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24 h
Il Corno alle Scale è sicuramente una meta che offre molte possibilità per chi vuole praticare trekking, passeggiare o cercare itinerari in luoghi rigeneranti immersi nella natura.
Il percorso che abbiamo scelto per una domenica di Novembre è stato l’anello Monte Acuto delle Alpi – Madonna del Faggio – Tresana – Monte Acuto delle Alpi, un itinerario di circa 7 km, abbastanza semplice con un dislivello di circa 400 metri senza particolari difficoltà che ci ha regalato una giornata immersa nel foliage autunnale, tra il rosso degli aceri ed il giallo dei castagni.
Monte Acuto
Monteacuto delle Alpi Ph. Claudia Golinelli
Monteacuto delle Alpi Ph. Claudia Golinelli
Chiesa di San Nicola Monteacuto delle Alpi Ph. Claudia Golinelli
Si arriva a Monte Acuto, un borgo medievale dove il tempo sembra essersi fermato, arroccato su un crinale a 915 mt di altitudine, tanto da sembrare in equilibrio sopra ai boschi nella valle del Silla. È un piccolo paesino dove perdersi percorrendo le sue stradine fatte di ciottolato, strette e ripide; la sua collocazione ne fa una terrazza naturale da cui godere del meraviglioso panorama sulle Tese, su Monte Grande, sul Monte la Nuda e sul Corno alle Scale.
Nella parte alta svetta la Chiesa di San Nicola, eretta nel XII secolo circondata da antichi edifici realizzati in pietra arenaria che conservano ancora le caratteristiche tipiche del castello fortificato.
Dal centro del borgo si imbocca il sentiero CAI n° 109 in direzione Madonna del Faggio e ci si inoltra nel bosco all’ombra di castagni e faggi rigogliosi ed imponenti.
Lunga la strada ci si imbatte nel Molino della Squaglia, situato sul Rio Baricella, che veniva utilizzato dagli abitanti per macinare le castagne essiccate ed ottenere la farina. L’imponente edificio, nonostante lo stato di abbandono, è ancora integro e si possono ammirare una parte delle opere idrauliche che lo facevano funzionare.
Santuario della Madonna del Faggio
Continuando a percorrere il sentiero, che costeggia il torrente si arriva al Santuario della Madonna del Faggio, a cui si accede attraversando un ponte sul ruscello: un luogo immerso nel silenzio del bosco che aggiunge solennità a questo luogo.
L’edificio rivestito in sasso, le panchine in pietra dove ritemprarsi e la sacralità del luogo si fondono perfettamente con la natura tanto da creare uno scenario suggestivo e magico, dove ogni elemento valorizza l’altro.

Alle spalle del Santuario si trova una piccola cappella dove si dice che la Madonna sia apparsa ad un pastorello che lo rese meta di pellegrinaggio e motivo per cui fu costruito il santuario stesso.
Tresana
Dopo questa pausa contemplativa si prosegue verso il borgo di Tresana, sempre attraversando fitti boschi di faggi e castagni.
La prima cosa che si nota arrivando a Tresana sono il silenzio e la pace che regnano tra i pochi edifici che lo compongono. Aggirandosi tra queste case di sasso sembra quasi di entrare in una favola. Intorno solo il verde dei prati, i colori dei fiori, il foliage degli alberi ed il suono del ruscello che scorre.
Le case sono tutte ristrutturate e molto curate, circondate da numerosissime ortensie che sicuramente nel periodo estivo rendono i giardini un tripudio di rosa ed azzurro.
Borgo di Tresana Ph. Claudia Golinelli
Tresana, case Ph. Claudia Golinelli
Tresana, panorama Ph. Claudia Golinelli
Tra i numerosi castagni secolari che ve ne spicca uno in particolare che pare abbia più di 400 anni: un immenso albero completamente cavo all’interno, nel cui spazio è stata ricavata una cappellina. La particolarità è che dai rami ancora spuntano nuovi getti e foglie, tanto che viene chiamato “il castagno della speranza”.
Tresana, castagno centenario Ph. Claudia Golinelli
Tresana, castagno centenario Ph. Claudia Golinelli
Tresana sembra quasi riemergere dal passato in uno stato di perfetta conservazione, che la rende una perla ricca di magia e fascino incastonata completamente nella natura.
Da qui si riparte verso Monte Acuto per terminare il percorso ad anello.
Gli ultimi km sono sempre all’ombra e su salite non particolarmente ripide
Questo anello è davvero un percorso con poche difficoltà adatto a tutti, suggestivo e particolare in ogni stagione: essendo quasi completamente coperto è praticabile anche in estate nonostante il caldo, la sua semplicità lo rende percorribile anche nella stagione invernale e per chi ama il foliage l’autunno lo rende uno scenario incantato dove il giallo, il rosso e le relative
declinazioni la fanno da padrone regalano suggestioni cromatiche straordinarie.
Parlami di tER è una serie di racconti dall’Emilia-Romagna. Sono sguardi d’autore gettati sulla regione da persone che son natie, vivono o semplicemente si sono innamorate di questa singolare, bellissima, terra con l’anima.
Se anche tu vuoi raccontare l’Emilia-Romagna che si vede dalla tua finestra sei benvenuto. Basta una mail a inemiliaromagna@aptservizi.com o un commento qui sotto!
Autore

Claudia Golinelli
Nata e cresciuta nel cuore dell’ Emilia Romagna, appassionata di fotografia e scrittura web con cui raccontare i luoghi, le persone e le storie di questa terra.
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