Natura e OutdoorNatura e Outdoor

Dieci esperienze da fare al Cerreto

di /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 5 minuti

SHARE

SHARE

Il Passo del Cerreto è un valico dell’Appennino Tosco-Emiliano che separa la Toscana dall’Emilia, ed in particolare la provincia di Massa da quella di Reggio.
La ricchezza di questo territorio risiede nelle sue tradizioni culturali, nella salvaguardia dell’ambiente e delle tipicità locali, nella varietà dei paesaggi naturali, nell’accoglienza e coesione delle persone che lo abitano.
Ecco dieci esperienze che si possono fare al Cerreto che vi consigliamo di provare.

Saltare il confine tra Emilia e Toscana

Come dicevamo, il Passo del Cerreto è un luogo di incontro tra tre aree geografiche (Versilia, Cinque Terre e Val Padana) differenti dal punto di vista non solo paesaggistico e climatico, ma anche culturale, folcloristico, gastronomico. Pensate che l’edificio del bar-ristorante Passo del Cerreto, sede di uno dei Centri Visita del Parco Appennino, sorge proprio sul confine tra le due regioni e se vi fermate a ristorarvi o a prendere informazioni lì, potrete entrare nell’edificio in Toscana ed uscire in Emilia! Questo territorio è quindi punto di ritrovo e passaggio di una grande varietà di retaggi e modi di vivere, che si fondono perfettamente nella mentalità ospitale delle persone che ci vivono, a testimonianza del fatto che i confini regionali sono davvero una semplice convenzione.

Farsi rapire dai Briganti

Non parliamo degli avventurieri fuorilegge di un tempo, che pure erano molto amati dagli antichi abitanti come prodighi Robin Hood delle montagne. I Briganti di cui raccontiamo oggi vi accolgono a suon di polenta col cinghiale e vin brulè, vi accompagnano nei boschi, vi raccontano la storia dei loro borghi, svolgono attività di tutela ed educazione ambientale..Sono i Briganti di Cerreto, una cooperativa fondata nel 2003 da un gruppo di giovani locali, con lo scopo di promuovere e riqualificare il proprio territorio attraverso la cura delle tradizioni autoctone.
Si tratta di una nuova forma di accoglienza, il turismo di comunità, attenta all’ambiente e alla specificità locali, che offre ai viaggiatori un rapporto più stretto con il territorio che desiderano visitare e con le persone che lo abitano.
Unica raccomandazione: non provate a chiedergli la ricetta del loro squisito vin brulè bianco: è segretissima e la difendono gelosamente!

Il bosco in inverno

Il bosco in inverno

Passeggiare per il borgo antico di Cerreto Alpi

Un incontaminato villaggio di pietra, impassibile allo scorrere degli anni. Cerreto Alpi è l’insediamento più antico dell’Appennino Reggiano, anche se ora è abitato stabilmente solo da una settantina di persone.
Sorge ai margini dell’antica via che collegava la Lunigiana con la pianura Padana, arroccato sulla panoramica rupe rocciosa degli “Schiocchi” del Secchia, ed è composto da tre distinte borgate: la Piazza, Stette e Ca’ Furloni. Passeggiando lentamente per i suoi vicoli, tra le piccole abitazioni e le aie, sembra di tornare indietro nel tempo, accompagnati dai versi di Silvio D’Arzo, poeta locale che in questi luoghi ha ambientato la sua opera più importante, “Casa d’altri”. Poco sotto al borgo sorge il Mulino.

 

Trascorrere una notte nel Mulino del Cerreto

Questo mulino in pietra, che sorge sulle sponde del fiume Secchia immerso in un castagneto secolare, ha una storia molto antica. Risale come minimo al XV secolo e fino al 1963 veniva utilizzato per la macinazione delle castagne, attività fondamentale per la sopravvivenza e l’economia locali.
Lasciato in stato di abbandono per anni, è stato recentemente restaurato conservando la sua originaria struttura rurale, e trasformato in alloggio turistico. Al suo interno, dominato dalla grande macina in pietra d’arenaria, sono infatti ricavati tramite soppalchi ben 9 posti letto, un bagno e un angolo cucina.
Un luogo affascinante e isolato, dove è possibile dormire disturbati dal solo scorrere dell’acqua e trascorrere giornate all’aperto, tra barbecue e passeggiate.
Il mulino, inoltre, viene tutt’ora rimesso in funzione per attività didattiche e chi lo desidera può assistere in diretta alla macinatura delle castagne secche e partecipare alle preparazione di golosi prodotti con la farina ricavata.

