Parlami di tERParlami di tER

[ParlamiditER] Bologna accessibile, nel verde e in città

di /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

SHARE

SHARE

Parlami di tER è una serie di racconti dall’Emilia-Romagna. Sono sguardi d’autore gettati sulla regione da persone che son natie, vivono o semplicemente si sono innamorate di questa singolare, bellissima, terra con l’anima.
Se anche tu vuoi raccontare l’Emilia-Romagna che si vede dalla tua finestra sei benvenuto.
Basta una mail a inemiliaromagna@aptservizi.com o un commento qui sotto!




Hai mai pensato di visitare Bologna? Ne hai sentito parlare e ti incuriosisce? Sei già stato ma vorresti scoprire altro? Angolazionirotonde.it è la guida che fa per te.
La guida attraversa sei aree cittadine e dieci percorsi nel verde “fuori porta”, alcune attività, i mestieri e le botteghe di Bologna tracciandone ritratti racchiusi nel materiale fotografico inserito al suo interno.
Uno dei temi portanti di angolazioni rotonde è l’accessibilità motoria che, con le sue indicazioni pratiche, permette sia al turista che non ha mai visitato Bologna sia all’abitante che invece la vive quotidianamente di poterla conoscere sotto altre prospettive, come quelle connesse al viaggio in sedia a rotelle o di visitarla andando a bussare alle porte delle attività presentate.

  • Bologna accessibile, angolazionirotonde.it
  • Bologna accessibile, angolazionirotonde.it


Il centro è una zona che alterna ai suoi portici ampi e lussuosi di marmo rosso e bianco acceso, viali alberati e piazze in cui è possibile sentire il profumo degli alberi e dei fiori o, d’inverno, lasciarsi affascinare dalla nebbia che ammanta il paesaggio e nasconde i contorni ben definiti di case, edifici, linee urbane e naturali.

Cortili sfarzosi nascosti all’interno di palazzi privati, finestre da dove si può osservare il fiume che scorre, riuscire a salire finalmente sul crescentone – il marciapiede di fronte a San Petronio, reso accessibile in questi ultimi mesi – e avere una visione a 360° di Piazza Maggiore.

Celebri sono i luoghi culturali e dei saperi. Molti illustri studiosi vissero in questa città costellata inoltre da alberi e cortili, bar con biliardini vintage che rievocano quello stile da bar che si diffuse in molte città italiane: il Bar Sport, in cui non si mangia quasi mai – come racconta lo scrittore Stefano Benni nel suo omonimo libro – e che – aggiungiamo noi – odora di vino, noccioline, quotidiani e caffè in cui desiderosi si ritrovano gli abituè.

Un attraversamento che giunge anche nelle periferie: al Pilastro e in Bolognina.
Il Pilastro oggi è una zona ricca di parchi, di progetti.
La Bolognina è uno dei quartieri più multietnici e vivaci di tutto il capoluogo emiliano che fu contraddistinto dalla forte concentrazione di lavoro operaio e manifatturiero alla fine dell’Ottocento.
Camminando per Bologna infatti si può osservare una gamma distinta di paesaggi; alcuni sembrano disabitati e abbandonati, altri hanno piccoli centri attorno ai quali ruota la vita, altri ancora invece sono così pieni di gente che ti lasciano la sensazione di non rimanere mai solo.

Vicino alla stazione c’è il Parco del Cavaticcio – l’ex porto di Bologna – la Fondazione Cineteca di Bologna con la sua bella programmazione al Cinema Lumière, il MAMbo – il museo dell’arte contemporanea – e una via piena di palazzi adibiti a uffici – via Marconi – che termina incrociando via del Pratello, classico punto di ritrovo per aperitivi e momenti di convivialità.

La primavera e l’autunno sono le stagioni migliori per visitare la città e ripercorrere le nostre 10 proposte nel verde: oasi naturali, stradine sui Calanchi, un breve tour al Parco dei Gessi e ciclopedonali della città che si addentrano nei parchi cittadini. I percorsi sono stati personalmente mappati e si chiudono ad anello grazie alla possibilità di usufruire dei mezzi pubblici, utili inoltre per crearsi una propria escursione tutta personale.
Alcuni itinerari possono essere personalizzati, c’è la possibilità di iniziare l’escursione dal punto consigliato o di iniziarla dalla seconda tappa in poi. Anche per il ritorno, l’anello si può chiudere prima della tappa conclusiva.
Per ciascuna di queste esperienze viene richiesta la presenza di più accompagnatori a causa di diverse pendenze abbastanza irte e in alcuni tratti di terreno sterrato.
E siete stanchi? Basta un “clic” per la chiamata prioritaria dei taxi!




Progetto a cura di Cervelli in Azione con il supporto del CAI Bologna e Consulta Escursionismo Bologna con il contributo di: Comune di Bologna, Dipartimento Economia e Promozione della Città | Bologna Made

Autore

Potrebbe interessarti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *