
Tempio Malatestiano (Rimini) | Foto © riminidamare.it
Partiamo da Rimini e dal suo Tempio Malatestiano. Voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta e realizzato su progetto di Leon Battista Alberti (ma rimasto purtroppo incompiuto), il Tempio è celebre per conservare al suo interno il Crocifisso di Rimini di Giotto e l’affresco raffigurante Sigismondo Malatesta in preghiera di Piero della Francesca.
Oltre a ciò, però, il Tempio serba anche dei misteri: al suo interno si trovano alcune cappelle a cui può essere data una lettura perlopiù pagana, come la Cappella dei Pianeti, così detta per le raffigurazioni a bassorilievo dei pianeti e dei segni zodiacali ad essi corrispondenti, la Cappella delle Arti Liberali, dove si trovano liberamente mischiate la Filosofia e la Botanica, la Concordia e la Musica, la Retorica e la Grammatica, e la Cappella degli Antenati, decorata da dodici figure di Profeti e Sibille.
Insomma un luogo ricco di simbologie che sono ben poco riconducibili al tema religioso, come la presenza ripetuta in bassorilievo della S e della I incrociate, ritenuta una conferma che l’intero edificio fosse stato concepito da Sigismondo per celebrare il suo amore con la giovane terza moglie Isotta degli Atti.