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[Parlami di tER] Tutte le Strade Portano al Nettuno

di /// Febbraio 5, 2024
Tempo stimato di lettura: 4 minuti

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Parlami di tER è una serie di racconti dall’Emilia-Romagna. Sono sguardi d’autore gettati sulla regione da persone che son natie, vivono o semplicemente si sono innamorate di questa singolare, bellissima, terra con l’anima.
Se anche tu vuoi raccontare l’Emilia-Romagna che si vede dalla tua finestra sei benvenuto.
Basta una mail a inemiliaromagna@aptservizi.com o un commento qui sotto!


Siamo un piccolo gruppo di guide turistiche abilitate che ha approfittato degli ultimi mesi di inevitabile immobilità per unirsi in ciò che le accomuna prima ancora del lavoro, cioè la ricerca, scavando ulteriormente nella storia cittadina, interrogando gli angoli più nascosti e meno celebri del centro storico.

I percorsi di scoperta che ne sono nati accontentano anche chi conosce già le informazioni più rilevanti e vuole scoprire cosa si cela dietro ai muri, le vie, le lapidi che ogni giorno incrocia distrattamente.
Le nostre prime ricerche si sono trasformate in un’occasione per calarsi nei panni degli antichi viandanti che entravano a Bologna attraverso le sue Porte, seguendo un itinerario che si snoda lungo le vie più importanti della città.

I frutti di queste ricerche sono stati elaborati e trasformati nell’evento “Tutte le strade portano al Nettuno” che si terrà il 29 e 30 agosto.

Tutte le strade portano al Nettuno, ph. Grand Tour Emili Romagna

La prima cosa che salta all’occhio è la denominazione (a volte antiquata, altre volte in uso tutt’ora) di queste direttrici: “strade”, non vie. Erano formate da “strati” e non erano semplici passaggi o sentieri: erano il frutto di opere ingegneristiche e destinate a durare, e quindi ad essere percorse da ingenti quantità di carri e persone. Com’è immaginabile, intorno ad esse si è sviluppata la vita, intesa come case, chiese, mercati, cloache, opere pubbliche…l’elenco è lungo e, vi assicuriamo che le loro trasformazioni urbanistiche e storiche sono davvero appassionanti.

Se vi abbiamo incuriosito ecco qualche anticipazione …

  • Bologna, porta San Felice – foto storica, ph. Paolo Monti
  • Bologna, portici e San Giacomo in Via Zamboni, ph. Giada Rubinato
  • Bologna, chiesa San Vitale, ph. Giada Rubinato
  • Bologna, elefanti in Strada San Vitale, ph. facciamoungiroincentro.blogspot.com
  • Bologna, Via Lame ph. originebologna.com

Strada Castiglione

La storia di via Castiglione è strettamente legata alla storia dei canali di Bologna, in particolare al Savena, che alimentava con le sue acque proprio quella zona della città, dove si produceva carta, oro e argento, tutte attività che rimangono nella toponomastica delle vie attorno.
Via Castiglione è anche dominio incontrastato dei Pepoli: il glorioso passato e la potenza di una casata riecheggiano ancora tra le mura dei Palazzi Vecchio e Nuovo, oggi sede del Museo della Storia di Bologna e della Quadreria Zambeccari.

Strada San Felice

Via San Felice o strada San Felice è il nome che prende la via Emilia di Ponente al suo ingresso a Bologna. Un nome che ci riporta alle origini del cristianesimo in città essendo legato ai Santi Naborre e Felice a cui venne dedica un’ Abbadia nell’omonima piccola traversa.
La via ha conservato il carattere di un melting pot tra case di popolani, chiese e palazzi signorili.
Da Porta San Felice sono transitati, papi, re ed imperatori, così come mercanti, birocciai e lavandaie.
Una via tagliata dall’acqua del Canale del Reno che conserva memoria del suo passato nel monumento alla lavandaia.
Tanti hanno provato a cambiarle nome nel corso dei secoli, ma via san Felice ha resistito nel toponimo così come nella sua lunga e ricca storia.

Strada San Donato (Via Zamboni)

Via Zamboni è in realtà strada San Donato, dall’omonima chiesetta ancora esistente in Piazzetta Ardigò, che per una periodo delimitò anche uno degli accessi al Ghetto ebraico.
Parlare “di” e “su” questa direttrice significa abbracciare completamente ciascuna delle caratteristiche di Bologna, forse capire la sua essenza più vera.
Indubbiamente ai nostri giorni via Zamboni è il distretto universitario, luogo di eleganti palazzi senatori bolognesi, ora riqualificati a sedi di istituzioni e dipartimenti dell’Alma Mater; troviamo qui molti dei Musei Universitari, tra i quali, il Museo Capellini che con i suoi scheletri è il più amato dai bambini di tutte le età.
Entusiasmante Palazzo Poggi: luogo “vivo” sede del rettorato, ma anche eccelso contenitore per il curioso Museo dello Studente o l’imperdibile Specola.
Si respira arte in via Zamboni: i suoi armoniosi lunghi portici e i suoi colori caldi accompagnano fino all’insegna della Pinacoteca Nazionale, dove riempirsi occhi e cuore di quanto di bello ha
prodotto e dato la scuola bolognese al mondo. E dopo aver dato nutrimento agli occhi, ecco che viene appagato l’udito: il Teatro Comunale è uno dei più eccezionali luoghi di spettacolo e musica in Italia, dalle cui porte e finestre aperte, escono sovente note armoniose.

Strada San Vitale

Strada San Vitale è una delle strade più antiche di Bologna (da qui arrivava il sale dalle saline di Cervia) e che nasconde moltissime evoluzioni, sia urbanistiche che prettamente storiche. Le vie laterali si prestano molto bene a divertenti dissertazioni sulla toponomastica cittadina, mentre
alcuni palazzi hanno visto passare al loro interno personaggi illustri o soldati in fremente attesa.
Superato uno dei rari torresotti superstiti della seconda cerchia di mura, inoltre, uno dei palazzi senatori più innovativi del cinquecento locale, palazzo Fantuzzi, famiglia alla quale le
magistrature locali permisero di eliminare il portico, per avere un effetto stupefacente sul passante che, dopo una serpentina di bassi portici, si trova davanti ad una facciata monumentale.

Via Lame

L’aspetto moderno di via Lame nasconde in realtà una storia lunga secoli; questa strada apparentemente anonima è stata invece sede di antichi conventi, teatro di memorabili battaglie e una vera e propria autostrada d’acqua!
Seguendo il corso di antichi canali si raggiunge anche l’attigua “via triumphalis” bolognese, oggi via Marconi, testimonianza del periodo fascista nella nostra città. Sono due vie molto trafficate e
che ospitano diversi uffici e istituti: per questo il suo fascino ha bisogno di sguardi alti che possano cogliere dietro alle architetture un passato laborioso e sorprendente.


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