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La Biblioteca Malatestiana di Cesena

di /// Giugno 12, 2025
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

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Tra i numerosi Patrimoni UNESCO dell’Emilia-Romagna, c’è un luogo magico e affascinante che merita di essere scoperto: la Biblioteca Malatestiana di Cesena, un vero scrigno di cultura che da quasi 600 anni conserva il sapere dell’umanità.

Nel 2008, la Biblioteca è entrata a far parte del Registro UNESCO Memoria del Mondo, riconoscimento internazionale che tutela i più importanti archivi e documenti del passato. Il merito? La sua straordinaria collezione di manoscritti antichi e il suo ruolo cruciale nella trasmissione della conoscenza.

La Malatestiana è infatti l’unico esempio di biblioteca umanistica conventuale perfettamente conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria.

Biblioteca Malatestiana, dettaglio Ph. Archivio Comune di Cesena
Biblioteca Malatestiana, dettaglio Ph. Archivio Comune di Cesena

Una storia affascinante nel cuore del Quattrocento

La storia della Biblioteca Malatestiana affonda le radici nel XV secolo, quando i frati francescani di Cesena, in difficoltà per mancanza di spazio, chiesero aiuto a Domenico Malatesta, signore della città. Egli accolse la richiesta e affidò il progetto a Matteo Nuti, allievo del celebre Leon Battista Alberti.

Tra il 1447 e il 1454, in soli 7 anni, la nuova biblioteca venne realizzata: uno spazio sobrio ma armonioso, perfettamente funzionale allo studio e alla conservazione dei testi.

Biblioteca Malatestiana, Sala del Nuti Ph. Archivio Comune di Cesena
Biblioteca Malatestiana, Sala del Nuti Ph. Archivio Comune di Cesena

All’epoca, la stampa non era ancora diffusa. Gli unici luoghi in cui i libri potevano essere copiati, letti e tramandati erano le biblioteche monastiche, dove i frati amanuensi li “duplicavano” con cura e pazienza, unite ad una sopraffina arte della miniatura.

Si può dire che le biblioteche monastiche svolgessero la funzione di tramandare fisicamente ai posteri gli antichi testi: la filosofia greca, la letteratura latina, i codici giuridici romani…insomma, tutta la cultura che oggi chiamiamo “classica” è oggi consultabile proprio grazie all’opera di conservazione e copiatura di biblioteche come la Malatestiana.

Cosa vedere nella Biblioteca Malatestiana

Visitare oggi la Biblioteca Malatestiana significa immergersi in un’atmosfera sospesa, fatta di silenzi e luci soffuse. Nella suggestiva Sala dei Nuti, con le sue tre navate che ricordano una basilica romanica, si respira ancora la spiritualità e l’essenzialità francescana.

Biblioteca Malatestiana, navata Ph. Archivio Comune di Cesena
Biblioteca Malatestiana, navata Ph. Archivio Comune di Cesena

Qualora riusciste solo per un momento a socchiudere gli occhi e farvi pervadere dal silenzio irreale che la avvolge, riuscirete a sentire, e forse anche a vedere, i frati con i loro sai chini sui leggii, intenti a copiare libri e a creare bellissime miniature e tra le ombre soffuse del colonnato riuscirete a percepire l’immensa opera di traduzione, catalogazione e archiviazione della conoscenza umana.

Biblioteca Malatestiana, dettaglio Ph. Archivio Comune di Cesena
Biblioteca Malatestiana, dettaglio Ph. Archivio Comune di Cesena

Naturalmente nella biblioteca potrete trovare anche tante curiosità, come libro più piccolo del mondo leggibile senza lente di ingrandimento, della misura 15×9 mm, su cui è stampata una lettera di Galileo Galilei a Cristina di Lorena, ed alcuni curiosi cimeli garibaldini.

Prenota la tua visita alla Biblioteca Malatestiana di Cesena

Autore

Elisa Mazzini

Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.

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