Se partendo dalla costa adriatica ci spostiamo lungo il corso del fiume Marecchia, in poco tempo raggiungiamo, attraversando borghi e paesaggi mozzafiato, il cuore del Montefeltro, ovvero quella regione storica al confine tra Emilia-Romagna, Repubblica di San Marino, Marche e Toscana.
È proprio qui che, nella zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano, a cavallo di ben 6 comuni (Carpegna, Frontino, Montecopiolo, Pian di Meleto, Pennabilli e Pietrarubbia), si estende il grande Parco Interregionale Sasso Simone e Simoncello.

Parco Sasso Simone e Simoncello | Foto © parcosimone.it
Composto da boschi (con alberi di cerro, faggio, carpino, frassino, etc.), prati e ambienti rurali, è punteggiato da una miriade di castelli, rocche e borghi che testimoniano la bellezza di questa terra di confine, da sempre oggetto di contese.
Morbide e verdi colline ne caratterizzano il paesaggio. Al centro si innalzano da milioni di anni – come fossero giganti – due enormi colossi di roccia dalle cime piatte: sono i massi calcarei del Sasso Simone e del Simoncello che, insieme al vicino Monte Carpegna (1415 mt.), definiscono la linea dell’orizzonte, rendendosi addirittura ben visibili dalla costa durante le belle e limpide giornate di sole.
Cosa fare

Parco Sasso Simone e Simoncello | Foto © alritmodellestagioni.it
Le possibilità che il Parco offre sono tantissime e ovviamente variano a seconda degli interessi di ciascuno.
Gli amanti del trekking, ad esempio, possono cimentarsi nei diversi itinerari a disposizione. Tutta l’area è servita da aree sosta e da una ricca viabilità interna che permette di raggiungere la quasi totalità delle principali mete escursionistiche. Tra queste sono da segnalare le ultime due tappe dell’Alta Via dei Parchi che dal Monte Fumaiolo raggiungono l’Eremo della Madonna del Faggio.
A piedi, in sella a un cavallo o una mountain bike, e addirittura sugli sci (vedi la stazione sciistica), qui in estate e in inverno si possono praticare le più disparate attività sportive, soddisfare le proprie curiosità naturalistiche ma anche girovagare per i tanti borghi che cingono tutta l’area del Parco.
Gli amanti del buon cibo possono lasciarsi andare ai piaceri della tavola, partecipando a una delle tante sagre enogastronomiche che caratterizzano l’area.
Al cambio di stagione il parco, poi, muta aspetto, prendendo sfumature di diverso colore. È quello che accade, ad esempio, alla cerretana estesa ai piedi dei Sassi fino al passo della Cantoniera di Carpegna che in autunno si tinge di verde-rosso per uno spettacolo oppure quello che avviene alle quote più elevate del Monte Carpegna che a primavera inoltrata ospita prati-pascolo ricchi di orchidee.
I luoghi del cuore
LA CITTÀ DEL SASSO
Come gran parte del Montefeltro, l’area del Parco è stata nel tempo oggetto di conquiste e potere.
Nella seconda metà del Cinquecento (1554) visse un momento di celebrità: su volere del grande Cosimo de’ Medici, si decise di costruire una città inespugnabile per controllare i territori circostanti.
La Città del Sasso, questo era il suo nome, in passato doveva contare circa 50 case tutte di uguali dimensioni, compresa la residenza del capitano, il tribunale, le prigioni e una cappella in aggiunta alla vecchia chiesa: una vero e proprio città fortezza realizzata secondo criteri urbanistici tardo-rinascimentali.
Oggi rimangono poche tracce nascoste in un ambiente aspro e selvaggio: l’esperienza insediativa naufragò ben presto a causa dell’asprezza del territorio e della difficoltà di raggiungere la vetta del rilievo (1627).
IL CIPPO DELLA CARPEGNA
Se siete amanti del ciclismo, il cippo della Carpegna è un’esperienza da non dimenticare!
È qui che il grande ciclista romagnolo Marco Pantani veniva ad allenarsi. 6 km di pura fatica con pendenze in grado di raggiungere picchi anche del 18/20%: una salita breve, ma durissima capace di piegare anche gli sportivi più esperti.
Conosciuta anche come “Il Cippo”, la strada si inerpica sul Monte Carpegna tra boschi e prati verdi fino a raggiungere la gigantografia dedicata al Pirata. Da lì si può ammirare un panorama mozzafiato che si affaccia sulla Repubblica di San Marino, il Monte Fumaiolo e il Monte Aquilone, la vallata del Marecchia e nelle giornate più limpide anche il mare dell’Adriatico.
“Il Carpegna mi basta!” diceva il grande ciclista romagnolo. Bene, non fatichiamo a crederlo!
IL BORGO DI PENNABILLI
Sarà che ospita i Luoghi dell’Anima, ovvero il vasto museo all’aperto nato da un’idea del poeta romagnolo Tonino Guerra, ma senza alcun dubbio il borgo di Pennabilli è uno dei luoghi da visitare di questa zona.
Dal 2010 Bandiera Arancione del Touring Club, è stato fin dall’antichità meta di uomini illustri, mostrando una capacità attrattiva che negli ultimi anni è aumentata grazie alle confortevoli strutture ricettive, un’ottima cucina tradizionale e un ricco calendario di eventi.

Pennabilli (Rimini) | Foto © Roland Lausberg, via Flickr
Centri Visita
Tutto il comprensorio è dotato di aree attrezzate. Da segnalare il Museo Naturalistico di Pennabilli (il MUSSS) e il Parco Faunistico a Pian dei Prati, con animali domestici e selvatici e strutture di educazione ambientale.
Inoltre, tutta l’area ospita innumerevoli musei e svariate strutture per l’accoglienza di gruppi e scolaresche, strutture del Parco (Ostello di Calvillano e Foresteria di Frontino) e alberghi, agriturismi, camping e ristoranti per tutti i gusti.
Come arrivare
Posto al confine regionale tra Emilia-Romagna e Marche, il Parco Sasso Simone e Simoncello è facilmente raggiungibile attraverso l’uso della macchina, ma in alternativa si può anche optare per l’utilizzo del treno abbinato al bus.
A questo link trovate tutte le informazioni su come arrivare.
Autore

Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
Potrebbe interessarti
Il Parco delle Foreste Casentinesi e del Monte Falterona e Campigna
di Walter Manni /// Marzo 26, 2018
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano
di Elisa Mazzini /// Marzo 19, 2018

Conosci la nostra newsletter?
Ogni primo del mese, una email con contenuti selezionati ed eventi in arrivo.
Alla scoperta del Parco della Vena del Gesso Romagnola
di Walter Manni /// Marzo 7, 2013
Andrea Spagna
Il Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello è nell Appennino tosco-romagnolo. L’Appennino umbro-marchigiano inizia a Bocca Trabaria…. grazie comunque per la bella presentazione che avete fatto del nostro Parco.