Per i tuoi prossimi weekend in Emilia Romagna che ne dici di optare per l’abbinata Castelli e Terme?
L’Emilia Romagna è un territorio ricco di testimonianze delle nobili casate che in varie epoche hanno vissuto, dominato e accresciuto il territorio regalandoci tanti bei castelli da visitare.
Ecco 9 castelli in Emilia che hanno località termali nel raggio di 30 km: idee per un break culturale con benessere termale.
Castelli e Terme in provincia di Parma
ROCCA SAN VITALE DI FONTANELLATO
La prima torre di difesa della Rocca venne eretta dai Pallavicino nel 1124 e comprendeva anche un ponte levatoio. Oggi la Rocca, passata in mano prima ai Visconti e poi ai Sanvitale nel 1386, è al centro del borgo, circondata da un ampio fossato colmo d’acqua come una volta anche se il ponte è di pietra.
È stata una residenza signorile di notevole importanza fino al 1948 quando il conte Giovanni Sanvitale la vendette al Comune.
Da visitare l’appartamento nobile dei Sanvitale, ancora intatto, l’unica Camera Ottica in funzione in Italia e la Saletta di Diana e Atteone dipinta dal Parmigianino nel 1524. Questo capolavoro del manierismo italiano si può ammirare anche al di fuori dei normali orari di visita del castello, prenotando una visita in solitaria.
CASTELLO DI NOCETO
Meglio noto come “La Rocca” venne riedificato, dopo numerose distruzioni, prima nel corso del 1300 dai conti Sanvitale e poi a metà del 1400 da Pier Maria Rossi che gli conferisce l’aspetto attuale.
Per secoli, i Sanvitale, signori di Noceto lo adibirono a fulcro amministrativo della giurisdizione con tanto di tribunale, carceri, abitazione del podestà e reparti della milizia.
Ancora visibili le mura con le quattro torri circolari e il mastio quadrilatero, da cui è possibile ammirare un emozionante panorama. Visitabile inoltre anche un giardino che ricorda un antico giardino chiuso di epoca tardo-gotica.
Da oltre 10 anni il maniero è diventato il “Castello della Musica” visto che ospita Museo del Disco antico B. Slawitz, la collezione della Liuteria Parmense; la Scuola Internazionale di Liuteria del maestro Renato Scrollavezza.
Se sceglierai di visitare i castelli del parmense potrai beneficiare del benessere di ben quattro località termali a poca distanza:
- Salsomaggiore Terme: ampia scelta tra le proposte in stile liberty delle Terme Berzieri e quelle delle Terme Baistrocchi che coniugano le benefiche proprietà delle acque termali alle tecniche di massaggio occidentale ed orientale.
- Monticelli Terme: per ritrovare il tuo equilibrio fra corpo e anima (nobile) ti basterà una sosta alle Terme di Monticelli.
- Tabiano Terme: potrai programmare il tuo periodo di Otium alle Terme di Tabiano, conosciute anche come le Terme del respiro.
- S. Andrea in Medesano: per allontanarti dalla confusione delle nobili corti ti basterà rifugiarti nel verde, tra prati, boschi e zone fruttifere che circondano le Terme di Sant’Andrea.
Castelli e Terme in provincia di Reggio Emilia
CASTELLO DI BIANELLO
Quello di Bianello è l’unico Castello ancora in piedi dei 4 torrioni che sorgevano su altrettanti colli e hanno dato origine al nome del comune in cui si trovavano, Quattro Castella.
Quando nel 1044, Beatrice da Canossa acquistò sei corti tra cui Bibbianello, probabilmente già allora esisteva un castrum. Questo maniero è fortemente legato a Matilde di Canossa, tanto che si narra che fosse il suo preferito.
All’interno è possibile visitare diverse stanze del piano nobile, a cui si accede tramite un imponente scalone neo-barocco, che conservano affreschi del Seicento e del Settecento, la piccola cappella dedicata a San Giovanni Battista ricavata nel vano della torre e le prigioni con iscrizioni originali dei prigionieri di varie epoche storiche.
E quando in un dipinto noterai il fiore del melograno in mano alla Contessa, ricorda che si tratta del simbolo della sua reggenza e saggezza.
Se decidessi di visitarlo in primavera prova a far coincidere la visita con il Corteo Storico Matildico che rievoca la proclamazione della Contessa come “Viceregina d’Italia” e vicaria imperiale in Italia.
CASTELLO DI ROSSENA
Il Castello, eretto intorno al 950, a differenza di altri castelli trasformati poi in residenze signorili, conserva ancora il suo impianto originario di macchina da guerra posta a difesa del castello di Canossa.
Questa fortezza, situata su colle vulcanico rossastro (da cui trae origine il nome), è appartenuta fino XI secolo ai Di Canossa, passando poi di proprietà prima ai Da Correggio e poi a Maria Luigia d’Austria.
Arrivando a piedi, ciò che vi colpirà subito sarà la serie di cinte murarie: dentro, oltrepassato lo spesso portone fortificato, tra caditoie e grate calanti, potrai visitare tutti e tre livelli con affreschi risalenti alla seconda metà del 1700. Da non perdere l’ampia “piazza d’Armi” da cui ammirare il panorama circostante che include gran parte dei possedimenti del dominio matildico.
CASTELLO DI CANOSSA
Fondato alla metà del X secolo da Adalberto Atto, funge da subito come centro con funzioni difensive, signorili e culturali grazie anche alla presenza della chiesa di Sant’Apollonio e del vicino monastero benedettino.
