il momento in cui la provvidenza divina si manifesta in soccorso del loro cammino. L’uso magistrale della luce e del colore da parte di Guido Reni dona alle figure un’aura solenne e al tempo stesso umana, tipica del suo stile.


Curiosità: le celebri “corna” di Mosè, visibili anche nell’affresco, potrebbero essere il risultato di un errore di traduzione. In alcune versioni antiche della Bibbia, il termine ebraico “karan” (raggi) venne confuso con “keren” (corna). Nel Libro dell’Esodo (34,29), infatti, si narra che Mosè, dopo aver parlato con il Signore, aveva il volto raggiante, simbolo della sua vicinanza divina.

Consiglio: se siete amanti dell’arte antica, non perdete l’occasione di visitare i monumenti UNESCO di Ravenna. Se invece preferite l’arte, la pittura e la scultura dal Medioevo fino all’età contemporanea, una tappa al MAR – Museo d’Arte della città è d’obbligo!

Opera d’arte extra in provincia: il borgo di Brisighella, custodisce tra le collezioni del Museo Civico “G. Ugonia”, la grande pala del Guercino S. Francesco d’Assisi e S. Ludovico di Francia.

Scopri di più su Ravenna, splendida capitale mondiale dell’arte del mosaico.

Antonio Canova - Forlì

Artista: Antonio Canova
Capolavoro d’arte da vedere: Ebe (1816 – 1817 circa)
Dove: Musei San Domenico (Forlì)

Forlì, Musei di San Domenico - Antonio Canova, Ebe
Forlì, Musei di San Domenico – Antonio Canova, Ebe (1816 – 1817 circa) | Credit: finestresullarte.info

Della statua esistono ben quattro versioni autografe di Canova. La versione forlivese fu commissionata dalla contessa Veronica Zauli Nardi Guarini per arricchire la sontuosità della sua dimora, Palazzo Guarini Torelli.

L’opera raffigura la dea Ebe, rappresentata mentre avanza con passo leggero, quasi danzante, con una raffinata acconciatura raccolta in un diadema, mossa da un soffio di vento. Simbolo dell’adolescenza, la dea incarna il miracolo di una bellezza perfetta e intatta, colta nel momento in cui le sue forme iniziano a sbocciare.

Fin dalla sua creazione, quest’opera fu riconosciuta per la sua modernità, capace di stabilire un ideale di bellezza pienamente in sintonia con la sensibilità estetica dell’epoca.

Oggi la statua è esposta ai Musei San Domenico di Forlì, in una sala circolare progettata per richiamare la sala ottagonale di Palazzo Guarini Torelli. Grazie a questa disposizione, l’opera continua a essere ammirata da ogni prospettiva, esaltandone l’armonia delle forme.


Consiglio: qualunque sia il periodo in cui visiterai la Pinacoteca, informati sulla mostra in corso: ne varrà sicuramente la pena!

Opera d’arte extra in provincia: nell’adiacente chiesa del Convento dei Frati Minori Cappuccini di Cesena è custodito il prezioso dipinto a olio San Francesco riceve le stimmate (1646), considerato un vero tesoro artistico.

Scopri di più sulle città di Forlì e Cesena.

Piero della Francesca - Rimini

Artista: Piero della Francesca
Capolavoro d’arte da vedere: Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo (1451)
Dove: Tempio Malatestiano (Rimini)

Rimini, Tempio Malatestiano - Piero della Francesca, Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo
Rimini, Tempio Malatestiano – Piero della Francesca, Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo (1451)

Nel cuore di Rimini, il Tempio Malatestiano custodisce uno degli affreschi più celebri del Rinascimento: Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo di Piero della Francesca. L’opera fu commissionata dal condottiero Sigismondo Pandolfo Malatesta, che chiamò l’artista alla sua corte.

L’affresco si trova nell’ultima cappella a destra dell’altare, dove il visitatore può ammirare la rappresentazione del condottiero in preghiera, circondato da simbolismi potenti. I due cani levrieri ai suoi piedi, uno bianco e l’altro nero, simboleggiano la fedeltà e la vigilanza, riflettendo le virtù politiche ideali di Sigismondo.

Questa straordinaria opera non solo esprime un atto di devozione religiosa, ma celebra anche il potere politico della famiglia Malatesta, unendo la fede e la politica in un’unica grande narrazione visiva.


Curiosità: il Tempio Malatestiano, progettato da Leon Battista Alberti, è un esempio emblematico di come l’architettura e l’arte rinascimentale siano state utilizzate per esprimere il prestigio e la legittimità dei Malatesta. Il suo interno, decorato con opere di grandi maestri, è un vero e proprio scrigno di arte e storia.

Opera d’arte extra in città: all’interno del duomo non perdere il magnifico Crocifisso di Rimini, dipinto a tempera e oro su tavola da Giotto. Inoltre, poco lontano, si consiglia anche il Museo della Città che offre un viaggio affascinante nella corte malatestiana, con esposizioni che celebrano la grandezza della Signoria attraverso araldica, medaglie, ceramiche e opere di artisti del Quattrocento, come Agostino di Duccio, Matteo de’ Pasti, Giovanni Bellini e Domenico Ghirlandaio.

Scopri di più su Rimini: il suo centro storico è un tesoro di testimonianze artistiche uniche.

Autore

Celestina Paglia

Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…

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