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Portico di Romagna e San Benedetto in Alpe

di /// Dicembre 13, 2022
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

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Nella vallata del Montone, in provincia di Forlì, scopriamo Portico di Romagna e San Benedetto in Alpe, piccoli borghi di 780 abitanti sparsi in tre diversi centri abitati e facenti parte della Comunità Montana dell’Acquacheta.

Riconosciuto come borgo Bandiera Arancione, Portico si distingue per l’ottima conservazione e omogeneità del suo nucleo antico e per l’estrema cura dell’arredo urbano, oltre che un contesto naturalistico di notevole pregio.

Cenni storici

La storia del piccolo borgo di Portico di Romagna è molto antica; il suo nome deriva dal latino porticum, ovvero mercato, ed è risalente all’epoca romana quando questi territori vennero liberati dal popolo dei Galli.

Ma è in epoca medioevale che questo luogo ottiene sempre maggior prestigio, rappresentando una tappa importante del percorso che collegava la Romagna alla bella Firenze.

Gli scontri tra le diverse famiglie nobili, desiderose di ottenere il dominio su questa zona strategica per il controllo dell’Italia, terminarono definitivamente nel 1386 quando Portico divenne il capoluogo dei territori romagnoli sotto il controllo della repubblica fiorentina.

La storia di San Benedetto in Alpe è collegata a quella dell’omonima abbazia che in queste zone sorge a partire dall’anno mille.

Lo stesso Dante Alighieri, esule da Firenze, trovò riparo proprio in questi luoghi. A ciò si aggiunge il fatto che la famiglia della sua tanto amata Beatrice fosse anche proprietaria di un edificio (Palazzo Portinari) ancora oggi esistente nel centro dello storico borgo.

Cosa vedere

Certamente il borgo, suddiviso sui tre antichi livelli, si dimostra molto suggestivo e dal sapore medioevale, bello quanto la natura che lo circonda e avvolge in un verde abbraccio.

Nelle vie del centro diversi sono i palazzi antichi di interesse culturale, quali Palazzo Portinari, Palazzo Traversari o Palazzo Mazzoni.

Il ponte della Maestà, probabilmente risalente al lontano XIV secolo, non può non rappresentare una tappa fissa del vostro percorso nella piccola cittadina montana. Privo di qualsiasi restauro, accoglie ogni anno i tanti pellegrini che ripercorrono il cammino di Assisi che qui trova una delle sue tappe.

Nella frazione di Bocconi è invece il ponte della Brusìa, a schiena d’asino e articolato su tre arcate, che vi porta fino al centro cittadino dove sorge la torre Vigiacli, cioè delle guardie, intorno al quale si sviluppò il paese.

Cosa fare

Portico di Romagna (FC) Cascate dell’Acquacheta
Portico di Romagna (FC) Cascate dell’Acquacheta | Ph. © teskiaz

Estate: sfuggire alla calura estiva è possibile scappando verso le Cascate dell’Acquacheta, percorrendo una verde passeggiata nella natura, e trascorrendo così una bella giornata all’aperto.

Autunno: a pochi passi da Portico possiamo trovare un vero “record” della naturaromagnola: il vulcano più piccolo d’Italia! Una lingua di fuoco perenne che esce dalla terra, consigliato nelle notti autunnali per illuminarvi e scaldarvi anima e corpo.

Inverno: in Campigna d’inverno si può sciare in una delle piste da sci e snowboard presenti nel parco, dallo sci di fondo allo snowpark, il divertimento è assicurato a tutti gli amanti delle bianche montagne.

Primavera: la natura attorno al borgo è un’attrattiva veramente interessante in qualsiasi stagione, ma in primavera il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi vi farà capire veramente il concetto di aria aperta, con trekking, una ricca flora e fauna e paesaggi mozzafiato!

Eventi

Estate: Chef Sotto il portico inizia ormai ad essere un appuntamento costante dell’estate del borgo. A luglio numerosi chef internazionali si sfidano a colpi di padella e mestolo per decretare la cucina più gustosa!

Autunno: il periodo perfetto per scoprire la Sagra dei frutti del Sottobosco, in cui funghi, tartufi, giuggiole, marroni e noci profumano e colorano le nostre tavole. Le bellezze e bontà di questa stagione si possono scoprire con stand, di artigiani e produttori esperti selezionati negli anni, per festeggiare la tradizione toscano-romagnola.

Inverno: proprio in questa stagione la bella Portico diventa Il paese dei presepi quando, negli angoli più caratteristici del piccolo borgo, vengono realizzati e disposti tanti presepi all’aperto, che rendono ancora più suggestiva la cittadina.

Primavera: si può guastare un piatto tipico del forno romagnolo…il bracciatello! La festa del Bracciatello incorona questo dolce povero fatto di farina, acqua e uova, simile a una villa ciambella col buco al centro, che è sempre gustabile accompagnato da salumi e un bicchiere colmo di vino rosso.

Enogastronomia

Tra le tante specialità più tipiche della cucina romagnola ci addentriamo oggi nel mondo dei dolci. Le pesche alla crema rappresentano una delizia che ogni buon rùmagnol conosce fin da bambino, preparate dalle nonne e dalle mamme a cavallo delle feste. Due calotte rosse di alchermes che chiudono al loro interno una cascata di crema e talvolta cioccolato…impossibile trovare qualcosa di più gustoso! Una tira l’altra!

Cammini e Vie di Pellegrinaggio

Due diversi cammini spirituali incontrano questa zona montuosa: il cammino dei Sant’Antonio e il cammino di Dante. Il primo ci porta fino a Padova nella tomba del santo, snodandosi in diversi percorsi per un totale di 300km percorribili, passando per Monselice, Rovigo, Ferrara, Bologna, i Parchi dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa e della Vena del Gesso Romagnola fino ad arrivare a Montepaolo.

Il cammino di Dante ripercorre invece il viaggio del sommo beata per queste terre, quando, esule da Firenze, attraversò i sentieri e gli antichi percorsi della Romagna toscana. Un viaggio stimolante e suggestivo, che vi farà rivivere sensazioni del lontano medioevo, posando i piedi nelle terre cantate anche nei versi della Divina Commedia.


La rubrica “Emilia Romagna Borghi” è realizzata basandosi sulle adesioni dei Borghi alle Associazioni: Borghi più belli d’Italia, Bandiere Arancioni, Borghi autentici d’Italia.

Autore

Arturo Castellini

Curioso esploratore romagnolo, trascorre la sua settimana a pianificare la prossima gita nell’entroterra italiano, alla ricerca della più sincera tradizione

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