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Viaggio al centro della Terra: grotte da visitare in Emilia-Romagna

di /// Aprile 25, 2024
Tempo stimato di lettura: 6 minuti

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Quali sono le grotte più belle e interessati di tutta l’Emilia-Romagna?
Ma soprattutto quali sono quelle che possono essere visitate in piena sicurezza e tranquillità?

Il mondo sotterraneo ha sempre esercitato su di me un grande fascino. Non è un caso, del resto, che fin da piccolo uno dei miei libri preferiti sia stato Viaggio al centro della Terra di Jules Verne e, inseguendone la lettura, abbia fantasticato più volte di compiere un viaggio alla scoperta delle profondità terrestri.

Ma se da una parte la fantasia mi ha sempre strattonato dalla maglietta, dall’altra il bisogno di realtà mi ha puntualmente riportato con i piedi a terra.

Grotte e Speleologi in Emilia-Romagna
Grotte e Speleologi in Emilia-Romagna

Da Nord a Sud l’Italia vanta numerosi luoghi in cui è possibile scendere tra i meandri del pianeta; e anche l’Emilia-Romagna non è da meno.

Da decenni gruppi di speleologi sono impegnati nell’esplorazione e nello studio delle aree carsiche del territorio, tra cui la Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna (FSRER) che gestisce un progetto cartografico di raccolta delle cavità sotterranee scoperte fino a oggi.

Ma se da una parte spesso si tratta di zone remote difficilmente raggiungibili, dall’altra si trovano anche grotte, cosiddette turistiche, accessibili a tutti. Un mondo straordinario fatto di cavità lunghe chilometri, e in alcuni casi profonde più di 200 metri, con corsi d’acqua, gallerie, pozzi, cunicoli, tracce umane impensabili e fossili antichi anche 5 milioni di anni, che nel 2023 sono state riconosciute patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per la loro unicità e rappresentatività dell’evoluzione geologica e geomorfologica della Terra.

Grotta del Re Tiberio

Partenza: Via Firenze, località Borgo Rivola c/o Cava di Monte Tondo (Riolo Terme, Ravenna)
Tempo di percorrenza: 1h 30 minuti circa
Difficoltà: media (adatta a tutte le età)
Lunghezza: 600 metri + 60 metri all’interno della grotta

Riolo Terme (Ravenna), Grotta del Re Tiberio
Riolo Terme (Ravenna), Grotta del Re Tiberio

La Grotta del Re Tiberio si trova all’interno del Parco della Vena del Gesso Romagnola, nel tratto rientrante nel comune di Riolo Terme.

Costituisce la parte terminale di un ampio sistema di cavità naturali, poste su più livelli – per uno sviluppo di oltre 6 km e un dislivello di 223 metri – formatesi a causa delle acque drenanti del sovrastante Monte Tondo.

Frequentata da tempi immemorabili, deve il suo nome all’imperatore romano che, secondo una leggenda, si rifugiò qui, inutilmente, per sfuggire a una profezia che lo voleva morto a causa di un fulmine.

Dal punto di vista archeologico riveste un forte interesse essendo stata frequentata, in modo continuo e diversificato, a partire dall’Età del Rame.

Facilmente percorribile con scarpe con suola in gomma, mantiene tutto l’anno una temperatura che si aggira attorno ai 12°, ed è per questo che è sempre consigliabile dotarsi di una giacchetta prima di inoltrarsi lungo il cammino.

Le visite, su prenotazione, sono possibili solo se accompagnati da una delle delle guide speleologiche del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola e dell’Associazione La Nottola: tel. +39 389 031 2110 | email: retiberio@nottola.org

Grotta della Tanaccia

Partenza: Strada Provinciale 23 (Brisighella, Ravenna)
Tempo di percorrenza: 1h 30 minuti circa
Difficoltà: media (visita sconsigliata a chi soffre di claustrofobia, ai bambini sotto i 12 anni, donne in gravidanza e persone con problemi motori)
Lunghezza: 500 metri

Brisighella (Ravenna), Grotta della Tanaccia
Brisighella (Ravenna), Grotta della Tanaccia

Posta a 2 km a ovest da Brisighella, uno dei borghi più belli d’Italia, la Grotta della Tanaccia è probabilmente uno dei più conosciuti percorsi speleologici in chiave turistica dell’intera Vena del Gesso Romagnola.

Non presenta stalattiti e stalagmiti, ciò non di meno rileva suggestivi ambienti arricchiti da particolari fenomeni di erosione.

Al suo interno, ricerche archeologiche effettuate nel corso del XX secolo hanno portato alla luce importanti reperti, alcuni databili all’Età Eneolitica, utili a ricostruire il popolamento preistorico della regione.

Le visite, su prenotazione e a pagamento, si svolgono durante tutto l’anno, a eccezione del periodo invernale quando – per tutelare il letargo delle colonie di pipistrelli che qui vivono – vengono interrotte.

Vi consiglio di munirvi di scarponi o stivali in gomma, oltre a una tuta impermeabile per ripararvi dalla fresca temperatura interna che si aggira attorno ai 14°C.

