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[Parlami di tER] Cappellacci di zucca ferraresi

di /// Settembre 28, 2021
Tempo stimato di lettura: 2 minuti

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Parlami di tER è una serie di racconti dell’Emilia-Romagna. Sono sguardi d’autore gettati sulla regione da donne e uomini che son nati, vivono o semplicemente si sono innamorati di questa singolare, bellissima, terra con l’anima. Se vuoi raccontare l’Emilia-Romagna che si vede dalla tua finestra sei benvenuto. Basta una mail a inemiliaromagna@aptservizi.com o un commento qui sotto!


Perdersi fra arte, natura, sapori e paesaggi, nei luoghi in cui il tempo ha lasciato tracce di storie indimenticabili. È questo il piacere esclusivo che regalano Ferrara e i suoi territori: un’esperienza intensa e ricca di emozioni, che coinvolge palato e anima.

In ogni stagione, Ferrara è una città che parla ai sensi e seduce; una città che, così come all’epoca degli Estensi, unisce le emozioni dei suoi spazi monumentali, la vivacità culturale dei suoi appuntamenti e le tradizioni di una cucina che affonda le proprie radici in epoca antica.

Basta, infatti, un po’ di astrazione mentale per trovarsi circondati dall’incantata atmosfera rinascimentale e notare la maestosa figura del Duca Ercole I d’Este in persona che ci propone un assaggio di Cappellacci di zucca, oggi diventati IGP. Un piatto, questo, che popola le case dei ferraresi in ogni stagione ma che, nonostante tutto, rimane anche legato alle ricorrenze e alle occasioni di festa, comprese Natale e Pasqua.

  • Ferrara, Chiesa S. Giuliano e Castello Estense. ph. M. Baraldi, archivio ferraraterraeacqua.it
  • Ferrara, Cappellacci di zucca, ph. ferraraterraeacqua.it
  • Ferrara, Cappellacci di zucca , ph. ferraraterraeacqua.it
  • Ferrara, Cappellacci e zucca Violina, ph. ferraraterraeacqua.it
  • Ferrara, Cappellacci di zucca al ragù, ph. ferraraterraeacqua.it

Dalla particolare forma a cappello (da cui il nome) hanno un morbido ripieno di zucca violina che, per la sua dolcezza, crea un eccezionale sapore agro-dolce, autentica meraviglia per il palato.

I primi cenni ai “Cappellacci di Zucca ferraresi” si trovano nei ricettari rinascimentali degli Scalchi al servizio della famiglia d’Este a Ferrara dove troviamo i primi riferimenti ai “tortelli di zucca con il butirro”.

Ma gli ingredienti sono gli stessi della ricetta attuale se non fosse per l’aggiunta di alcune spezie, come lo zenzero ed il pepe, oggi cadute in disuso ma all’epoca particolarmente diffuse.

La zucca usata solitamente è la violina, varietà che deve il nome alla forma allungata simile a quella dello strumento musicale. Dopo la cottura, al vapore o al forno, alla sua polpa si mescolano parmigiano reggiano o grana padano, uova, pangrattato, sale, pepe e noce moscata; il ripieno è così pronto per essere racchiuso a tortello nella sfoglia preparata a mano.

E così, rientrano in gioco tutti i sensi: il gusto passa prima di tutto dall’olfatto che, insieme alla vista, stimola il desiderio e il piacere dell’assaporare, nel caleidoscopio di suggestioni dal profumo antico, ispirato dalle azdore, le massaie ferraresi, o dai nostri chef, nell’arte di impastare e tirare la sfoglia.

Non resta, quindi, che godersi questo piatto, rimembrando quello che Riccardo Bacchelli diceva tra le pagine de “Il Mulino del Po”, la sua opera più famosa: “Ferrara, Ferrara, la bella città: si mangia, si beve e allegri si sta!”

Autore

Un territorio tra terra e acqua, il cui fascino lascia incantati i visitatori.

Nella provincia ferrarese si può viaggiare per ore e non smettere di emozionarsi, tra le splendide città d’arte di Ferrara, capitale del Rinascimento e patria degli Estensi, e Comacchio, l’immutata città sull’acqua con la sua suggestiva rete di ponti e canali.

Il tutto contornato dalla straordinarietà del Parco del Delta del Po, riserva Mab Unesco, e dalle tante emergenze architettoniche e naturalistiche ch punteggiano il paesaggio

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