Salita sul Cusna
Con i suoi 2121 metri di Altezza, il Monte Cusna è la seconda cima più alta dell’Appennino Settentrionale nonchè dell’Emilia Romagna. Spostato più a Nord rispetto al crinale principale dell’Appennino Tosco Emiliano, la sua salita risulta molto suggestiva, complice una zona paesaggisticamente più naturale e incontaminata (ad eccezione degli impianti sciistici di Febbio), da cui è possibile spaziare lo sguardo dal Mar Tirreno fino alla Val Padana.
Siamo qui in una zona climatica davvero eccezionale, il crinale appenninico dell’Emilia-Romagna segna infatti il confine tra il clima ed i paesaggi continentali europei e quelli mediterranei.
Si può iniziare il sentiero per salire sul Monte Cusna direttamente dal Rifugio Battisti dove, voltando a sinistra, si imbocca il sentiero 615 del CAI e lo si percorre fino ad incrociare la partenza del sentiero 607.
Risalendo il tracciato 607 lungo il crinale del monte si arriva sotto la vetta del Cusna su cui si staglia la croce.
Qui l’ultimo tratto del sentiero si svolge su roccette ed è quindi consigliato ad escursionisti esperti, come variante semplificata è possibile svoltare sulla destra sul sentiero 607A fino ad incrociare il percorso 617 e il 619: entrambi questi sentieri conducono sulla vetta in modo più agibile.
Laghi e Torbiere dell’Alta Val Parma

Parco dei Cento Laghi – Ph. Viviappennino
Quattro laghi e alcune torbiere offrono uno spaccato del suggestivo paesaggio di origine glaciale dell’alta Val Parma, territorio che ancora oggi presenta una varietà ed un ambiente unico.
I sentieri CAI numero 719 – 715 – 711 vi permetteranno di effettuare un’escursione ad anello intorno al Monte Scala, camminando ad una quota media di circa 1500 metri.
Si può partire direttamente dal parcheggio del Rifugio Lagoni (1341 metri), percorrendo per qualche centinaio di metri la strada forestale fino ad incontrare il segnavia del CAI 719 a quota 1332.
Da qui si sale verso il Monte Scala attraversando un paesaggio fatto di mirtilleti, torbiere (le uniche a queste latitudini) e antichi terreni da pascolo dissodati. Siamo infatti nelle alture utilizzate dai pastori parmensi e della Garfagnana, di cui si possono ancora osservare le strutture estive e i terreni dissodati.
Per i camminatori più esigenti segnaliamo la suggestiva variante del Monte Matto (sentiero CAI 715A) che con un paio di ore di cammino, sale ripidamente sul tracciato di una secolare mulattiera di valico per raggiungere prima il Passo di Badignana a 1680 metri di altezza e poi, attraverso l’Alta via dei Parchi, la cima del monte.
Siamo qui in uno dei territori un tempo più frequentati dai pastori di Treschietto per raggiungere ogni estate i verdi pascoli della Val Parma, ma anche per commerci e contrabbando tra i due versanti durante l’occupazione tedesca.
Un itinerario naturale, culturale e storico insieme, sulle tracce di antichi ghiacciai e vecchi sentieri dei pastori, alla scoperta di tradizioni ed antiche mulattiere perdute.
Chiara
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