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I chiostri più belli dell’Emilia-Romagna

di /// Agosto 4, 2023
Tempo stimato di lettura: 4 minuti

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La nostra vita ci ha talmente abituati a correre da un luogo all’altro e schivare i molteplici impegni delle nostre agende telefoniche che spesso non troviamo il tempo per soffermarci ad ascoltare il nostro corpo e la nostra mente.

Si tratta di una violenta routine che sempre più cadenza il tempo in cui viviamo, allontanandoci dalle nostre antiche e profonde radici spirituali, ma anche da tutta una serie di valori fondamentali come il silenzio.

Quest’ultimo soprattutto acquisisce oggigiorno un’importanza rara. In un mondo soffocato dai rumori, ritrovare luoghi capaci di dare spazio alla nostra intimità, circondati da bellezza e ordine, diventa un’opportunità capace di riequilibrare – anche se per un attimo – le nostre esistenze.

I monaci nel Medioevo lo avevano già capito, dotando le loro abbazie di spazi semichiusi, in cui isolarsi dal mondo circostante, camminare, pregare, meditare o scambiarsi impressioni con i propri confratelli.

Rifacendosi ai modelli architettonici delle domus romane, i chiostri arricchivano i monasteri facendo da trait d’union tra la chiesa e gli altri ambienti principali.

In questo modo ci si poteva muovere all’interno, senza che fosse necessario uscire e contemporaneamente nessuno visitatore poteva accedervi, se non dietro autorizzazione dell’abate rettore.

Fortunatamente oggi la situazione è cambiata. Molti di questi spazi possono essere tranquillamente visitati per godere e immaginare quell’agognato silenzio che un tempo regnava tra le loro mura.

Gli antichi chiostri Francescani di Ravenna

Antichi Chiostri Francescani (Ravenna)
Ravenna, Antichi Chiostri Francescani | Credit: Nicola Strocchi, Archivio Fotografico Comune di Ravenna

Si tratta di un angolo di raffinata bellezza e di silenzio in pieno centro storico a Ravenna, un luogo che ha un valore simbolico e morale, prima ancora che architettonico e artistico. È infatti strettamente legato alla permanenza di Dante Alighieri in città.

Parte del convento, costruito dai francescani nel 1261 vicino alla chiesa omonima, non è originale ma frutto di un rifacimento accorso tra ill XV e il XVII secolo.

Insieme alla Tomba di Dante, la basilica di San Francesco, il Museo e Casa Dante e il Quadrarco di Braccioforte costituisce la Zona del Silenzio, l’area di Ravenna legata al ricordo del Sommo Poeta.

I chiostri del Museo Nazionale di Ravenna

Museo Nazionale di Ravenna
Ravenna, Museo Nazionale di Ravenna | Credit: Polo Museale dell’Emilia-Romagna

Nonostante gli spazi dell’antico monastero di San Vitale siano oggi occupati del Museo Nazionale di Ravenna, l’intero edificio mantiene intatta la struttura originaria.

Tre sono i grandi chiostri, di differenti dimensioni e costruiti tra il ‘400 e il ‘500, che ne definiscono gli spazi, mettendo in comunicazione i vari ambienti.

Tra questi, i primi due offrono una suggestiva passeggiata grazie ai preziosi reperti archeologici qui esposti, come stele sepolcrali ed epigrafi romane e tardoantiche.

Attraverso questi spazi è possibile approfondire importanti aspetti della storia di Ravenna e scoprire anche tesori inaspettati, come il suggestivo ingresso alla basilica di San Vitale.

Il chiostro dell’abbazia di Chiaravalle della Colomba (Piacenza)

Abbazia di Chiaravalle della Colomba (PC), Chiostro
Alseno (PC), Abbazia di Chiaravalle della Colomba | Credit: www.histouring.com

Realizzato nel XIII secolo, si tratta di un vero e proprio gioiello medievale, alla cui realizzazione contribuirono tutte le sapienze architettoniche, decorative e mistico-simboliche del tempo.

Di forma quadrata, è l’unico chiostro in Emilia-Romagna ancora perfettamente conservato in ambito extraurbano.

L’impianto strutturale quadrangolare di gusto francese ha una divisione in campate a coperture a crociera, e sculture della scuola di Benedetto Antelami.

Al suo interno da secoli vige il silenzio che alimenta il fascino dell’abbazia di Chiaravalle della Colomba, anche grazie alle complesse simbologie numerali che regolano l’architettura dell’intero edificio e i canti religiosi della comunità di monaci che ancora vive qui.

Il chiostro della Basilica di Santo Stefano di Bologna

Basilica di Santo Stefano (Bologna)
Bologna, Basilica di Santo Stefano | Credit: Guido Barbi (guidobarbi.it)

Il complesso di Santo Stefano è senza dubbio il complesso più singolare dell’intera Bologna. Nato dall’unione di edifici diversi (le cosiddette “sette chiese”), è un vero e proprio santuario per la fede locale formatosi nel corso di più secoli.

Al suo interno sono tanti gli spazi da ammirare tra i quali da non perdere c’è sicuramente il grande chiostro medievale a due piani, termine ultimo del percorso di visita.

Si tratta di uno spazio incredibile proprio nel cuore di Bologna la cui parte inferiore, precedente all’anno Mille, sostiene un secondo ordine in pieno stile romanico-gotico.

Tra i tanti elementi architettonici che decorano questo spazio, attenzione va data ad alcuni capitelli.

In particolare due di essi (uno è scolpito con un uomo nudo schiacciato da un enorme macigno; il secondo con un uomo con la testa girata a 180°) sembrano abbiano influenzato Dante Alighieri – che qui amava venire a riflettere durante il suo soggiorno a Bologna – nel descrivere alcune forme di espiazione presenti nel suo Purgatorio.

I chiostri della basilica di San Domenico a Bologna

Basilica di San Domenico (Bologna)
Bologna, Basilica di San Domenico | Credit: Vanni Lazzari

Considerata una tra le più belle chiese in città, la Basilica di San Domenico merita senza dubbio una sguardo se si è in visita a Bologna.

Custode delle spoglie di San Domenico di Guzmàn (1170-1221), e sede principale dell’ordine dei frati predicatori, contrappone alla bellissima facciata gotico romano, un interno decorato in stile barocco.

L’edificio conserva inestimabili opere d’arte di autori diversi come Guercino, Filippino Lippi, Ludovico Carracci e Guido Reni.

Tra tutte però un’attenzione particolare va data all’arca di San Domenico (1267), custode in marmo delle spoglie del santo, decorata persino da tre sculture di Michelangelo Buonarroti.

Una passeggiata nel verde del grande chiostro offre infine uno sguardo sull’intero complesso e conclude la visita a questo luogo, simbolo della cristianità bolognese.

Il chiostro del Convento Francescano dei Frati Minori di Verucchio

Un luogo incantevole, ricco di pace e silenzio, posto lungo il Cammino di San Francesco che da Rimini porta fino al Santuario de La Verna.

Datato al 1215 circa, il Convento Francescano dei Frati Minori è considerato il più antico edificio francescano di tutta la Romagna.

Secondo la leggenda qui aveva sostato San Francesco, piantando nel giardino del piccolo chiostro un bastone attorno al quale poi erano cresciute radici e foglie: il gigantesco cipresso vecchio di oltre sette secoli tuttora visibile.

I chiostri dell’ex Chiesa di San Romano a Ferrara

Museo della Cattedrale (Ferrara)
Ferrara, Museo della Cattedrale | Credit: Andrea Parisi

Se si vuole conoscere la storia della cattedrale di San Giorgio di Ferrara, il luogo giusto da visitare è l’ex chiesa di San Romano. Dietro la sua facciata si trova infatti uno dei spazi museali più suggestivi in città, in parte nascosto dal tram-tram quotidiano di biciclette e passanti che transitano in questa zona.

La chiesa, in parte distrutta da un raid aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata a metà del secolo scorso ricostruita cercando di rispettarne le forme originali.

Da non perdere lo spazio del chiostro con la sua sequenza di colonnine sovrastate da capitelli, i più antichi dei quali databili al X secolo.

I chiostri dell'Abbazia di Monteveglio

Abbazia di Monteviglio (Bologna)
Monteveglio (BO), Abbazia di Santa Maria Assunta | Credit: Rossella Santosuosso

Ci sono posti in Emilia-Romagna dove la ricerca della spiritualità e il contatto con la natura assumono forme nuove e sorprendenti.

Uno di questi luoghi è la millenaria Abbazia di Monteveglio, eretta per celebrare la vittoria di Matilde di Canossa su Enrico IV nel corso della lotta per le Investiture (1075 – 1122).

L’attuale assetto è di stile romanico ed è legato a un restauro avvenuto tra il 1925 e il 1934 con l’intento di riportare il complesso allo stato originale.

Oltre una visita all’abside e alla cripta del X secolo dell’adiacente chiesa, si segnalano due bei chiostri: il primo quattrocentesco a doppio loggiato; il secondo più antico, decorato da capitelli antropomorfi risalenti al XII secolo, affacciato sulla pianura sottostante ma di cui purtroppo resta solo un braccio.

Autore

Davide Marino

Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi

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