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Esperienze nella natura in Emilia-Romagna: 5 idee di viaggio

di /// Agosto 4, 2023
Tempo stimato di lettura: 5 minuti

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Con 2 parchi nazionali, 1 parco interregionale, 14 parchi regionali e 17 riserve naturali, l’Emilia-Romagna ha molto da offrire a chi cerca una fuga nel verde, a contatto stretto con la natura.

Le aree naturali regionali sono perfette in qualsiasi periodo dell’anno: in primavera per ammirare da vicino il risveglio della natura, in estate per scappare dal caldo delle città, in autunno per contemplare le mille sfumature del foliage.

Qui di seguito vi diamo 5 spunti per prendersi una pausa in altrettanti angoli naturali della regione, adatti a tutte le età.

Parco del Delta del Po: alla scoperta dei fenicotteri

Attorno al delta del fiume Po c’è un area naturale unica, estremamente ricca di biodiversità.

Un territorio tra cielo, terra e mare da scoprire a piedi o in bicicletta: è il Parco del Delta del Po, che è Patrimonio Mondiale dell’Umanità e Riserva di Biosfera MAB UNESCO.

In quest’area sono presenti oltre 350 specie di uccelli, tra cui i famosi fenicotteri rosa, che nidificano – in una delle rare colonie europee – proprio all’interno della Salina di Comacchio, dove oggi si contano circa 10.000 esemplari (che si possono anche “adottare a distanza“).

Valli di Comacchio, Fenicotteri in volo Ph. Valentina Tomasi, Archivio Visit Comacchio
Valli di Comacchio (FE), Fenicotteri in volo | Credit: Valentina Tomasi, Archivio Visit Comacchio

Per scoprire il territorio e ammirare i fenicotteri dal vivo (ricordate di portare con voi un binocolo!) consigliamo una gita in bicicletta.

Si parte da Comacchio (c’è un servizio di noleggio bici presso la Manifattura dei Marinati, luogo imprescindibile per conoscere la storia e la tradizionale lavorazione locale dell’anguilla) fino ad arrivare alla Stazione Foce, dove sono attraccate le motonavi che portano alla scoperta delle Valli, compresi gli antichi casoni di pesca e i vecchi “lavorieri” per la cattura delle anguille.

Valli di Comacchio, Museo delle Valli, antichi casoni da pesca Ph. Francesco1978
Valli di Comacchio (FE), Museo delle Valli | Credit: Francesco1978

Ma questa è solo una delle numerose escursioni in bicicletta o delle escursioni in barca organizzate nel Parco, tra cui c’è sicuramente quella adatta alle vostre esigenze!

Bagno di Romagna: un borgo tra terme e gnomi

Immerso nello spettacolare scenario naturale del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (Patrimonio mondiale dell’UNESCO per le sue faggete vetuste e la Riserva Integrale di Sasso Fratino), il borgo di Bagno di Romagna è un luogo magico, meta prediletta per chi è alla ricerca del benessere fin dal tempo dei Romani.

Proprio in quell’epoca infatti furono scoperte le virtù terapeutiche delle sue calde acque termali.
Ed infatti oggi a Bagno di Romagna sono presenti ben tre stabilimenti termali: il Ròseo Euroterme Wellness Resort, il Grand Hotel Terme Roseo e l’Hotel delle Terme Santa Agnese.

Bagno di Romagna è un luogo ideale anche da vivere assieme ai bambini, grazie alle numerose attivitàche si possono fare insieme sul territorio, tra cui percorrere il Sentiero degli Gnomi e andare alla loro ricerca attraverso il bosco.

Bagno di Romagna, Sentiero degli Gnomi Ph. Archivio Comunale Bagno di Romagna
Bagno di Romagna (FC), Sentiero degli Gnomi | Credit: Archivio Comunale Bagno di Romagna

Nei dintorni di Bagno di Romagna partono anche numerosi sentieri che conducono alla scoperta delle Foreste Casentinesi e delle montagne circostanti.

In particolare da Bagno di Romagna segnaliamo l’Anello Trek 13 che conduce dal borgo fino sul Monte Carpano, con andata lungo la storica “mulattiera di Pietrapazza” e ritorno per la cresta di Corzano.
(Difficoltà: 3 su 5 / Lunghezza: 13.3 km / Dislivello: 800 m / Durata: 5,30h).

Non lontano da Bagno un percorso semplice e adatto a tutti, bambini compresi è il Sentiero Natura di Ridracoli, che conduce alla scoperta del Lago e della Diga di Ridracoli.
(Difficoltà: 1 su 5 / Lunghezza: 3.5 km / Dislivello: 100 m / Durata: 2h).

Lago di Ridracoli (Bagno di Romagna, FC)
Bagno di Romagna (FC), Lago di Ridracoli | Credit: ridracoli.it

Salse di Nirano: una passeggiata tra panorami lunari

La Riserva Naturale delle Salse di Nirano è un’area naturale protetta che si trova nel territorio di Fiorano Modenese, in provincia di Modena.

