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Ferrara: Riaperture 2021 e Argenta: mistero a San Giorgio [PhotoValley]

di /// Settembre 1, 2023
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Ideale è il tema di Riaperture PhotoFestival Ferrara, quinta edizione, che nei fine settimana, fino al 3 ottobre, anima la città con 49 mostre fotografiche in 38 location (19 del Circuito Ufficiale e 30 del nuovo Circuito OFF).

È piuttosto ovvio che, tra una mostra e l’altra, ci sia occasione di fotografare Ferrara, i suoi monumenti, peraltro assai fotogenici, e i suoi spazi, ma suggeriamo una deviazione di percorso ad Argenta, per scoprire San Giorgio, una chiesa che “funziona” come un iceberg.

Ma torniamo a Riaperture, che porta la fotografia in spazi della città abbandonati, chiusi, in fase di restauro, trasformati o in trasformazione. In programma mostre, workshop, letture portfolio, incontri, per scoprire immagini e autori, ma anche luoghi suggestivi, nascosti o dimenticati (ad esempio Palazzo Massari, l’ex Refettorio di San Paolo o la Porta degli Angeli), proponendo così ai visitatori anche occasioni di fotografia “attiva”.

  • ©Franco Fontana, NewYork 1979
  • ©Christy Lee Rogers, Metamorphosis
  • ©Gideon Mendel, from “Submerged Portraits Series”, Jeff and Tracey Waters, Staines-Upon-Thames, Surrey, UK
  • ©Alessandro Cinque, Chile Despertò
  • ©Filippo Venturi, Korean Dream
  • ©Fabio Bucciarelli, When Everything Changed. Covid-19: The European Epicenter
  • ©Francesco Comello, L’Isola della salvezza
  • ©John Quintero, Drought

Le mostre

I non-luoghi ferraresi ospitano i progetti ideali firmati da noti fotografi e da nuovi talenti.
A Riaperture PhotoFestival, è presente anche uno dei nomi più noti della fotografia italiana, Franco Fontana, che torna a Ferrara con la mostra Franco Fontana. Personale per Ideale, dopo 50 anni dalla personale al Palazzo dei Diamanti.

E poi le Donbass stories, con gli scatti del fotoreporter Giorgio Bianchi, Korean Dream del documentarista Filippo Venturi, Chile despertó di Alessandro Cinque, Chas Chas di Luis Cobelo, Francesco Comello con L’isola della salvezza, Drowning World project-Submerged Portraits di Gideon Mendel.

E poi Jova Beach Party. Cronache di una nuova era (Francesco Faraci), When Everything Changed Covid-19: The European Epicenter (Fabio Bucciarelli), Rainbow Families (Eleonora Calvelli), En ce moment e Through you (Serena Vittorini).

Oltre che sull’Uomo, il focus è sulla Natura e sulle sue potenzialità, con Bio Minds: dalla natura per la natura di Marco Buratti. E poi È Così la Vita – An ode to standstill di Lea Meinberg, Cento case popolari di Fabio Mantovani e Fiori Nudi di Arianna Genghini.

Nel giardino da favola di Palazzo Schifanoia sono esposte le opere dell’artista visiva Christy Lee Rogers, dalle collezioni Muse e Human (progetto collegato al World Water Day Photo Contest organizzato dal Lions Club Seregno AID per sensibilizzare sull’importanza dell’acqua come diritto fondamentale dell’umanità). E ancora molti altri progetti da scoprire grazie alla mappa sul sito di Riaperture PhotoFestival.

Gli appuntamenti

I numeri per le attività dei di Riaperture PhotoFestival: 16 visite guidate e 6 caffè con gli autori, 9 talk, 3 incontri “Ideali”, 3 eventi formativi di Riaperture Academy (Workshop di Franco Fontana 24-26 settembre, Masterclass di Fabio Bucciarelli 18 settembre, Conferenza di Giorgio Bianchi 2 ottobre) e 4 performances teatrali in collaborazione con il Teatro OFF, nell’ambito del Festival Bonsai di microteatro.

Il mistero di San Giorgio

Dai non-luoghi urbani a una dimensione quasi bucolica per scoprire il mistero di questa chiesa, che sta tutto nella sua storia e anche un po’ nelle sue dimensioni.

È un monumento interessante, fotogenico (a chi scatta la scelta se preferire la foschia del mattino, sole pieno o i colori dell’autunno) come le zone umide lì vicino: San Giorgio è nel Parco Regionale del Delta del Po, vicino alle Valli di Argenta.

Argenta, San Giorgio, da OpenMonuments, Autore Rebeschini, fonte Comune e provincia di Ferrara, 2016
Argenta, San Giorgio, da OpenMonuments, Autore Rebeschini, fonte Comune e provincia di Ferrara, 2016

È la chiesa più antica della provincia di Ferrara, fondata nel 569, con un portale del 1122 su cui Giovanni da Modigliana ha scolpito le figure dei mesi e il martirio di San Giorgio.
Piccola, si diceva, ad aula unica e proprio per questo in apparenza poco adatta al titolo di Pieve. Ma ai fotografi, che sono buoni osservatori, non possono sfuggire le strane arcate alla base dell’edificio, che svelano come le navate laterali, del XII secolo, si trovino “sottoterra”.

Le ragioni della “scomparsa”? La chiesa si trova dall’altro lato del fiume rispetto al centro abitato di Argenta, è “scomoda” e il sito viene abbandonato. I depositi dovuti alle piene del fiume fanno innalzare il suolo, così il pavimento originale viene a trovarsi una profondità di oltre 3,5 metri dal livello di calpestio attuale.

Proprio come in un iceberg, della costruzione emerge solo la parte più alta, il “secondo piano” potremmo dire; il resto, indagato archeologicamente, non è visibile in loco, ma mosaici e affreschi sono al Museo Civico di Argenta.

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