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Le Case e gli Studi dei personaggi illustri in Romagna

di /// Aprile 7, 2023
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Camminando per le città dell’Emilia-Romagna, capita spesso di scorgere, sulle facciate dei palazzi storici, targhe commemorative che ricordano al viandante sbadato la vita o il passaggio di un personaggio illustre proprio da quel luogo specifico.

La tradizione di affidare alle parole incise su pietra la memoria di eventi, fatti, personaggi importanti è una pratica molto antica, in uso fin dall’epoca dei Romani. Nei secoli ha cambiato forma e valenza, ma ha sempre caratterizzato la storia urbana delle nostre città.

Ancora oggi l’apposizione di nuove lapidi è una pratica diffusissima e sottolinea la necessità di consegnare ai propri cittadini la memoria di fatti e persone che in qualche modo hanno dato segnato il loro presente.

Ad oggi la Regione Emilia-Romagna, indagando il suo Patrimonio culturale, ha individuato più di 90 realtà che, in forme più o meno ibride, rappresentano case museo, dimore, abitazioni, studi e archivi di artisti, letterati, musicisti, cineasti, scienziati, inventori, collezionisti, personaggi storici e famiglie illustri, risalenti in prevalenza agli ultimi due secoli.

Partendo proprio da qui, oggi cerchiamo di concentrarci sull’area della Romagna, e raccontarvi alcune di queste realtà che attraverso la intimità dei loro spazi e degli oggetti che racchiudono, sanno raccontarci storie del passato con un calore e un’intimità senza eguali.

Casa Artusi a Forlimpopoli (FC)

Pellegrino Artusi
Pellegrino Artusi | Credit: dissapore.com

Considerato a ragione il Padre della Cucina Italiana, Pellegrino Artusi (Forlimpopoli, 1820 – Firenze, 1911) è stato il primo a raccogliere le ricette regionali d’Italia in un’unica opera dal titolo La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene (1891).

Di certo un volume fondamentale per la gastronomia del nostro Paese, talmente di successo da posizionarsi nel 1931, qualche anno dopo la sua pubblicazione, nella classifica dei testi più letti dopo I Promessi Sposi e Pinocchio.

Pellegrino Artusi era originario di Forlimpopoli (nato 4 agosto 1820), una piccola cittadina nel cuore della Romagna posta lungo la via Emilia, a metà strada tra Forlì e Cesena.

Proprio qui oggi troviamo ospite, all’interno del convento della Chiesa dei Servi di Maria, il primo museo vivo della cucina dedicato alla memoria dell’illustre gastronomo: Casa Artusi. Una scelta, questa, compiutamente voluta dalla comunità locale dopo che la sua casa natale era stata demolita nel 1960.

Casa Artusi è uno spazio multifunzionale di oltre 3000 mq, composto da una biblioteca, una scuola di cucina, un ristorante e una bottega, oltre che un percorso espositivo alla scoperta della vita del suo ispiratore.

Aperta tutto l’anno, è un luogo che si rivolge a tutti coloro, dilettanti e professionisti, che sono desiderosi d’imparare i piatti della tradizione romagnola o semplicemente vogliono intraprendere un tour esperienziale nel gusto.

Casa Monti ad Alfonsine (RA)

Vincenzo Monti, studioso e letterato
Vincenzo Monti, studioso e letterato

Poeta, scrittore e drammaturgo, Vincenzo Monti (Alfonsine, 1754 – Milano, 1828) è stato il più importante traduttore del grande poema dell’Iliade.

Ad Alfonsine (RA), una piccola cittadina a nord di Ravenna, si conserva ancora intatta la sua casa natale, Casa Monti, di fatto restaurata nel 1928 e oggi di proprietà del comune.

Al suo interno è possibile ritrovare un tangibile ricordo del poeta, grazie a una ricostruzione minuziosa dei suoi spazi, insieme al mobilio d’epoca, le lettere di corrispondenza e i manoscritti, tra cui le edizioni originali delle sue opere letterarie.

Casa Pascoli a San Mauro (FC)

Giovanni Pascoli | Credit: Rai Scuola
Giovanni Pascoli | Credit: Rai Scuola

Nel 1855 Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna,1855 – Bologna, 1912) nasce nel piccolo paese di San Mauro di Romagna.

