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L’Emilia nel piatto: 5 piatti da provare

di /// Settembre 19, 2025
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

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Come già abbiamo visto per la Romagna, l’Emilia-Romagna è una terra che sa regalare piacevoli sorprese e gustose soddisfazioni quando ci si siede attorno a una tavola.

Proprio per questo vogliamo proporvi, anche per il territorio emiliano, una breve lista di 5 prodotti e/o piatti tipici a cui non si può rinunciare quando si è in vacanza da queste parti.

Il loro tocco segreto è la semplicità e la qualità dei prodotti utilizzati, che spesso sono detentori delle più importanti certificazioni di qualità DOP e IGP.

Coppa Piacentina

Cavallo di battaglia dell’Emilia sono sicuramente i salumi, a partire dal celebre Prosciutto di Parma. La zona di Piacenza, ad esempio, è culla della coppa piacentina.

Le prime testimonianze di questo prodotto risalgono all’epoca romana e ci raccontano di come a quei tempi veniva lavorata la carne di maiale, tramandandoci anche dosi e spezie utilizzate per la loro produzione.

Coppa Piacentina
Coppa Piacentina

La coppa era considerata uno dei salumi più pregiati, spesso destinato a essere consumato nel corso delle ricorrenze più importanti o a dono di un certo valore.

Le testimonianze di questo insaccato con il nome di “coppa” risalgono, però, all’Ottocento e provengono in particolare dalle zone tra la Val Nure e la Val Trebbia. Dal 1996 la coppa piacentina gode anche della certificazione DOP.

Gnocco fritto

Lo gnocco fritto è uno dei piatti più diffusi in tutta l’area emiliana tanto che, a seconda della zona, gli viene attribuito un appellativo differente.
Nelle province di Modena e Reggio Emilia viene chiamato “gnocco fritto”, a Parma “torta fritta”, a Piacenza “chisulèn” e nell’area del bolognese “crescentina”.
Grazie alla semplicità e velocità di preparazione (e di consumo!), può essere considerato il precursore del moderno street-food.

Gnocco fritto | Ph. comune.modena.it
Gnocco fritto | Ph. comune.modena.it

Le sue origini si fanno risalire alla cultura culinaria longobarda, tramandata di generazione in generazione fino ai nostri giorni.

Fino al 1900 lo gnocco fritto era il principale alimento per la colazione dei contadini durante il periodo invernale, quando venivano uccisi i maiali e vi era quindi disponibilità di strutto, ingrediente fondamentale per l’impasto e la sua cottura. Oggi è invece per lo più gustato in abbinamento ad affettati e formaggi nostrani.

La zona di Reggio Emilia e Modena è senz’altro il luogo perfetto in cui fermarsi a metà giornata per uno spuntino, rigorosamente accompagnato da un bicchiere di Lambrusco.

Tortellini

Quando si parla di cucina emiliana, e in particolare di quella bolognese, è impossibile non menzionare i tortellini.
Conosciuti in tutto il mondo, questi scrigni ricchi di sapore riescono a mettere d’accordo tutti i palati.

Il tortellino ha una storia piuttosto antica. Le sue origini non sono chiarissime e spesso sconfinano nella leggenda.

Di certo, ciascuna nonna emiliana ha la sua personale ricetta, che conserva e tramanda di generazione in generazione. Solo una, però, è quella ufficiale ed è stata depositata presso la Camera di Commercio di Bologna dalla Dotta Confraternita del Tortellino.

Tortellini
Tortellini bolognesi

Se ne avete la possibilità vi consigliamo di gustare tortellini in più luoghi e ristoranti diversi, così da apprezzare le varie sfumature di sapore che esistono tra ricette e preparazioni diverse.

Su una cosa però ci sentiamo di essere intransigenti! Anche se oggigiorno si possono trovare tortellini conditi con stravaganti abbinamenti e salse, non dimenticate che quelli “officiali” vanno consumati secondo tradizione esclusivamente in brodo!

Tortelli di erbette

Spostandosi verso Parma, cuore della Food Valley d’Italia, numerosi sono i piatti della tradizione che meritano più di una menzione. Uno di questi è sicuramente il tortello di erbette.

Si tratta di una pasta fresca ripiena con un composto di spinaci, bietole verdi, formaggio e ricotta, condito con burro fuso e un’abbondante spolverata di Parmigiano Reggiano grattugiato.

Questa ricetta, che profuma di casa e di tradizione, nasce probabilmente dalla necessità di abbinare tra loro i pochi prodotti che un tempo offriva la vita contadina; rimane ad oggi tuttavia uno dei piatti più amati nelle domeniche parmensi in famiglia.

Tortelli di erbette
Tortelli di erbette

I tortelli di erbette sono anche diffusi nelle province di Reggio Emilia e Modena, ma solo quelli della provincia di Parma sono stati riconosciuti “prodotto tipico della regione Emilia-Romagna” e inseriti nell’apposito elenco dal Ministero per le Politiche Agricole. Se siete di passaggio per Parma non dimenticate di assaggiarli!

Aceto Balsamico di Modena

Per gli appassionati di Balsamico Tradizionale una tappa obbligatoria è senza dubbio Modena, nota nel mondo proprio per la produzione del cosiddetto “oro nero”.

Oltre che per le note case automobilistiche che qui affondano le proprie radici, la fama della città è legata anche al suo aceto, così pregiato da aver ottenuto i riconoscimenti di DOP e IGP.

Se volete scoprire tutto di questo prezioso prodotto vi consigliamo di seguire la nostra rubrica I Racconti del Balsamico, divisa in quattro capitoli, dalle origini fino alla tutela e riconoscibilità dell’aceto.

Aceto Balsamico di Modena
Aceto Balsamico di Modena DOP

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Questo articolo ha 3 commenti

  • Angela

    Sono perfettamente d’accordo!Aggiungiamo il Parmigiano,l’Erbazzone,lo Gnocco allo strutto,il Crudo di Parma e la Rosa di Parma…..ma potrei continuare ancora!

  • Paola

    Ho guardato il video sui Borghi emiliani, ho letto le meravigliose ricette per cibi gustosi ed amati da tutti noi,
    spero sia importante e grande riconoscere le proprie origini, anche in queste occasioni (gite, feste, pranzi in compagnia), anche in questo momento storico difficile, che passerà e già lascia la voglia di ritrovarsi e di riconciliarsi con una vita che è stata troppo frenetica e che riprenderà con più calma, come una volta…tra i borghi…beata lentezza!!!

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