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Alla scoperta del fascino del Parco Sasso Simone e Simoncello

di /// Novembre 27, 2023
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

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Se partendo dalla costa adriatica ci spostiamo lungo il corso del fiume Marecchia, in poco tempo raggiungeremo il cuore del Montefeltro, ovvero quella regione storica al confine tra l’Emilia-Romagna, la Repubblica di San Marino, le Marche e la Toscana.

È proprio qui che, nella zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano, a cavallo di ben 6 comuni (Carpegna, Frontino, Montecopiolo, Pian di Meleto, Pennabilli e Pietrarubbia), si estende il grande Parco Interregionale Sasso Simone e Simoncello.

Ente Parco Sasso Simone e Simoncello
Ente Parco Sasso Simone e Simoncello | Credit: parcosimone.it

Caratterizzato da una vasta gamma di ecosistemi che spaziano dalle faggete a prati e ambienti rurali, questo territorio è punteggiato da una miriade di castelli e borghi che testimoniano la bellezza di questa terra di confine, da sempre oggetto di contese.

Morbide e verdi colline ne delineano il paesaggio. Al centro, come giganti, si innalzano due enormi colossi di roccia dalle cime piatte: sono i massi calcarei del Sasso Simone e Simoncello che, insieme al vicino Monte Carpegna (1415 mt.), definiscono la linea dell’orizzonte, rendendosi addirittura ben visibili dalla costa durante le belle e limpide giornate di sole.

Questo angolo di paradiso, caratterizzato da una straordinaria varietà di flora e fauna, offre un’esperienza indimenticabile per gli amanti della natura, gli escursionisti e coloro che desiderano immergersi nella tranquillità della montagna italiana.

Cosa fare

Emilia-Romagna/Marche, Parco Sasso Simone e Simoncello
Ente Parco Sasso Simone e Simoncello | Credit: alritmodellestagioni.it

Le possibilità che il Parco offre sono tantissime e variano a seconda degli interessi di ciascuno.

Gli amanti del trekking possono cimentarsi in diversi itinerari. Tutta l’area è servita da aree sosta e da una ricca viabilità interna che permette di raggiungere la quasi totalità delle principali mete escursionistiche.

Tra le possibilità esistenti sono da segnalare le ultime due tappe dell’Alta Via dei Parchi, che dal Monte Fumaiolo raggiungono l’Eremo della Madonna del Faggio.

A piedi, in sella a un cavallo o una mtb, e addirittura sugli sci, qui in estate e in inverno si possono praticare le più disparate attività sportive, soddisfare le proprie curiosità naturalistiche ma anche girovagare per i tanti borghi che cingono l’area del Parco.

Gli amanti del buon cibo possono lasciarsi andare ai piaceri della tavola, partecipando a una delle tante sagre enogastronomiche che caratterizzano questo territorio.

Al cambio di stagione il parco, poi, muta aspetto, prendendo sfumature di diverso colore. È quello che accade, ad esempio, alla cerretana che si estende ai piedi dei Sassi oppure nella zona del Passo della Cantoniera che in autunno si tingono di verde-rosso, oppure quello che avviene alle quote più elevate del Monte Carpegna che a primavera inoltrata ospita prati-pascolo ricchi di orchidee.

I luoghi del cuore

LA CITTÀ DEL SASSO

Come gran parte del Montefeltro, l’area del Parco è stata nel tempo oggetto di conquiste e potere.
Nella seconda metà del Cinquecento (1554) visse un momento di celebrità: su volere del grande Cosimo de’ Medici, si decise di costruire una città inespugnabile per controllare i territori circostanti.

La Città del Sasso, questo era il suo nome, in passato doveva contare circa 50 case tutte di uguali dimensioni, compresa la residenza del capitano, il tribunale, le prigioni e una cappella in aggiunta alla vecchia chiesa: una vero e proprio città fortezza realizzata secondo criteri urbanistici tardo-rinascimentali.

Oggi rimangono poche tracce nascoste in un ambiente aspro e selvaggio: l’esperienza insediativa naufragò ben presto a causa dell’asprezza del territorio e della difficoltà di raggiungere la vetta del rilievo (1627).

IL CIPPO DELLA CARPEGNA

Se siete amanti del ciclismo, il cippo della Carpegna è un’esperienza da non dimenticare: è qui che il grande ciclista romagnolo Marco Pantani veniva ad allenarsi.

Si tratta di 6 km di pura fatica con pendenze in grado di raggiungere picchi anche del 18/20%: una salita breve, ma durissima capace di piegare anche gli sportivi più esperti.

Conosciuta anche come “Il Cippo”, la strada si inerpica sul Monte Carpegna tra boschi e prati verdi fino a raggiungere la gigantografia dedicata al Pirata.

Da lì si può ammirare un panorama mozzafiato che si affaccia sulla Repubblica di San Marino, il Monte Fumaiolo e il Monte Aquilone, la vallata del Marecchia e nelle giornate più limpide anche il mare dell’Adriatico.

“Il Carpegna mi basta!” diceva il grande ciclista romagnolo. Bene, non fatichiamo a crederlo!

IL BORGO DI PENNABILLI

Bandiera Arancione del Touring Club dal 2010, il borgo di Pennabilli è uno dei luoghi da visitare di questo territorio.

Fin dall’antichità è stato meta di uomini illustri, mostrando una capacità attrattiva molto forte che negli ultimi anni è aumentata grazie alle confortevoli strutture ricettive, un’ottima cucina tradizionale e un ricco calendario di eventi.

Da non perdere sono i Luoghi dell’Anima, ovvero un vasto museo all’aperto nato da un’idea del poeta romagnolo Tonino Guerra.

Pennabilli (Rimini)
Pennabilli (Rimini) | Credit: Roland Lausberg, via Flickr

Centri Visita

Tutto il comprensorio del Parco Sasso Simone e Simoncello è dotato di aree attrezzate. Da segnalare il Museo Naturalistico di Pennabilli (il MUSSS) e il Parco Faunistico a Pian dei Prati, con animali domestici e selvatici e strutture di educazione ambientale.

Tutta l’area, inoltre, ospita innumerevoli musei e svariate strutture per l’accoglienza di gruppi e scolaresche, strutture del Parco (Ostello di Calvillano e Foresteria di Frontino) e alberghi, agriturismi, camping e ristoranti per tutti i gusti.

Come arrivare

L’area del Parco è facilmente raggiungibile in macchina; in alternativa si può anche optare per un uso combinato di treno e bus, ma risulta più complesso muoversi al suo interno. Ecco come raggiungerlo!

Autore

Davide Marino

Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi

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Questo articolo ha un commento

  • Andrea Spagna

    Il Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello è nell Appennino tosco-romagnolo. L’Appennino umbro-marchigiano inizia a Bocca Trabaria…. grazie comunque per la bella presentazione che avete fatto del nostro Parco.

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