Savignano sul Panaro vanta origini antichissime: numerosi reperti trovati negli insediamenti e nelle necropoli locali testimoniano insediamenti databili all’epoca etrusca, ma il territorio era abitato fin dalla preistoria.
Nella seconda metà del XIX secolo sono infatti stati rinvenuti alcuni ritrovamenti risalenti alla preistoria, in particolare i resti dello scheletro di un elefante pliocenico e una statuetta della Venere risalente al paleolitico superiore.
L’Elefante fu ritrovato nell’autunno del 1980 in località Bocchirolo, a nordest di Savignano, ed oggi è conservato nel Museo dell’Elefante presso il locale Centro Civico.
La Venere, una piccola scultura di cm 22,5 risalente a 25.000 anni fa e scolpita in una pietra dura di color giallo/verde serpentino, fu ritrovata nel 1925 in località Prà Martin, in frazione Mulino di Savignano sul Panaro, ed oggi è conservata al Museo Pigorini di Roma.
Facendo un salto fino a un’epoca più recente il borgo fu prima possedimento di Matilde di Canossa poi, fra il 1400 e la prima metà del 1500, della Famiglia dei Contrari, prima di seguire la stessa sorte di Vignola finendo sotto il controllo dei Boncompagni nel 1577.