Tempo
48 h
Tra i numerosi itinerari per scoprire l’Emilia-Romagna in maniera sostenibile, tra arte, storia, natura e paesaggi mozzafiato, ne proponiamo uno in provincia di Ferrara che unisce il treno e la bicicletta.
Utilizzando la rete di FER – Ferrovie dell’Emilia-Romagna, da Ferrara si prende la linea Ferrara-Codigoro con la bici al seguito, fino a Ostellato. Da qui parte un itinerario su due ruote che, costeggiando il Po di Volano, conduce a quel gioiello romanico che è l’Abbazia di Pomposa.
Si riparte costeggiando prima l’Oasi di Cannevié-Porticino, e poi la suggestiva Valle Bertuzzi; si prosegue attraversando i lidi ferraresi fino al villaggio di pescatori di Porto Garibaldi, per giungere infine alla pittoresca cittadina lagunare di Comacchio.
L’ideale è compiere questo itinerario in 2 giorni (3 se si aggiunge un giorno di visita alla città di Ferrara, che consigliamo); i periodi migliori per intraprenderlo sono la primavera e l’inizio dell’autunno.
Scopri di seguito l’itinerario nel dettaglio.
Prima tappa: Ferrara
L’itinerario parte della città di Ferrara, a cui consigliamo vivamente di dedicare una giornata per scoprire il fascino rinascimentale della città, che le è valso il riconoscimento UNESCO.
Emblema dei fasti dell’epoca Rinascimentale ferrarese sono il Castello Estense, cuore e simbolo della città, l’Addizione Erculea, con i palazzi signorili tra cui il celebre Palazzo dei Diamanti, dalla singolare facciata a bugnato oggi sede di importanti mostre e della Pinacoteca Nazionale, e il Palazzo Schifanoia, la Delizia Estense più vicina al centro città che custodisce un suggestivo ciclo di affreschi tra i più importanti del XV secolo in Italia, opera collettiva di diversi pittori ferraresi della scuola di Cosmé Tura, fra cui Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti.
Ma Ferrara è anche molto di più: scopri cosa vedere a Ferrara in un itinerario a piedi in 10 tappe.
Seconda tappa: Ostellato
Al mattino, dopo una buona colazione in una delle storiche pasticcerie del centro di Ferrara, dirigiti con bicicletta al seguito verso la stazione ferroviaria per prendere il treno regionale in direzione Codigoro.
Per selezionare il treno che consente il caricamento a bordo delle biciclette basta scaricare la app di Trenitalia e, nella schermata di ricerca, attivare la voce “Viaggia con la tua bici”.
La nostra fermata è Ostellato, piccolo centro abitato immerso nelle valli ferraresi. Da qui parte la Ciclabile del Po di Volano, un percorso suggestivo che, costeggiando questa antica via d’acqua, conduce fino a Codigoro e all’Abbazia di Pomposa.
Il Po di Volano era in epoca medievale il ramo settentrionale del fiume Po e costituiva un’importante via di comunicazione da Ferrara all’Adriatico. Oggi è un canale di bonifica caratterizzato da canne e salici, costellato da una serie di dimore padronali.
La Ciclabile da Ostellato a Pomposa è lunga in tutto una trentina di chilometri, di facile percorrenza. Chi vuole può però saltare questa tappa e scendere dal treno direttamente a Codigoro, percorrendo solo l’ultimo tratto della ciclabile, fino all’Abbazia di Pomposa, preannunciata dal suo alto campanile che svetta sulla campagna circostante.
Terza tappa: Abbazia di Pomposa
L’Abbazia di Pomposa è stata uno dei più importanti complessi monastici medievali d’Italia ed è uno dei luoghi più affascinante della provincia di Ferrara.
Fondata tra il VI e il VII secolo, l’abbazia, caratterizzata da un alto campanile slanciato, è celebre per gli affreschi trecenteschi di ispirazione giottesca e il pavimento a mosaico e intarsio che decorano l’interno della chiesa.
Il complesso è composto inoltre dalla Sala del refettorio, finemente affrescata, e dal Museo Pomposiano, ospitato in quello che era il dormitorio del monastero.
Una curiosità che contribuisce a rendere questo luogo così affascinante è che fu proprio qui che il monaco Guido d’Arezzo sviluppò il moderno sistema di notazione musicale a sette note.
Dopo la visita, potrai rilassarti nei giardini che circondano l’abbazia o fermarti in un ristorante della zona per gustare le specialità del territorio, come i cappellacci e il pasticcio ferrarese.
Quarta tappa: Valle Bertuzzi
Dall’Abbazia di Pomposa si prosegue in bicicletta lungo la ciclabile che si addentra nel Parco del Delta del Po, costeggiando alcune aree naturali di grande interesse.
La prima è l’Oasi di Cannevié-Porticino, una piccola valle salmastra di 64 ettari di origini antiche: di Porticino in particolare si trovano riferimenti nell’inventario dei beni di Alfonso II d’Este.
L’oasi è delimitata alle estremità da due casoni utilizzati in passato come deposito di strumenti per la pesca.
La seconda è la Valle Bertuzzi, una delle aree umide più suggestive del Parco del Delta del Po.
Composta dalle 3 valli (Bertuzzi, Cantone e Nuova), ha una superficie totale di circa 2.000 ettari ed è un posto abitato da numerose specie di uccelli, tra cui aironi, sgarze, cavalieri d’Italia, sterne e gabbiani.
Inoltre, data l’elevata salinità dell’acqua specialmente nel periodo estivo, Valle Bertuzzi è divenuta luogo di sosta e nidificazione dei celebri fenicotteri rosa.
La ciclabile prosegue quindi attraversando alcuni dei lidi ferraresi (Lido delle Nazioni, Lido di Pomposa, Lido degli Scacchi) fino a Porto Garibaldi, un antico villaggio di pescatori che mantiene intatto il suo fascino.
Da Porto Garibaldi si imbocca infine l’ultimo pezzo di ciclabile per percorrere gli ultimi chilometri che ci separano dalla meta: la cittadina lagunare di Comacchio.
L’itinerario ciclabile complessivo dall’Abbazia a Comacchio è di 32 chilometri su strade che non presentano particolari difficolta.
Quinta tappa: Comacchio
Comacchio è la “Piccola Venezia” dell’Emilia-Romagna: il suo affascinante centro storico, attraversato da ponti e canali, regala scorci suggestivi ad ogni ora.
Tra i luoghi da non perdere, il ponte Trepponti, simbolo della città, il Museo Delta Antico, che racconta la storia della zona, e la Manifattura dei Marinati, per scoprire come avveniva in passato la lavorazione e la marinatura dell’anguilla, pescata nelle vicine Valli di Comacchio.
È tempo infine di salire di nuovo sulla bicicletta e, percorrendo strade interne, raggiungere la stazione di Codigoro (che dista da Comacchio circa 20 chilometri), per riprendere il treno verso Ferrara.
Per selezionare il treno che consente il caricamento a bordo delle biciclette basta scaricare la app di Trenitalia e, nella schermata di ricerca, attivare la voce “Viaggia con la tua bici”.
Autore
Elisa Mazzini
Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.
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