Attorniato da colline e calanchi, il cuore dell’area protetta è caratterizzato dalla presenza di un insolito fenomeno geologico, le salse eruttive che creano una scenario del tutto particolare, quasi lunare.

Fiorano Modenese, Riserva naturale delle Salse di Nirano Ph. Angelo Nastri Nacchio
Fiorano Modenese (MO), Riserva naturale delle Salse di Nirano | Credit: Angelo Nastri Nacchio

Le “salse” si creano a causa della risalita dal sottosuolo di fango argilloso freddo misto ad idrocarburi (principalmente gassosi – bolle di metano – e in piccola parte liquidi – petrolio -) che seccando da origine a queste formazioni a forma di cono dall’aspetto vulcanico, che posso essere alte fino ad alcuni metri.

Per saperne di più su questa particolare area (una delle poche in Italia), sicuramente da non perdere una visita al Centro Visite Cà Tassi, ospitato in un vecchio complesso rurale recuperato, in posizione panoramica.

Per scoprire la Riserva sono ben segnalati 9 percorsi escursionistici adatti a tutti (alcuni sono accessibili a persone con disabilità), più 4 percorsi didattici, che permettono di conoscere da vicino anche alcuni abitanti animali dell’area.

Parco dei Boschi di Carrega: alla ricerca delle ampolle nascoste

A due passi da Parma sorge una piccola foresta di interesse naturalistico e culturale, conosciuta e utilizzata fin dall’epoca dei Farnese.

Caratterizzata da boschi, prati e piccoli specchi d’acqua artificiali, il Parco Regionale Boschi di Carrega è un’oasi di tranquillità dove, tra querce e castagni, trovano rifugio un nutrito numero di caprioli e tanti altri piccoli mammiferi e uccelli.

Parco dei Boschi di Carrega Ph. VisitEmilia
Parco dei Boschi di Carrega (PR) | Credit: VisitEmilia

Al suo interno sorge anche la Villa Casino dei Boschi, scenografica dimora signorile realizzata nel ‘700 dall’architetto francese Ennemond Alexandre Petitot su incarico di Maria Amalia, figlia di Maria Teresa d’Austria.

Oltre a scoprire il territorio a piedi o in bicicletta, una delle attività più originali che si possono fare nel parco è la caccia alle ampolle di Blowing in the Woods.

Più o meno nascoste in giro per il bosco, appese agli alberi, sono sparse infatti numerose bottigliette: dovrete scovarle, estrarre il foglio che contengono e scoprire il messaggio che custodiscono!

  • Parco dei Boschi di Carrega (PR), Blowing in the woods | Credit: VisitEmilia
  • Parco dei Boschi di Carrega (PR), Blowing in the woods | Credit: VisitEmilia
  • Parco dei Boschi di Carrega (PR), Blowing in the woods | Credit: VisitEmilia

Pietra Parcella e Pietra Perduca: un angolo autentico della Val Trebbia

La Pietra Parcellara è un piccolo monte di ofiolite della Val Trebbia. Pur non essendo particolarmente alto domina le colline circostanti, da cui sporge bruscamente staccandosi per morfologia, colore e imponenza.

Dalla cima della Pietra si gode di una bella vista panoramica su tutta la Val Trebbia, la Valle di Bobbiano, la Val Luretta e il Monte Penice.

Pietra Parcellara Ph. @lavalledellefavole
Pietra Parcellara (PC) | Credit: lavalledellefavole

La sua forma appuntita le è valso il nome di “Cervino della Valtrebbia”, anche se in realtà la Pietra Parcellara si presenta con mille facce ed aspetti diversi: da Travo è tondeggiante, da Perino è appuntita, da Cassolo è piatta e larga.

Forse anche per questo il territorio sembra pervaso da un’aura di mistero, oltre al fatto che l’ambiente circostante ospita ben sette habitat naturali peculiari, dovuti proprio alla natura del suolo e alle condizioni microclimatiche.

Accanto alla Pietra Parcellara c’è un altro piccolo monte di ofiolite, la Pietra Perduca, ben riconoscibile per il piccolo oratorio eremitico dedicato a Sant’Anna posto sulla sua vetta, e per i misteriosi “Letti dei Santi”, scavati nella roccia e abitati da tritoni.

L’origine di queste vasche è ancora oggi avvolta nel mistero: potrebbe trattarsi di contenitori per l’acqua piovana risalenti all’età del bronzo, o di luoghi utilizzati anticamente per culti pagani.

Pietra Perduca Ph. @jordy_corallo via RipensandoPiacenza
Pietra Perduca (PC) | Credit: jordy_corallo via RipensandoPiacenza

Per scoprire questo angolo autentico di Val Trebbia si può seguire un panoramico percorso ad anello che parte nei pressi del piccolo Oratorio della Madonna di Caravaggio, posto ai piedi della Pietra Parcellara.
(Lunghezza: 8.2 km / Dislivello: 400 m / Durata: 2,30h).

Autore

Elisa Mazzini

Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.

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