Oggi purtroppo rimanere ben poco e una visita al Castello significa decifrare gli imponenti ruderi riferibili per lo più al tardo medioevo ed ai secoli successivi. La località è nota per l’episodio di conciliazione tra l’imperatore Enrico IV e il papa Gregorio VII nel 1077, di cui Matilde fu protagonista, e da cui deriva il detto andare a Canossa.
Dopo il dominio di Matilde il castello passò in mano dai Da Correggio ai Visconti, dai Farnese agli Estensi che nominarono capitano della rocca Ludovico Ariosto fino ai Conti Rondinelli.
Per concederti una pausa di relax dopo la full immersion culturale legata al dominio matildico, ti basterà attraversare il fiume Enza, confine tra le provincie di Reggio Emilia e Parma per raggiungere le Terme di Monticelli, situate non lontano da tutti e tre i castelli reggiani.
Castelli e Terme in Emilia - provincia di Modena
Castello di Spezzano
Il castello si trova a Fiorano Modenese, sulla prima pendice collinare. Di origine medievale, fu trasformato dalla famiglia dei Pio di Savoia dal 1529 in palazzo nobiliare; sono pochi gli elementi che tradiscono la sua origine castrense, tra cui il fossato, elementi del ponte levatoio e una torre angolare.
Il suo aspetto prevalente è quello di un’elegante residenza di campagna, destinata ad accogliere piacevolmente gli ospiti, con una bella corte porticata rinascimentale.
All’interno due importanti cicli pittorici cinquecenteschi, che rappresentano paesi, torri e castelli del feudo, rafforzano la dimensione di residenza nobiliare.
Oggi la dimora ospita al primo piano e nei sotterranei il Museo della ceramica di Fiorano, e nella torre pentagonale, una tempo sede delle prigioni, l’acetaia comunale.
Il castello-villa è circondato da un ottocentesco romantico parco, dotato di zona attrezzata per picnic e di un percorso ciclo-pedonale dal castello conduce alla Riserva Naturale delle Salse di Nirano e i castelli di Nirano e Montegibbio. Una visita che offre una panoramica su tutto il territorio.
Disponibile anche una App audio-guida.
Castello di Formigine
Questo castello è un esempio perfetto dell’evoluzione architettonica da fortificazione medievale (la rocchetta) a residenza signorile rinascimentale (palazzo marchionale dai Marchesi Calcagnini).
Recenti scavi nella struttura, resa ancora più affascinante dalle merlature a coda di rondine e beccatelli, hanno rilevato che dove c’è il parco interno una volta c’era il fossato che separava il castello dal borgo medievale. Mastio del Castello, la torre dell’orologio alta più di 30 metri. A congiungere la rocchetta e il palazzo marchionale lo spazio dedicato al corpo di guardia dove si manovravano i ponti levatoi.
Da visitare il Museo del Castello che grazie a suoni e voci riporta il visitatore al villaggio medievale mentre per ammirare il panorama circostante è necessario salire all’ultimo livello della Torre sud-est.
Tra le nobili famiglie che si sono succedute gli Adelardi, i Visconti, gli Estensi, i Pio e i Marchesi Calcagnini.
Rocca Rangoni di Spilamberto
La Rocca fu eretta dai modenesi per controllare il confine bolognese e il corso del Panaro e in origine l’accesso al castello, ora rivolto al paese, era nella posizione opposta, cioè verso il fiume. La pianta rettangolare rileva l’origine castrense anche se sono evidenziate le trasformazioni in residenza signorile, per lo più dovute alla famiglia Rangoni di cui fu feudo per oltre 500 anni, come gli affreschi e lo scalone del 600 e il balcone settecentesco. La posizione vicino al fiume e non lontana dalle colline le conferisce, da sempre, lo status di luogo di delizie. La bellezza originaria del Cortile d’Onore, recentemente restaurata, fa da cornice alla Corte del Gusto, luogo di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche.
Rocca di Vignola
La Rocca, edificata su roccia calcarea a strapiombo sul fiume tra la fine della dinastia carolingia e l’invasione degli Ungheri, è oggi disposta su cinque piani, dai sotterranei ai camminamenti di ronda. Due le famiglie che hanno maggiormente contribuito alla trasformazione da struttura difensiva a dimora gentilizia, quella dei Contrari e dei Grassoni. La stratificazione architettonica è evidenziata anche dai diversi materiali utilizzati: dal sasso di fiume della parte più antica ai mattoni in cotto dei periodi successivi. Ogni piano assolveva ad una funzione diversa: il piano terra alla rappresentanza, il primo piano alla vita privata, il secondo alle truppe e alla servitù. I sotterranei, una volta utilizzati come dispensa, furono anche adibiti rifugio antiaereo durante l’ultimo conflitto mondiale. Mentre i Camminamenti di Ronda con primaria funzione di controllo, in principio non erano coperti come li vediamo oggi. Delle tre torri, quella denominata di Nonantola è la più antica.
Tra le verdi colline di Sassuolo, ti aspetta la divina acqua delle Terme della Salvarola, poco distante da tutti e quattro i castelli modenesi, mentre dalla Rocca di Vignola sono comode da raggiungere anche le Terme Felsinee.
La rubrica Castelli e Terme è realizzata basandosi sull’elenco dei Castelli mappati dall’ IBC – Istituto Beni Culturali dell’Emilia Romagna.
Autore

Celestina Paglia
Sangue siculo – abruzzese, nata e cresciuta a Firenze, emiliano romagnola di adozione. Montanara inside da sempre, da poco ha scoperto la sua passione anche per il mare…
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