E qui, tra le sconfinate aperture sui campi coltivati che caratterizzano quest’ampia parte di terre, matura la sua poetica, individuando nell’infanzia e nel focolare domestico un luogo rassicurante dove rifuggire dal peso della vita.

Nel centro del piccolo paese, a poca distanza dalla centrale Piazza Mazzini, sorge ancora la sua casa natale, oggi divenuta un museo dedicato alla memoria.

Al suo interno sono conservati cimeli appartenuti alla madre, la sua culla, vari oggetti originali dell’epoca e documenti, tra cui quasi tutte le prime edizioni delle sue opere.

Ma il cuore pulsante rimane lo studio del letterato con la scrivania, il leggìo, le sedie e le librerie, tutte legate al periodo in cui insegnò letteratura italiana all’università di Bologna.

Casa Museo Secondo Casadei a Savignano sul Rubicone (FC)

Secondo Casadei

Non c’è nessuno in Italia che non abbia mai sentito il nome di Secondo Casadei (Sant’Angelo di Gatteo, 1906 – Forlimpopoli, 1971) oppure ballato al ritmo di una delle sue canzoni.

Considerato il più grande interprete della musica folkloristica romagnola, è difatti considerato il creatore del fenomeno musicale del ‘liscio’.

Ha firmato motivi di grande popolarità, come Romagna Mia, e insieme al nipote Raoul ha esporto in tutto il mondo lo spirito gioviale della Romagna con la sua Orchestra Spettacolo Secondo & Raoul Casadei.

La sua casa-museo a Savignano sul Rubicone coincide oggi con la sede delle edizioni musicali Casadei Sonora, da lui fondate e dirette dalla sua famiglia, e il suo studio posto nell’abitazione accanto, in cui visse dal 1957 al 1971.

A Rimini con Federico Fellini

Federico Fellini | Credit: Luuk Magazine
Federico Fellini | Credit: Luuk Magazine

Su Federico Fellini (Rimini, 1920 – Roma, 1993) sono poche le cose da aggiungere alla già stermina bibliografia uscita nel corso degli anni.

Celebre in tutto il mondo, è stato uno dei registi più visionari del cinema mondiale, riconosciuto a più riprese a suon di Oscar e premi alla carriera.

Con il suo inconfondibile accento romagnolo e la trasognante fantasia, ha raccontato l’Italia degli anni ’50 e ’60, immergendola in una cornice fantastica, solitaria e magica.

Pur avendo trascorso la sua vita altrove accanto all’inseparabile Giuletta Masina, durante la sua carriera non riuscì mai a staccarsi dal ricordo e la passione verso la Romagna, la sua terra d’origine, soprattutto per quel modo fatalistico e allo stesso tempo ironico di affrontare alla vita.

E così oggi è possibile effettuare un percorso nella sua Rimini la quale, nonostante non abbia mai ospitato nessuno dei suoi film, rimane la città che più di altre ne ha influenzato l’immaginario artistico.

Un itinerario pensato in 8 tappe e ½ – pubblicato qualche tempo fa sul nostro blog – a partire dal nuovo FM – Fellini Museum, il più grande e innovativo spazio espositivo al mondo dedicato al suo genio e alla sua eredità poetica, articolato su ben tre spazi differenti: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta.

Casa dei Mandorli a Pennabilli

Tonino Guerra
Tonino Guerra

Amico e stretto collaboratore di Fellini, Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 1920 – 2012) nacque a Santarcangelo di Romagna negli anni ’20 del secolo scorso.

Da qui partì alla conquista del mondo del cinema attraverso la sua poesia, firmando alcune delle scenografie più importanti della produzione italiana.

Antonioni, De Sica, Monicelli, Rosi, Bellocchio e poi ovviamente Fellini furono alcuni dei grandi registi con cui lavorò nel corso della sua vita, affiancano a quest’attività altre forme di arte come il teatro, la pittura e, da ultimo, la scultura.

Dopo anni trascorsi fuori dalla Romagna, nel 1984 decise di tornare a vivere nella sua terra natia, rifugiandosi tra le colline della Val Marecchia nel borgo di Pennabilli, paese storicamente legato alla nobile famiglia dei Malatesta.