 

Farsi raccontare storie e leggende attorno al fuoco del metato

A Cerreto Alpi i Briganti di Cerreto hanno anche rimesso in uso l’antico metato, il luogo anticamente adibito all’essicazione delle castagne, prezioso mezzo di sostentamento delle montagne d’Appennino.
In passato il metato era fondamentale per la vita cittadina, grazie alla sua doppia funzione da un lato di motore della ricchezza locale, dall’altro di luogo di incontro della comunità nei freddi mesi invernali.
Gli abitanti si ritrovavano infatti tra le calde mura del metato, attorno al fuoco, e fonti non confermate raccontano che mentre gli anziani tramandavano le storie del luogo, i giovani “socializzavano” nella penombra.

Ciaspolare in lungo e il largo, anche al chiar di luna

Per chi non le abbia mai provate, le racchette da neve sono uno strumento che si attacca ai normali scarponi da trekking e consente di spostarsi agevolmente sulla neve fresca.
Grazie alle ciaspole si può vivere l’atmosfera magica e raccolta della montagna innevata, assaporando con lentezza il panorama circostante. Un’esperienza di contatto così autentico ed empatico con la natura che anche i neofiti non possono non apprezzare!
Presso il Rifugio dei Briganti è possibile noleggiare le ciaspole per fare escursioni in autonomia, oppure si può prendere parte al loro ricco programma di escursioni. Per esempio le Lunate, le escursioni notturne al Lago Pranda: il bosco silenzioso e illuminato solo dalle torce è davvero emozionante, provare per credere!

 

Sciare e fare fondo alla scoperta dei laghi della zona

Se amate praticare gli sport invernali e siete alla ricerca di un posto tranquillo, Cerreto Laghi è quello che fa per voi! Cerreto Laghi è una delle stazioni sciistiche più importanti dell’Appennino Tosco-Emiliano, costruita negli anni ’50 in una conca di origine glaciale lungo il versante settentrionale del monte La Nuda (1.895 m).
Il comprensorio, cui si accede dal piazzale del Lago Cerretano, è costituito da 16 km di piste per lo sci alpino (11 tracciati serviti da 4 impianti di risalita), un campo scuola e uno SnowPark.
Inoltre il vicino comprensorio del Lago Pranda offre due anelli complementari per lo sci di fondo, per un totale di circa 6 km. Nonostante questo però, il paese mantiene quell’atmosfera informale, autentica e quasi familiare tipica dei piccoli paesi di montagna.

Il Lago Cerretano e il comprensorio sciistico di Cerreto Laghi

Il Lago Cerretano e il comprensorio sciistico di Cerreto Laghi

Partecipare al Campionato Mondiale del Fungo

Porcini da cercare, da raccogliere, studiare…porcini da raccontare, fotografare e ovviamente cucinare!
Nato nel 2013 grazie a un’idea dell’ormai leggendario Frà Ranaldo (che esiste in carne e ossa ed ha persino un blog), il “Campionato Mondiale del Fungo” è un evento interamente dedicato al porcino, che desidera riunire a Cerreto Laghi con cadenza annuale i fungaioli di tutta Europa.
Le categorie in cui concorrere sono tre: il cestino più pesante, il fungo più pesante ed il fungo più bello.
Parallelamente, gli organizzatori hanno istituito anche la Combinata Appenninica, che alla sfida fungina associa la sfida ambientale: oltre alla racconta dei funghi, infatti, chi partecipa a questa sezione deve raccogliere anche i rifiuti trovati durante il cammino. Un modo originale per sfruttare la passione competitiva a favore dell’ambiente, e per unire il dilettevole all’utile.

Assaporare la ricca gastronomia locale

Erbazzone, torta di patate, chizze e gnocco fritto, coppa, prosciutto, ciccioli, lasagne, tortelli, pappardelle, polenta col cinghiale, col coniglio o con i funghi…e lambrusco come se piovesse!
La tradizione gastronomica delle montagne reggiane è una vera delizia, fatta di prodotti genuini, cucinati secondo tradizione. Serve dire altro?

 

Scoprire il territorio attraverso 10 trekking

Il territorio attorno al Cerreto, proprio perché storicamente luogo di confine e passaggio, è ricco di antiche mulattiere e sentieri nei boschi: un vero patrimonio naturale, ideale per escursioni di trekking in tutte le stagioni. Recentemente questi itinerari sono stai riscoperti e segnalati grazie a un’idea di Giorgio Bendinelli, storico socio sostenitore del CAI della Spezia, recentemente scomparso.
Il progetto è stato realizzato dallo stesso Bendinelli con il sostegno del Parco Appennino, grazie ai fondi di ECO-Cluster, il programma finanziato dalla Comunità Europea che intende di rilanciare il Cerreto come destinazione turistica sostenibile.
Dieci sentieri di diverse lunghezze e difficoltà, ognuno contrassegnato da un diverso colore, consigliatissimi per chi vuole staccare dalla vita quotidiana e immergersi nella natura di questi luoghi, imparando a conoscerla e rispettarla. Potete consultare e scaricare il pdf con i dettagli qui.

Autore

Elisa Mazzini

Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.

Potrebbe interessarti

Questo articolo ha un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *