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Piacenza, cosa vedere in 10 tappe a piedi

di /// Gennaio 17, 2025
Tempo stimato di lettura: 5 minuti

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Se è vero che è un luogo di confine e spesso anche di passaggio, è altrettanto vero che Piacenza sa stupire chi decide di fermarsi con il suo grande patrimonio storico, artistico e culturale.

Fondata dai Romani, l’epoca che più di altre ne ha plasmato il destino coincide con il dominio dei Farnese (1545-1731) e il relativo Ducato di Parma e Piacenza, di cui fu prima capitale. Le tracce di tale periodo storico, com’è prevedibile, sono tutt’oggi visibili (e talvolta visitabili) nel centro storico piacentino.

I suoi palazzi – sobri ed eleganti – custodiscono inoltre grandi capolavori di artisti come Botticelli, Antonello da Messina e Gustav Klimt; mentre le chiese vantano vertiginose cupole affrescate da maestri come il Pordenone e il Guercino.

Se questo breve ritratto della città è riuscito a pungolare la vostra curiosità, non vi resta che seguirci alla scoperta di cosa vedere a Piacenza in 10 tappe a piedi.

 

1. Piazza dei Cavalli

Piacenza (PC), Piazza Cavalli, statue equestri di Ranuccio e Alessandro Farnese
Piacenza (PC), Piazza Cavalli, statue equestri di Ranuccio e Alessandro Farnese | Ph. Joaquin Ossorio Castillo, via Shutterstock

Il nostro punto di partenza è la piazza principale di Piacenza, il cui nome è piuttosto eloquente. Alle due estremità della piazza sorgono infatti le statue equestri di origine seicentesca raffiguranti Ranuccio I Farnese e il padre Alessandro. Chiamati “Cavalli del Mochi”, dal nome del loro autore, come due quinte sembrano incorniciare il bel Palazzo Gotico.

Piazza dei Cavalli (o semplicemente Piazza Cavalli) rappresenta il cuore politico ed economico della città sin dal lontano XIII secolo; oltre al Palazzo Gotico, che vedremo a breve, sulla piazza si affaccia anche il settecentesco Palazzo del Governatore, oggi sede della Camera di Commercio.

2. Palazzo Gotico

Piacenza, Palazzo Gotico | Ph. giottodigitaleph
Piacenza, Palazzo Gotico | Ph. giottodigitaleph

Protagonista di Piazza Cavalli insieme alle statue equestri, il Palazzo Comunale o Gotico deve il suo nome allo stile che lo contraddistingue, il gotico lombardo, di cui rappresenta un interessante esempio. Realizzato a fine Duecento, l’edificio colpisce per i merli a coda di rondine che ne incorniciano la parte superiore, ma anche per il contrasto tra i materiali utilizzati per la facciata (marmo rosa al piano terra, cotto al primo piano).

3. Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina

Cattedrale di Piacenza, cupola del Guercino | Ph. Kronos – Museo della Cattedrale di Piacenza
Cattedrale di Piacenza, cupola del Guercino | Ph. Kronos – Museo della Cattedrale di Piacenza

Per esplorare la Cattedrale di Piacenza dobbiamo spostarci di qualche centinaio di metri e approdare su Piazza Duomo. Già, perché il duomo della città emiliana non si trova sulla sua piazza principale, come potremmo pensare, bensì a una decina di minuti a piedi di distanza.

Abbracciato dai palazzi circostanti, l’edificio del duomo non è di certo una presenza imponente, ma è meglio non farsi ingannare dalle apparenze. Una volta ammirata la facciata a capanna di gusto romanico in marmo e arenaria, entriamo nella chiesa per scoprire i notevoli tesori artistici al suo interno.

L’ambiente si presenta suddiviso in tre navate, con impianto a croce latina. Sotto l’altare troviamo una cripta con le spoglie di Santa Giustina, compatrona di Piacenza, mentre nell’abside possiamo osservare i begli affreschi seicenteschi di Ludovico Carracci e Camillo Procaccini. Ma la vera star del duomo di Piacenza è Guercino, a cui dobbiamo gli affreschi della cupola realizzati tra il 1626 e 1627. Un ciclo monumentale e imperdibile, che comprende la raffigurazione di profeti, sibille ed episodi della storia di Cristo.

Per osservarli più da vicino è possibile prenotare la salita in cupola.

4. Musei di Palazzo Farnese

Piacenza, Musei Palazzo Farnese | Ph. Pagina Facebook Musei Palazzo Farnese
Piacenza, Musei Palazzo Farnese | Ph. Pagina Facebook Musei Palazzo Farnese

La traccia più evidente del passaggio del dominio Farnese in città è l’omonimo, maestoso palazzo che oggi ospita i Musei Civici piacentini. Peculiarità di questa antica residenza farnesiana, cui lavorò anche l’architetto di corte Jacopo Barozzi detto il Vignola, è la sua incompiutezza. Il progetto originale prevedeva infatti un edificio di grandezza doppia rispetto all’attuale, pur imponente e solido nelle forme.

I locali di Palazzo Farnese conservano ora un nutrito insieme di collezioni: dalla Pinacoteca al Museo Civico, dal Museo delle Carrozze a quello del Risorgimento.

Tra i capolavori da non perdere c’è sicuramente il Tondo del Botticelli, raffigurante una Madonna adorante il Bambino con San Giovannino (1475-1480 circa) ospitato in Pinacoteca, e il misterioso Fegato Etrusco, una riproduzione in bronzo del fegato di pecora utilizzato dagli aruspici etruschi per le loro profezie.

5. Chiesa di San Sisto

Piacenza, Chiesa di San Sisto | Ph. Roberto Dassoni Archivio Comune di Piacenza
Piacenza, Chiesa di San Sisto | Ph. Roberto Dassoni Archivio Comune di Piacenza

Proseguiamo la nostra passeggiata fino alla vicina Chiesa di San Sisto. Proprio per questa chiesa – bell’esempio di architettura rinascimentale costruita nelle forme attuali a cavallo tra XV e XVI secolo – Raffaello dipinse la sua Madonna Sistina con ai piedi i celebri angioletti pensosi. Dopo essere stata venduta, oggi l’opera è esposta a Dresda.

Al suo interno rimangono comunque opere notevoli di artisti come Palma il Giovane e Procaccini.

6. Basilica di Santa Maria di Campagna

Piacenza, Basilica di Santa Maria di Campagna, Cupola affrescata da Pordenone, Archivio Immagini Comune di PIacenza, Licenza CC-BY-NC-SA 3.0
Piacenza, Basilica di Santa Maria di Campagna, cupola affrescata da Pordenone | Ph. Archivio Immagini Comune di Piacenza

Opera dello stesso architetto di San Sisto (Alessio Tramello), la Basilica di Santa Maria di Campagna è riconosciuta come un vero e proprio capolavoro dell’architettura rinascimentale.

Inaugurata nel 1528, la basilica era la chiesa ufficiale della dinastia Farnese; un luogo importante dunque, dotato di un apparato decorativo altrettanto significativo. A livello pittorico, le opere del Pordenone spiccano indubbiamente sulle altre: tra il 1529 e il 1531 l’artista friulano non si occupò soltanto di alcune tele tuttora esposte nelle cappelle, ma anche e soprattutto degli affreschi della cupola, un turbinio di figure che culmina nell’immagine del Creatore nel lanternino centrale.

Come accade per la cupola del duomo, anche in Santa Maria di Campagna è possibile salire in quota e rimanere a tu per tu con il ciclo pittorico.

7. Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi

Piacenza, Galleria-d'Arte Moderna Ricci Oddi, Ritratto di Signora, Gustav Klimt, Archivio Immagini Comune di Piacenza
Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Ritratto di Signora, Gustav Klimt | Ph, Archivio Immagini Comune di Piacenza

La Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi – raggiungibile con una passeggiata di una ventina di minuti dalla basilica – è legata a doppio filo alla figura suo ideatore, il collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi, che le donò un nutrito gruppo di opere risalenti al periodo 1830-1930.

Il nucleo più corposo della collezione comprende dipinti di artisti italiani come Boccioni, De Pisis, Carrà, Morandi, ma anche Boldini, Pellizza da Volpedo e molti altri ancora, con un’attenzione particolare per i Macchiaioli. Curioso infine il caso del “Ritratto di signora” di Gustav Klimt, sottratto alla galleria a fine anni ‘90 e poi reinserito nella collezione nel 2019 in seguito ad un fortuito ritrovamento.

8. Basilica di Sant’Antonino

Piacenza, Basilica di Sant'Antonino | Ph. Archivio Immagini Comune di Piacenza
Piacenza, Basilica di Sant’Antonino | Ph. Archivio Immagini Comune di Piacenza

Non lontano dalla galleria si erge la Basilica di Sant’Antonino, intitolata al patrono della città di cui ospita le reliquie. Siamo di fronte a una basilica paleocristiana di origini antiche – fu eretta tra il 350 e il 375 – e successivamente rimaneggiata fino alle sue forme attuali.

Alla vista colpisce subito l’altissimo portale d’ingresso detto “Porta del Paradiso”, un arco realizzato a metà del Trecento che nasconde al suo interno un atrio.

Sant’Antonino deve la sua fama anche a un importante evento storico avvenuto proprio qui nel 1183. Stiamo parlando dell’incontro tra l’imperatore Barbarossa e i rappresentanti della Lega Longobarda, organizzato per discutere della pace di Costanza.

9. Basilica di San Savino

Piacenza, Basilica di San Savino, Cripta con ciclo dei mesi Ph. Visit Piacenza
Piacenza, Basilica di San Savino, cripta con ciclo dei mesi | Ph. Visit Piacenza

Tra gli edifici religiosi del centro non possiamo non citare infine la Basilica di San Savino, ricca di tesori nascosti. Entrando all’interno di questa chiesa di origine paleocristiana ci troviamo infatti di fronte ad un esempio di architettura romanico-lombarda del XII secolo.

Dopo esserci soffermati ad osservare i particolari capitelli con bassorilievi antropomorfi, dirigiamoci verso la cripta, dove troviamo il primo dei due splendidi pavimenti a mosaico rinvenuti il secolo scorso nella basilica, raffigurante in questo caso i mesi e i segni zodiacali. Il secondo è collocato invece nel presbiterio, ed è dedicato al tema del tempo.

10. Galleria Alberoni

Piacenza, Collegio Alberoni | Ph. comune.piacenza.it
Piacenza, Collegio Alberoni | Ph. comune.piacenza.it

Per l’ultima tappa del nostro viaggio alla scoperta di Piacenza dobbiamo uscire dal centro storico e raggiungere (in bus o in auto, oppure anche in bici) la periferia della città, dove sorge la Galleria Alberoni.

Il breve viaggio fuori dalle mura verrà di certo ripagato dalla vista della ricca collezione d’arte appartenuta al cardinale piacentino Giulio Alberoni, e ora esposta all’interno del Collegio a lui intitolato.

Tra le opere in mostra troviamo arazzi, arredi sacri e molti dipinti tra cui spicca l’Ecce Homo di Antonello da Messina, risalente al 1473.

Autore

Maria Grazia Masotti

Eterna sognatrice con i piedi per terra. Cresciuta in campagna e amante delle grandi città. È sempre pronta per un viaggio, purché sia sostenibile.

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