Iniziamo questo itinerario dalla fine. Siamo di fronte alla tomba di Dante, una piccola costruzione realizzata alla fine del 1700 dal celebre architetto Camillo Morigia, autore di diversi costruzioni in città tra la cui la suggestiva facciata della Basilica di Santa Maria in Porto.
Un piccolo angolo di pace e rispetto nel cuore medievale della città, ombreggiato dai grandi rami di un albero adiacente e animato dai sussurrii dei tanti turisti che ogni giorno transitano qui per rendere omaggio al grande Poeta.

Tomba di Dante (Ravenna) | Foto © Giacomo Banchelli, Archivio Fotografico Comune di Ravenna
Affacciato lo sguardo all’interno, l’attenzione viene attirata dal grande bassorilievo rinascimentale (1483) che cattura un Dante assorto nella lettura realizzato dallo scultore Pietro Lombardi (quello della famosa statua del Guidarello, per intenderci) e una lampada settecentesca alimentata con olio degli ulivi toscani, donato dal Comune di Firenze, nella seconda domenica di settembre di ogni anno.
A lato, un piccolo giardino forma un tutt’uno con il complesso della tomba. È il Quadrarco di Braccioforte, un antico oratorio che ai tempi del Poeta doveva essere collegato alla vicina basilica di San Francesco e che, nei secoli, fu la scenografia nella quale si ambientò il mistero delle Ossa di Dante. Attualmente ospita due grandi sarcofagi marmorei d’età romana e un piccolo campanile che ogni sera, all’imbrunire, suona tredici rintocchi in memoria delle famose terzine della Commedia.