Secondo alcuni il toponimo di Castell’Arquato deriverebbe da Caio Torquato, il patrizio romano che vi fondò il primo castrum; secondo altri più semplicemente da castrum quadratum, ad indicarne la pianta a forma quadrangolare.
Sorto nel II secolo a.C. come struttura difensiva romana, il borgo sopravvisse alle invasioni barbariche, ma attorno alla metà del 500 fu colpito da una terribile pestilenza.
Le prime notizie ufficiali di Castell’Arquato come corte organizzata risalgono al 756, durante il dominio di Carlo Magno; alla sua morte il borgo passò al Vescovo di Piacenza, che ne mantenne il possedimento fino al 1200.
Dal 1220 al 1223 il borgo visse una breve fase come libero comune, quindi passò ai Podestà nominati dal comune di Piacenza tra le famiglie più illustri, quali gli Scotti e i Visconti; le due famiglie si scontrano a lungo per il dominio del luogo, e la competizione volse infine a favore del dominio visconteo. Proprio Luchino Visconti nel 1342 fece costruire la Rocca che ammiriamo tutt’oggi.
Nel 1450 il borgo passò alla dinastia Sforza, il cui governo si concluse nel 1707, quando il territorio arquatese entrò a far parte del Ducato di Parma e Piacenza; i nuovi signori, i Farnese e i Borbone, rimasero in carica fino all’avvento di Napoleone e successivamente di Maria Luigia d’Austria. Nel 1860 il dominio passò infine ai Savoia e quindi allo Stato italiano.