Tra i silenzi e le verdi valli di questo luogo incontaminato, continuò a coltivare la sua immaginazione sviluppando I luoghi dell’anima, un vero e proprio museo all’aperto realizzato nei giardini del paese in cui ancora oggi è possibile perdersi tra installazioni, pitture, sculture e ceramiche. Qui si trova anche la cosiddetta Casa dei Mandorli, dove visse il poeta dal 1989 fino agli suoi ultimi giorni.

A questo si aggiunse qualche anno più tardi l’inaugurazione nella sua amata Santarcangelo del Museo Tonino Guerra, in cui scoprire il lato più artistico e onirico del poeta attraverso la sua arte.

Casa Ariosto a Ferrara

Ritratto d'uomo detto l'Ariosto (1510 circa), olio su tela di Tiziano Vecellio conservato alla National Gallery di Londra
Ritratto d’uomo detto l’Ariosto (1510 circa), olio su tela di Tiziano Vecellio, National Gallery di Londra

Tutti conoscono Ludovico Ariosto (Reggio Emilia, 1474 – Ferrara, 1533). Lo abbiamo studiato sui banchi di scuola, leggendo e analizzando il suo grande poema letterario l’Orlando Furioso, pubblicato per la prima volta nel 1516.

Questo fantastico narratore di eroi e paladini, romanzesche imprese, incantesimi e magie, nonostante fosse al servizio di una delle corti rinascimentali più importanti d’Europa, gli Este, predilesse vivere lontano dai “riflettori” nella quiete della sua abitazione, acquistata nel cuore di Ferrara in contrada Mirasole.

Oggi, al suo interno ritroviamo un museo dedicato alla sua memoria con moltissimi pezzi autografi e una chicca su tutte: l’edizione originale dell’Orlando Furioso illustrata da Gustave Dorè.

Casa Museo Remo Brindisi a Lido di Spina (Comacchio)

Remo Brindisi
Remo Brindisi

Grande artista del Novecento, Remo Brindisi (Roma, 1918 – Lido di Spina, 1996) viene riconosciuto a pieno titolo come un pittore di straordinario valore, tanto che le sue opere oggi sono esposte in oltre 40 collezioni museali italiane e straniere.

Tra il 1968 e il 1973, in collaborazione con l’architetto e designer Nanda Vigo, decise di avviare un progetto ambizioso a Lido di Spina (Comacchio), a due passi dal mare.

Ispirandosi al movimento della Bauhaus, costruì una dimora che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto sintetizzare senza soluzione di continuità una doppia funzione, casa privata/luogo di lavoro da una parte e spazio museale dall’altra.

La Casa Museo Remo Brindisi, definita da lui stesso “Museo Alternativo”, oggi raccoglie circa duemila esemplari e documenta tutte le principali correnti pittoriche del Novecento a livello internazionale.

Si va da Segantini e Medardo Rosso a Modigliani, Boccioni, De Chirico, Severini, Casorati, Sironi, de Pisis, fino a Fontana, Burri, Capogrossi, Licini, Vedova, Rotella e Manzoni. Tra gli artisti stranieri figurano Picasso, Braque, Mirò, Chagall, Matisse, Klee, Appel, Sebastian Matta.

In un apposito padiglione dedicato alla scultura, sono presenti anche oltre cento opere plastiche tra le quali esemplari di Giacometti, Moore, Melotti e Ceroli.

Per volere testamentario del Maestro, l’edificio e il suo contenuto sono di proprietà del Comune di Comacchio e aperti al publico nei mesi estivi, solitamente da marzo a ottobre.

Le case e gli studi dei personaggi illustri presenti in Romagna sono molte di più rispetto a quanto ho indicato in questa veloce selezione.

Se volete conoscerle tutte, ecco il link diretto all’archivio delle singole schede realizzate a seguito di un puntuale censimento condotto dal Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna.

Autore

Davide Marino

Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi

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Questo articolo ha 2 commenti

    • Elisa Mazzini

      Ciao Marco, so che può sembrare strano perché per tradizione siamo abituati a pensare a Ferrara come a una città emiliana, ma secondo la attuale legge regionale Ferrara è compresa nella Destinazione Turistica Romagna.

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