Gli itinerari guidati sono organizzati dal Centro Visita Rifugio Ca’ Carné: tel. +39 0546 80628 o +39 339 2407028 (Ivano Fabbri) | email: ivanofabbri@alice.it

Grotta della Spipola

Partenza: Via Benassi c/o area di sosta La Palazza (San Lazzaro di Savena – Bologna)
Tempo di percorrenza: 2-3 h circa
Difficoltà: media
Lunghezza: 700 metri

San Lazzaro di Savena (Bologna), Grotta della Spipola
San Lazzaro di Savena (Bologna), Grotta della Spipola

La Grotta della Spipola si trova alle pendici delle prime colline bolognesi, nascosta nel cuore del Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa.

Posta sul fondo della dolina omonima, è considerata in Europa una tra le maggiori cavità scavate nei gessi. L’ingresso artificiale, realizzato dal Gruppo Speleologico Bolognese, si trova più in basso rispetto a quello naturale, detto Bus d’la Speppla o Buco del Calzolaio, che fu individuato nel 1932 dal suo scopritore, il grande speleologo Luigi Fantini.

Il percorso non presenta particolari difficoltà e pertanto può essere intrapreso da chiunque, adulti e bambini, senza alcuna restrizione.

Muovendosi in un spazio particolare, ricco di umidità e temperature che si aggirano tra i 10° e i 12°, è preferibile dotarsi di un vestiario consono: scarponi da trekking, pantaloni lunghi, felpa, k-way ed eventuale ricambio.

Gli itinerari, organizzati direttamente dal Parco Regionale dei Gessi Bolognesi , si svolgono accompagnati da guide riconosciute e preparate.

La prenotazione è obbligatoria: tel. +39 051 6254821 | email: info.parcogessi@enteparchi.bo.it

Grotta del Farneto 

Partenza: Via Jussi n. 171 c/o Centro Parco “Casa Fantini” (Loc.tà Farneto, San Lazzaro di Savena – Bologna)
Tempo di percorrenza: 1h 30 minuti circa
Difficoltà: facile (adatto a tutti, anche ai bambini da 4 anni in su)
Lunghezza: 200 metri circa

San Lazzaro di Savena (Bologna), Grotta del Farneto 
San Lazzaro di Savena (Bologna), Grotta del Farneto

Scoperta nel 1871 da Francesco Orsoni, la grotta del Farneto è molto celebre per le importanti testimonianze archeologiche dell’Età del Bronzo rinvenute al suo interno. Rimasta inaccessibile per anni per via di una frana, dal 2008 è nuovamente aperta al pubblico.

Tra sale e cunicoli, la grotta si sviluppa per circa 1 km, costituendo la parte terminale di un più ampio sistema carsico. L’itinerario, adatto a bambini e adulti, è molto affascinante: lungo il cammino si incontrano cristalli nel soffitto, piccoli chirotteri che svolazzano qua e là e, nella grotta più profonda, la voce silenziosa della Terra.

Come per la grotta della Spipola, le visite si svolgono tra marzo e novembre solo dietro prenotazione, accompagnati dagli speleologi autorizzati dal Parco Regionale dei Gessi Bolognesi: tel. +39 051 6254821 | email: info.parcogessi@enteparchi.bo.it

Grotte di Onferno

Partenza: Via Provinciale Onferno, 50 c/o Castello di Onferno (Gemmano – Rimini)
Tempo di percorrenza: 1h 30 minuti circa
Difficoltà: media
Lunghezza: 400 metri circa

Gemmano (RN), Grotte di Onferno, ph. Piero Gualandi, CC-BY-NC-SA-3.0
Gemmano (RN), Grotte di Onferno | Credit: Piero Gualandi, CC-BY-NC-SA-3.0

Le grotte di Onferno, che si estendono all’interno del contesto omonimo Riserva Naturale Orientata di Onferno, sono considerate tra le più importanti cavità in gesso in Italia.

Il nome deriva dalle fumate di vapore che nei mesi invernali, specialmente al crepuscolo, quest’area sprigionava, tanto da alimentare nei secoli il credo che qui si trovasse l’ingresso al mondo degli inferi.

Cunicoli, strettoie e gallerie, poste su più livelli, costituiscono il complesso sistema di grotte, la maggior parte delle quali scavate nel corso dei millenni, dalle acque di un corso d’acqua sotterraneo.

Tra queste, in particolare, la spettacolare Sala Quarina, conosciuta anche come Sala dei Mammelloni, per via delle grosse protuberanze coniche di gesso sporgenti dal soffitto. Ma i veri padroni di casa sono però le cospicue colonie di pipistrelli, di almeno 6 specie differenti, che abitano i diversi ambienti sotterranei.

Il percorso, in parte pavimentato e in parte su terreno naturale, gode di un’ottima ventilazione e la temperatura si aggira attorno ai 12°-13°.

Il complesso può essere visitato per tutto il corso dell’anno, ovviamente dietro opportuna prenotazione: tel. +39 389 1991683 | email: onferno@nottola.org

Autore

Davide Marino

Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi

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