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Il fiume Po in 10 tappe emiliane

di /// Febbraio 19, 2024
Tempo stimato di lettura: 5 minuti

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Tour lento lungo la riva destra del Po: da Piacenza a Reggio Emilia in 10 tappe da non perdere.

Uno slow-tour lungo il Po. È la proposta per un weekend nella campagna emiliana fra file di pioppeti, campanili di piccole chiese, la linea degli argini maestri.
Questo tour in 10 tappe lo si può percorrere in auto (godendosi il paesaggio fuori dal finestrino), pedalando in bicicletta, oppure anche a piedi (se si ha un po’ di tempo a disposizione).

Cosa si vedrà? Da Piacenza fino a Reggio Emilia, è un susseguirsi di borghi fluviali, spiagge nascoste, corti padane, oasi naturali, castelli romantici.

Piacenza | Il guado di Sigerico

Il comune di Calendasco è stato per secoli l’unico guado, il solo punto di attraversamento, del fiume Po sulla Via Francigena. Nel Medioevo lo attraversavano in barca i pellegrini che dalla Britannia camminavano per settimane e settimane verso Roma.

Via Francigena | Ph. The Crowded Planet
Via Francigena | Ph. The Crowded Planet

Il guado si trova nella frazione di Soprarivo. Qui è praticamente obbligatoria una foto ricordo accanto alla stele che ricorda quando Sigerico, il vescovo di Canterbury, guadò il Po nell’anno 990.
Ci credereste che ancora oggi si può vivere la stessa esperienza? A Soprarivo è attivo un servizio di traghettamento da una sponda all’altra del Po.

Caorso (PC) | Oasi naturalistica Isola de Pinedo

→ 27 km dalla tappa precedente

Proseguendo lungo il tratto piacentino del fiume, si incontra l’oasi naturalistica Isola de Pinedo.
È un po’ nascosta. Per arrivarci si parte dalla frazione Zerbio nel comune di Caorso (13 km da Piacenza).
Il tratto finale si percorre a piedi ed ecco che si arriva in questa silenziosa area protetta.
L’Oasi si trova in un ramo abbandonato del fiume. Nel tempo si è creata un’area umida naturale, salici, canneti, farnie secolari, specchi d’acqua dolce, aironi, gazzette: il regno del birdwatching.

Busseto (PR)

→ 18 km dalla tappa precedente

Busseto la conoscono tutti perché qui è nato Giuseppe Verdi (1813-1901), il più famoso compositore di opera del mondo. Perciò in città tutto parla del Maestro: dalla statua di bronzo che svetta in piazza, al teatro storico, fino al Museo Casa Barezzi.

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Busseto | Ph. il moruz

La magione dove nacque il piccolo Giuseppe esiste ancora e si può visitare: è nella frazione di Roncole.
In ogni caso, Busseto è davvero un posto che vale uno stop. Basta dire che ha ricevuto dal Touring club il riconoscimento della Bandiera Arancione.

Polesine Parmense (PR)

→ 6,3 km dalla tappa precedente

Un bel castello medioevale sulla riva del fiume Po non si vede tutti i giorni. E allora una tappa a Polesine Parmense va fatta per scoprire un angolo particolare di campagna fluviale.

Antica Corte Pallavicina Ph. anticacortepallavicinarelais
Antica Corte Pallavicina | Ph. anticacortepallavicinarelais

Questo è anche il mondo dello chef stellato Massimo Spigaroli e del suo ristorante Antica Corte Pallavicina (1 Stella Michelin).
Si può fare una visita guidata del castello con annessa l’azienda agricola, sentire i profumi del Museo del Culatello con i pregiati culatelli appesi a stagionare in cantina e di quello del Masalen.
Fuori, nel giardino e nell’aia passeggiano i pavoni, mentre poco lontano pascolano animali di razze antiche come il maiale nero.

Castello di Roccabianca (PR)

→ 11 km dalla tappa precedente

Continuando a costeggiare la riva destra del Po, si arriva a un altro castello, quello di Roccabianca. E come ogni castello ha la sua storia romantica.
Questo maniero fu costruito nella metà del 1400 dal nobile Pier Maria Rossi: doveva essere un regalo per sua bellissima e amatissima nobildonna milanese Bianca Pellegrini. Ecco spiegato il nome Roccabianca.

Castello di Roccabianca
Castello di Roccabianca

Il loro fu davvero un grande amore che durò tutta la vita, fu una storia parallela alle nozze ufficiali (stipulate per ragioni politiche) di lui con Antonia Torelli.
Fedeltà, amore, spirito di dedizione, pazienza sono le virtù cantate nei cicli affrescati all’interno dell’edificio, chiamato da molti il Castello degli innamorati.

Castello di Roccabianca Ph. castellidelducato
Castello di Roccabianca | Ph. castellidelducato

Roccabianca è anche il luogo di rari liquori, acquaviti, aceto balsamico che sono in bella mostra nel Museo della Distilleria nelle antiche cantine.

A soli 10 chilometri, verso l’interno, c è un altro maniero che fu di proprietà della stessa famiglia Rossi, il Castello Rinascimentale di San Secondo.

Colorno (PR)

→ 18 km dalla tappa precedente

Se la Reggia di Colorno (inizio XVIII secolo), appena fuori Parma, è chiamata da tutti la Piccola Versailles un motivo c’è. Basta arrivarci davanti per per capirlo in un istante.

Reggia di Colorno | Ph. wwikiwalter
Reggia di Colorno | Ph. wwikiwalter

Era il superbo Palazzo Ducale di Maria Luigia d’Austria (ex moglie di Napoleone), duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.
Stile barocco, oltre 400 sale, affreschi, corti, cortili, scalinate e fontane.
Ospita anche la scuola di alta cucina Alma, fondata da Gualtiero Marchesi.

Brescello (RE)

→ 16 km dalla tappa precedente

È il paese di due personaggi assai amati in Italia e all’estero: Don Camillo e Peppone, creati dalla penna di Giovannino Guareschi. Brescello, come diceva Guareschi è un piccolo mondo di gente semplice, di buon cibo e di paesaggi fluviali.

Brescello, Casa del Popolo | Ph. @ilmondodidoncamillo via Instagram
Brescello | Ph. @ilmondodidoncamillo

Nel Museo dedicato a Don Camillo e Peppone sono custodite la moto di Don Peppone e la bici di Don Camillo e tanti altri cimeli di scena.
Camminando in paese si scoprono i set cinematografici di tanti film popolarissimi.

Boretto (RE)

→ 4,7 km dalla tappa precedente

A Boretto c’è un porto fluviale, molto caratteristico e molto importante fin dal tempo dei Romani. Da qui partono le crociere sul Po, tanti battelli e motonavi, come la Padus e la Stradivari.

Fiume Po a Boretto | Ph. Stradivari Boat
Fiume Po | Ph. Stradivari Boat

A Boretto ci si può imbarcare con la bici a bordo, scendere a Guastalla e poi ritornare a Boretto lungo la ciclabile che costeggia il fiume fra boschi e canneti (sono 11 km).

Gualtieri (RE)

→ 7,1 km dalla tappa precedente

Fra filari di pioppeti, profumo di gnocco fritto e di morbidi salumi, a Gualtieri il colpo d’occhio più bello lo regala la maestosa Piazza Bentivoglio, abbracciata da una fila di portici che la rendono davvero unica.

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Gualtieri | Ph. caba2011

Al concittadino più famoso, il pittore naïf Antonio Ligabue è dedicato il Museo omonimo per guardare i suoi dipinti coloratissimi, popolati da animali fantastici.

A 5 km vale, nella frazione di Santa Vittoria c’è il Settecentesco Palazzo Greppi. Ha una facciata lunga ben 145 metri che si sviluppa lungo la strada su tre corpi principali e ricorda il modello delle ville venete.

Guastalla (RE)

→ 3,5 km dalla tappa precedente

Una piccola capitale sulla riva del Grande Fiume. Questa è Guastalla (fondata dagli Etruschi) sede della dinastia dei Gonzaga fra il 1575 e il 1630.
In piazza i due protagonisti sono la statua di Ferrante Gonzaga e il Duomo cinquecentesco recentemente illuminato con un nuovo sistema di illuminazione.

Guastalla, Piazza Mazzini Ph. Sailko
Guastalla, Piazza Mazzini | Ph. Sailko

Nella bella stagione ci si rilassa a Lido Po, sulla riva del fiume.
Da Guastalla si può prendere la ciclabile e arrivare senza sforzo (sono 2 km in piano) a Luzzara, il paese dello scenografo, scrittore, poeta e pittore Cesare Zavattini (1902-1989) e dove c’è un museo importante: il Museo Nazionale delle Arti Naives nel quattrocentesco Convento degli Agostiniani.em

Fiume Po a Guastalla Ph. Nicchio
Fiume Po a Guastalla | Ph. Nicchio

Cosa assaggiare di speciale in questo viaggio

A Piacenza

Il piatto più famoso sono i Pisarei e Faso, gnocchetti fatti in casa con fagioli, un battuto di lardo, pomodoro, serviti caldissimi. Se volete mangiare come un local, per secondo ordinate al Stracott, stracotto di carne di cavallo o di manzo.
E tanti salumi Dop, di altissima qualità, Coppa, Pancetta e Salame.
Lungo il Po si incontrano piccoli ristoranti che cucinano pesce di fiume.

A Parma

I sapori della bassa Parmense sulla riva del Po, sono quelli di antiche tradizioni, minestre, buona carne cucinata con sapienti ricette e tanti salumi, anche piuttosto rari, come lo strolghino o la spalla di San Secondo, oltre al Culatello e al Prosciutto di Parma.
La torta fritta non è un dolce, ma la variante parmense dello gnocco fritto.
A Busseto un vero capolavoro è la crostata torronata: pasta frolla con mandorle e cioccolato.

A Reggio Emilia

I cappelletti o caplét sono il piatto di ogni domenica.
Nella zona di Guastalla si può scoprire una rarità : il risotto al Lambrusco. L’erbazzone, ripieno di erbette e formaggio, si trova in tutti i negozi.
I salumi qui sono tutti speciali, soprattutto se accompagnati dal gnocco fritto fumante.
Il Parmigiano Reggiano va provato insieme a qualche goccia di prezioso Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop, invecchiato per 20, 30 o anche 50 anni in piccole botti di legno.
Il vino? Lambrusco.

Autore

Daniela Camboni

Giornalista e mamma.
Ho preso a scrivere a 6 anni, non mi sono più fermata. Ottimista. Traveller.

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