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I Vini di Bologna e Modena

di /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

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Se l’Emilia Romagna è famosa per le sue eccellenze gastronomiche, altrettanto affascinante è la scoperta della sua cultura vitivinicola.

Dopo avervi raccontato le eccellenze della Romagna e dell’Emilia, oggi ci spostiamo nelle province di Modena e Bologna per conoscerne i prodotti, le caratteristiche e le loro storie: un mondo affascinante, ricco di sfumature, di piacevolezza ma soprattutto di qualità.

Lambrusco

Vino Lambrusco

Lambrusco | Foto © Caspar Diederik, via Wikimedia

Rosso e frizzante allo stesso tempo, il Lambrusco porta sulle sue spalle una tradizione secolare che ci porta indietro fino al tempo dei Romani, quando la vite selvatica veniva indicata con il nome di lambrusca.
Prodotto a partire da vitigni autoctoni, le sue uve sono coltivate nei territori tra Modena e Reggio Emilia e, in misura minore, nelle province di Parma e Mantova.
Grazie alle sue caratteristiche uniche – spuma leggera, profumo fruttato e moderato contenuto alcolico – negli ultimi decenni ha saputo conquistare il mercato internazionale, divenendo uno dei vini italiani più conosciuti al mondo.
Nell’area del modenese sono riconosciute quattro Doc: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc, Lambrusco di Sorbara Doc, Lambrusco Salamino di Santa Croce Doc e Lambrusco Modena Doc.

Montuni

Questo vino dal nome insolito viene prodotto a partire dal vitigno a bacche bianche Montù (Modena Dop Bianco) nell’area pianeggiante tra Bologna e Modena attraversata dal fiume Reno. L’incerta etimologia del suo nome lo vede legato ora alla Spagna, ora al Montonico dell’Ascolano, ora al termine dialettale bolognese “molt’ù” che significa molta uva.

Rientrante nella denominazione Dop del Reno, che include anche vini come il Bianco e il Pignoletto, si presenta dal colore giallo paglierino, odore gradevole, sapore secco o amabile.

Pagadebit

Pur essendo un vino rientrante nella Doc di Romagna, possono riscontrarsi dei vitigni di uva Bombino Bianco anche nei dintorni di Imola. Il Pagadebit è un vino estremamente versatile, capace di adattarsi ai numerosi piatti della tradizione culinaria locale grazie al suo gusto secco, avvolgente e fragrante.

Pignoletto

Vino Pignoletto

Pignoletto | Foto © vinibuoni.it

Il Pignoletto è il vino simbolo dei colli bolognesi. Ottenuto a partire dal vitigno del Grechetto Gentile, in quest’area è presente con due denominazioni: il Pignoletto Doc e i Colli Bolognesi Pignoletto Docg.
Come il Lambrusco, ha origini molto antiche: già nel I secolo d.C., nella sua Naturalis Historia, Plinio il Vecchio cita un vino chiamato Pinum Laetum, ma la sua comparsa nell’area bolognese è documentata solo a partire dalla metà del XVI sec.

Un nettare molto piacevole al gusto, vivace e leggero, dal colore giallo paglierino e dal gusto delicato e profumato con un caratteristico finale amarognolo. Ideale per piatti leggeri, carni bianche e pesce, è ottimo anche come vino da aperitivo.

Oltre ai colli bolognesi, lo si ritrova anche al confine con la provincia di Modena (con la denominazione Modena Dop Bianco) e sui colli di Imola e Rimini, dove qui prende il nome di Rebola.

Sangiovese

Indiscusso signore di tutta la fascia collinare che si estende tra Rimini e Imola, il Sangiovese rappresenta appieno l’anima della Romagna e dei suoi abitanti: ruvidi, franchi e sinceri.

L’origine del vitigno è incerta e molto dibattuta, anche se la tradizione più accreditata riporta il suo nucleo attorno al borgo di Santarcangelo di Romagna.
Tra i colli di Imola, dove è presente sotto l’egida del riconoscimento Doc, si presenta come un vino dal colore rosso rubino – ottenuto da omonimi vitigni almeno per l’85% – con riflessi violacei, un profumo delicato e un gusto pieno, asciutto e armonico.

Trebbiano

Vino Trebbiano

Trebbiano | Foto © divinoinvini.blogspot.com

Il Trebbiano è il vino bianco più conosciuto di tutta l’Emilia Romagna. Principalmente legato alla Romagna, viene prodotto anche nei dintorni di Imola (Colli di Imola Dop Trebbiano) e Modena (Modena Dop Bianco), partendo dalle uve del vitigno omonimo (minimo 85%)
Si presenta con un colore giallo paglierino, poco profumato, odore vinoso, e dal sapore sapido e secco.
Presente anche nelle varianti spumante e frizzante, è ottimo per secondi di pesce e primi piatti leggeri, oltre per accompagnare ricchi aperitivi.

Note

Accanto ai più noti vitigni autoctoni, in tutta l’area sono presenti in quantità differenti altri vini classici che negli ultimi anni hanno conseguito punte di eccellenza: il Pinot Bianco, il Chardonnay, il delicato Riesling Italico e lo strutturato Sauvignon, ma anche il Merlot, il Cabernet Sauvignon e la Barbera. In particolare quest’ultima è considerata come il nettare storico dei Colli Bolognesi dove è ancora possibile trovare una produzione d’eccellenza, ricercata dai mercati internazionali.


Ricorda che…

A poco meno di 15 minuti da Imola, risalendo le colline dell’entroterra, si trova Dozza, un affascinante borgo medievale circondato da vigneti e noto al grande pubblico per i muri colorati delle sue strade. Qui ha sede l’Enoteca Regionale Emilia Romagna, che dal 1970 promuove e tutela il vino regionale nella sua interezza: una cantina di 1000 mq con oltre 800 etichette, tutte prodotte rigorosamente all’interno dei confini regionali.

Autore

Davide Marino

Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi

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