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Bobbio, un borgo da vedere tra cinema e leggenda

di /// Gennaio 3, 2024
Tempo stimato di lettura: 9 minuti

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Un borgo medievale che incanta e affascina i viaggiatori tra cinema moderno e leggende antiche, nel cuore dall’Alta Val Trebbia, definita da Hemingway “la valle più bella del mondo”. Un borgo tutto da scoprire tra cultura e natura, tanto da far parte sia dell’Associazione Borghi più Belli d’Italia, che di quella Bandiere Arancioni.

Un luogo magico, le cui origini si perdono nei secoli e la cui storia è strettamente intrecciata a quella della celeberrima Abbazia di San Colombano e del suo leggendario Ponte Gobbo o Ponte del Diavolo. Una terra di confine tra ben quattro regioni, adatta agli amanti della cultura, della natura e dello sport.

Visitare il borgo di Bobbio è come fare un salto nel medioevo, e rivivere a distanza di anni il prestigio dei fasti di cui questo territorio ha goduto. Un angolo remoto dell’Appennino, che grazie alla fede e alla lungimiranza di un monaco irlandese, è diventato il cuore pulsante della cultura religiosa medievale in Europa.

È intorno alla Abbazia infatti che sorge prima un villaggio e poi il borgo di forma irregolare. Abbazia, che divenuta un grande complesso monastico, faro di cultura come Montecassino, custodisce l’antico scriptorium e la biblioteca a cui Umberto Eco si è ispirato per “Il nome della rosa”.

Tra le tante leggende legate al Ponte Gobbo quella più nota narra che Satana lo edificò in una sola notte poggiandolo sulla schiena dei suoi diavoli, in cambio dell’anima del primo essere che lo avrebbe attraversato e che San Colombano lo beffò facendo passare per primo il suo fido orso.

Un borgo medievale, che ogni anno fa da splendida cornice al Bobbio Film Festival, dove è piacevole prendere un caffè sotto i portici di piazza Duomo e infilarsi nelle stradine acciottolate del borgo alla sua scoperta.

Cenni storici

Il borgo prende origine dal nome del torrente che scende dal Monte Penice, in latino saltus Boielis derivante dal toponimo boiel di origine celtico-ligure.

I Romani nel 14 a.C., s’insediano sulla sponda sinistra del fiume Trebbia, una ubicazione strategica in quanto di controllo sulla via del Sale che da Piacenza lungo la Val Trebbia raggiunge Genova, caposaldo dei Bizantini.

È il 614 quando arriva dall’Irlanda il monaco eremita Colombano che, ricevuto il territorio dal re longobardo Agilulfo e dalla regina Teodolinda, vi fonda un monastero benedettino.

Da allora e fino al 1203 il monastero gode di una sempre maggiore importanza ottenendo addirittura una Diocesi autonoma. Con l’Unità viene annesso alla Provincia di Pavia, passando solo nel 1923 sotto quella di Piacenza.

Cosa vedere

Partiamo dal suo simbolo, il ponte Gobbo, tra i più interessanti da visitare in regione. Forse di origine romana, certamente esistente nel periodo longobardo, giacché di là dal ponte si sfruttavano le saline ed esisteva una fornace, attraversa il fiume Trebbia con 11 arcate irregolari. Fatto completamente in pietra, presenta rifacimenti successivi e sovrastrutture barocche. Da lì, oltre ad ammirare le sue linee sinuose si può ammirare lo skyline del borgo.

Proseguiamo con il luogo che ha dato principio alla fama di Bobbio, ovvero l’Abbazia. Quella fondata dal monaco benedettino fu costruita dove ora sorge il castello e fu spostata nel luogo odierno nel IX secolo dall’abate Agilulfo.

Sull’edificio proto-romanico è poi sorta, tra il ‘400 e il ‘500, l’attuale basilica. Due le cose da ammirare assolutamente: il mosaico, pavimentazione originaria della basilica di Agilulfo, vero e proprio tappeto di preghiera per i fedeli dove si trovano scene bibliche e i mesi dell’anno e il sarcofago di San Colombano nella cripta. Di sicuro è un luogo dove si respira ancora un’atmosfera di estrema pace.

Trova altre foto in Open Data su Bobbio

Da Piazza San Colombano si può raggiungere il trecentesco Castello Malaspina-Dal Verme che con il suo poderoso mastio quadrangolare domina il borgo. Accanto i resti della medievale Torre del Vescovo.

Riscendendo non può mancare la visita al piccolo salotto di piazza Duomo, coronato da portici, e alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui facciata risale al 1463, mentre le due torri laterali sono originali del 1075. All’interno un mix di stili: dalle navate decorate in stile neogotico-bizantino agli affreschi trecenteschi.

Per immergersi nelle meraviglie romane, longobarde e carolingie tappa imprescindibile è il Museo dell’Abbazia, allestito nei locali dell’antico scriptorium, che presenta reperti legati sia alle vicende del monastero che della città.

Restano poi da vedere il duecentesco Monastero di San Francesco con chiostro cinquecentesco, il palazzo detto “della regina Teodolinda”, il duecentesco Palazzo Brugnatelli, l’antica contrada di S. Giuseppe con edifici in pietra del 1100 e il Mulino Ocelli. Da visitare prima di lasciare il borgo anche il Santuario della Madonna dell’Aiuto, edificio barocco a navata unica costruito nel 1640 su una chiesa del ’400.

Cosa fare

PRIMAVERA
– Fare almeno la prima tappa della Via Degli Abati;
– Visitare la zona archeologica di Veleia Romana o il Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano.

ESTATE
– Farsi un bagno refrigerante nelle acque limpide e balneabili del fiume Trebbia e prendere il sole in tutta tranquillità nelle piccole spiagge molte ricercate dai bagnanti;
– Scoprire l’Alta Val Trebbia a piedi, in bici, in moto, a cavallo oppure facendo rafting.

AUTUNNO
– Andar per funghi, tartufi e castagne e approfittare delle sagre autunnali a loro dedicate;
– Visitare il Museo Etnografico della Val Trebbia in località Callegari e i castelli della Valle

INVERNO
– Sci da Discesa a Passo Penice: grazie all’impianto di illuminazione, puoi prolungare il piacere di una giornata sulla neve fino a sera;
– Sci di Fondo in località Vallette per sperimentare i 10 km di tracciato con anelli da 7,5 , 5, 3 o 2 km.

Eventi

Bobbio Film Festival – Nel suggestivo chiostro dell’Abbazia la prestigiosa rassegna cinematografica che assegna il premio Gobbo d’Oro.

Sagra della Lumaca e Mercatino di Natale – Nel mese di dicembre per le vie del borgo, allegre bancarelle con oggetti natalizi, giochi e intrattenimento per bambini mentre nei ristoranti si potranno gustare le famose lumache alla bobbiese, piatto tipico della vigilia di Natale.

Enogastronomia

In Val Trebbia mangiar bene è una certezza un po’ come in tutta l’Emilia Romagna: per un menù tipico a km 0 ecco la nostra proposta.

Antipasto di salumi con le 3 D.O.P. (coppa, pancetta e salame), tris di primi con maccheroni alla bobbiese, malfatti (gnocchetti composti da ricotta e bietole e cotti al forno) e pinoli, bis di secondi con il brachettone (salume da cuocere realizzato con la spalla del maiale servito spesso con polenta, pure o legumi) e le lumache alla bobbiese. Come dolce il croccante fatto con mandorle e zucchero a forma di cestino. Il tutto “innaffiato” da una delle oltre 20 etichette Doc dei Colli Piacentini.

Curiosando tra le botteghe del centro storico vi accorgerete che oltre ai salumi la gastronomia locale nobilita anche funghi porcini e tartufi.

Personaggi famosi

San Colombano – fondatore dell’omonima Abbazia è stato recentemente definito da Papa Benedetto XVI santo europeo dal momento che fu il primo ad utilizzare l’espressione latina “totius Europae”. E’ inoltre patrono dei motociclisti, frequenti ospiti del borgo.

Marco Bellocchio – l’artista piacentino, tra i più noti registi e produttori cinematografici italiani ha ideato nel 1995 il laboratorio cinematografico “Farecinema” che nel 2005 diventa il Bobbio Film Festival.

Cammini e vie di pellegrinaggio

Agli appassionati di trekking segnaliamo che la prima tappa regionale della Via degli Abati, detta anche “Francigena di Montagna”, parte da Bobbio.

Alberi monumentali

Se amate la natura e in particolar modo gli alberi vi segnaliamo quelli monumentali in zona:
– Il Platano in piazza S. Francesco a Bobbio
– La Quercia in località Cascina Stavello, Vaccarezza – Bobbio

Come raggiungere Bobbio

da Bologna: A1 fino al casello di Piacenza Sud e poi SS45 Val Trebbia – 196 km
da Genova: SS45 Val Trebbia – 86 km
da Milano: A1 fino al casello di Piacenza Sud e poi SS45 Val Trebbia in direzione Genova- 120 km
da Torino: E70 fino al casello di Piacenza Ovest e poi SP9 e SS 461 in direzione Genova – 175 km


La rubrica [Emilia Romagna Borghi] è realizzata basandosi sulle adesioni dei Borghi alle Associazioni: Borghi più belli d’Italia, Bandiere Arancioni, Borghi autentici d’Italia.

Autore

Celestina Paglia

Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…

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