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Emilia-Romagna per bambini: Bologna e Modena

di /// Febbraio 6, 2023
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Siete in cerca di luoghi e attività da fare con tutta la famiglia nella zona di Bologna e Modena?

Ecco di seguito un itinerario di 2 giorni pensato apposta per vivere le due città e i loro dintorni a misura di bambino.

Bologna: il centro città

Partiamo dal centro di Bologna, che offre numerosi spunti per coinvolgere i bambini nella visita alla città, come per esempio andare alla scoperta di alcuni tra i 7 segreti di Bologna.

Partendo da Piazza Nettuno e Piazza Maggiore, cuore di Bologna, da non perdere con i bambini il telefono senza fili sotto il voltone del Palazzo del Podestà: posizionandosi ai lati diagonalmente opposti della volta, con il viso rivolto verso le colonne, riuscirete ad ascoltare le parole di chi parla (o perfino sussurra) al lato opposto; si dice che questo stratagemma fu inventato in epoca medievale per permettere ai parroci di confessare le persone affette da lebbra.

Bologna, Basilica di Santo Stefano (complesso delle Sette Chiese) Ph. Alberto Masnovo via shutterstock
Bologna, Basilica di Santo Stefano (complesso delle Sette Chiese) Ph. Alberto Masnovo via shutterstock

La passeggiata prosegue nel cosiddetto Quadrilatero, tra antiche botteghe e vicoli dai nomi insoliti, per arrivare in Piazza Santo Stefano, dove si trova il Complesso delle Sette Chiese, composto dall’unione di più edifici sacri, sorti in epoche diverse: un luogo unico e affascinante.

Dirigetevi poi verso la finestrella in Via Piella (vicino al numero 16) che permette un inaspettato panorama sul Canale delle Moline, a dimostrazione del fatto che il sottosuolo di Bologna è attraversato da una fitta rete di canali, in epoca medievale sfruttati in particolare per i mulini da seta.

Bologna, finestrella di Via Piella Ph. Only Fabrizio via shutterstock solo uso editoriale
Bologna, finestrella di Via Piella Ph. Only Fabrizio via shutterstock solo uso editoriale

Sulla base dell’età, degli interessi e della “resistenza” dei bambini potete poi scegliere se:
– fare una pausa lettura in Biblioteca Sala Borsa (se è venerdì pomeriggio potete anche prendere parte alla visita guidata agli scavi archeologici);
– visitare il Museo Geologico e Paleontologico, dove ammirare lo scheletro del Mastodonte proboscidato pliocenico e l’imponente modello di dinosauro Giurassico Diplodocus, lungo ventisei metri e alto quattro;
– visitare la città a bordo di un trenino, salendo fino alla Basilica di San Luca, sul colle della Guardia;
– salire su una delle torri visitabili di Bologna, come la Torre Asinelli o la Torre dell’Orologio, per ammirare la città dall’alto.

Per approfondire leggi anche:

Cosa fare con i bambini a Bologna e dintorni


San Giovanni in Persiceto: la Piazzetta degli Inganni

Spostandosi in provincia (dopo una golosa deviazione al Gelato Museum di Anzola) l’itinerario prosegue a San Giovanni in Persiceto, uno dei paesi più antichi della zona, il cui centro storico è caratterizzato da un impianto concentrico ben conservato, che gli è valso il nome di Borgo Rotondo. Il vero obiettivo della visita è però Piazzetta degli Inganni, che ospita i murales trompe l’oeil creati da Gino Pellegrini, uno scenografo di Hollywood che ha vissuto in questa città e che ha collaborato a film come “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick e “Gli uccelli” di Hitchcock.

San Giovanni in Persiceto (BO), Piazzetta Betlemme Ph. thecrowdedplanet
San Giovanni in Persiceto (BO), Piazzetta Betlemme Ph. thecrowdedplanet

Per le famiglie più attive, nei pressi si può anche percorrere un tratto della Ciclovia del Sole, mentre per gli amanti delle stelle da non perdere il venerdì sera una visita al Planetario, dotato di un soffitto a cupola del diametro di oltre 9 metri.


Modena: il centro storico

Il secondo giorno è dedicato alla città di Modena, con il suo delizioso centro storico che è stato dichiarato nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: Piazza Grande con il Duomo e la Torre Ghirlandina sono infatti stati riconosciuti come “un capolavoro del genio creativo dell’uomo”.
Qui da scoprire con i piccoli sono la leggenda di Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda scolpita sulla Porta della Pescheria (da notare il misterioso fatto che le sculture siano antecedenti, seppure di poco, al libro di Goffredo di Monmouth) e la salita sulla Torre Ghirlandina (su prenotazione), da cui si gode di una meravigliosa vista a 360° sulla città.

Modena, Duomo e Ghirlandino Ph. Bildagentur Zoonar GmbH via shutterstock
Modena, Duomo e Ghirlandino Ph. Bildagentur Zoonar GmbH via shutterstock

Consigliata anche una visita all’Acetaia comunale (su prenotazione con visita guidata), posta nel sottotetto del Palazzo Comunale, dove vedere alcune batterie di produzione dell’oro nero di Modena. Per chi avesse più tempo e volesse approfondire il tema consigliamo senza dubbio la visita ad una delle Acetaie del territorio, dove è possibile seguire tutto il percorso produttivo di questo celebre prodotto DOP, dalla vigna alla boccetta disegnata da Giugiaro.

In alternativa si può visitare il Museo della Figurina, opera collezionistica di Giuseppe Panini (proprio il fondatore dell’omonima azienda produttrice delle celebri figurine!) e al termine fare una pausa nel Giardino Ducale Estense, a pochi passi.

Una pausa gastronomica da non perdere a pochi passi da Piazza Grande è poi il Mercato Storico Albinelli, dove è possibile gustare o acquistare prodotti locali sui 65 banchi presenti, ognuno dei quali è dedicato ad una tipologia di alimento, dai formaggi alla pasta fresca.


Maranello: il Museo Ferrari

L’itinerario si conclude in uno dei templi della MotorValley, il Museo Ferrari di Maranello, un luogo che (insieme al Museo Enzo Ferrari di Modena) permette di scoprire la storia della Ferrari e delle auto che hanno consacrato il mito del Cavallino Rampante in maniera coinvolgente ed emozionante.
Un percorso tra le Formula 1 più celebri, i modelli delle categorie Sport Prototipi e Gran Turismo, e l’emozionante Sala delle Vittorie, che celebra i successi più recenti della Scuderia attraverso una panoramica delle monoposto Campioni del Mondo dal 1999 al 2008.
Qui i bambini più grandi possono anche provare l’ebbrezza di guidare una monoposto Ferrari Formula1 su uno dei circuiti più famosi del mondo a scelta, grazie ai simulatori presenti (info e prenotazioni).

Maranello (MO), Museo Ferrari Ph. MarKord via shutterstock solo uso editoriale
Maranello (MO), Museo Ferrari Ph. MarKord via shutterstock solo uso editoriale

Autore

Elisa Mazzini

Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.

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