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Comacchio: la città sull’acqua

di /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 12 minuti

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... e la città ch’in mezzo alle piscose paludi, del Po teme ambe le foci, dove abitan le genti disiose che ‘l mar si turbi e sieno i venti atroci.

(Ludovico Ariosto, Orlando furioso, III, 41[2])

Piccolo borgo della provincia di Ferrara, Comacchio sorge in mezzo alla omonima laguna, tra il Po di Volano e il Po di Comacchio ed anticamente fu edificata unendo con i ponti 13 piccole isolette formatisi sulla foce del Po di Primario con il mare. Prima di subire l’inesorabile insabbiamento dovuto alla vicinanza della foce del Fiume Po, nei secoli fu un importante scalo navale nel mare Adriatico ed uno dei porti fondamentali per i commerci in Emilia Romagna.

Del suo glorioso passato la città oggi conserva architetture ed edifici di grande valore, oltre i caratteristici canali che le hanno reso nel tempo l’appellativo di “Piccola Venezia”.

Cenni Storici

La storia della città di Comacchio è indissolubilmente legata al progressivo avanzamento della linea costiera dovuto ai depositi sabbiosi e alluvionali del Fiume Po, che hanno nei secoli profondamente influenzato la geografia della zona.
I primi insediamenti rintracciati nella zona dell’odierna Comacchio risalgono all’età del Bronzo, ma è con gli Etruschi e con la fondazione della città coloniale di Spina, che la zona assunse rilevanza fondamentale come porto ed emporio dell’Etruria Padana sul mare Adriatico.

Dopo il declino dei commerci con l’antica Grecia, la fine della dominazione etrusca sulla Pianura Padana e le successiva dominazione romana, la città di Spina perse gran parte del proprio ruolo commerciale, rimanendo però un importante snodo navale data la confluenza del Fiume Po, che garantiva i collegamenti fluviali con l’interno della Pianura Padana, ed il collegamento con la Fossa Augustea di Ravenna, il largo canale di epoca romana che univa il Porto di Classe al ramo meridionale del Fiume Po. Durante quest’epoca la zona comacchiese vide la proliferazione di insediamenti che si concentravano per lo più lungo il corso dei fiumi ed erano costituiti da Ville Romane, ovvero insediamenti per la produzione di laterizi e sale, allevamento del pesce ed agricoltura. Da questo punto di vista è significativo il ritrovamento di una nave di epoca augustea che conservava a bordo tutto il carico proveniente dalla Spagna e dalla Grecia ed oggi esposta nel Museo del Delta Antico.

Fu nel VI e VII secolo d.C. ,sotto il dominio bizantino e longobardo dell’Emilia Romagna, che la città di Comacchio cosi come la conosciamo oggi ebbe origine come centro che, politicamente, faceva capo all’Esarcato di Ravenna, ma che nel contempo manteneva importanti accordi commerciali con l’interno longobardo della pianura padana. Di questa epoca è il “Capitolare di Liutprando”, documento che attestava l’esistenza nell’VIII secolo di una comunità comacchiese dotata di sufficiente autonomia da stipulare a proprio nome accordi commerciali e daziari con il regno longobardo, per il passaggio lungo il Po delle proprie barche cariche di sale e “garum” (salsa di pesce di antica tradizione molto in uso presso le popolazioni romane), ma anche di pepe e altre merci dall’Oriente. A partire dal IX secolo, con il crollo del regno longobardo e il conseguente trasferimento dei centri di potere e degli interessi commerciali carolingi, la crescente potenza di Venezia non tollerava più la presenza di una città rivale così vicina, cosa che determinò il progressivo declino di Comacchio come emporio commerciale, con il conseguente divieto di produrre il Sale, importantissima risorsa in tempi antichi.

Dopo alterne vicende che videro la città lagunare sotto il dominio dei Duchi d’Este, e che non apportarono grandi sviluppi alla zona, nel 1598 la zona passò definitivamente sotto il dominio dello Stato Pontificio che ridisegnò urbanisticamente la città nella forma che ancora oggi possiamo ammirare. Il governo Pontificio volle valorizzare lo sbocco a mare del ducato con funzioni commerciali che si riflettono nell’ampiezza della via che conduce al porto di Magnavacca e nel grandioso Trepponti, l’entrata monumentale alla città. La quasi totalità dei ponti di pietra risale a questo periodo e così altri edifici in muratura, tra cui la loggia in cui si immagazzinava il grano, il colonnato dei Cappuccini e la nuova Cattedrale.

Infine durante il XIX secolo la città fu al centro delle opere di bonifica che ne hanno profondamente cambiato la geografia, allontanandola dal mare, interrando gran parte dei suoi territori e cambiando profondamente l’economia della zona. Oggi la città di Comacchio è un importante centro di pesca (soprattutto delle anguille), una meta turistica apprezzata sia per i suoi lidi che per la sua particolare conformazione lagunare ed uno dei punti di accesso al Parco del Delta del Po.

Cosa Vedere

Raccontata spesso con il prestigioso appellativo di Piccola Venezia, la città di Comacchio è oggi caratterizzata da un centro storico attraversato da una fitta rete di canali ancora navigabili collegati da ponti di pietra e muratura. La città si trova inoltre all’interno del Parco del Delta del Po, cosa che la dota di una straordinaria attrattiva naturalistica, soprattutto riguardo le specie volatili e faunistiche che qui si possono ammirare.

Ma non dilunghiamoci oltre, se siete in gita a Comacchio non potete sicuramente perdere lo spettacolare complesso dei Trepponti, vero s proprio simbolo della città che un tempo aveva la funzione di porta d’ingresso fortificata della città. Sempre all’interno del centro storico segnaliamo il nuovo Museo del Delta Antico che illustra l’evoluzione del territorio e degli insediamenti umani che hanno caratterizzato la storia dell’antico Delta del Po, ed il suo dirimpettaio Palazzo Bellini, che oggi è sede della Galleria d’Arte Contemporanea e dell’Archivio Storico cittadino. Una visita del centro di Comacchio non può inoltre mancare di toccare il Duomo di San Cassiano, la Loggia del Grano, la Torre Civica ed il famoso Loggiato dei Cappuccini, una sequenza di ben 142 archi che dal centro di Comacchio portano all’antico Santuario dedicato a Santa Maria in Aula Regia.

Ma le attrattive di Comacchio non si riducono alle caratteristiche bellezze del suo centro; la città infatti può vantare un territorio davvero ricco di luoghi ed esperienze storico-naturalistiche tutte da scoprire. Qui segnaliamo l’importantissima Manifattura dei Marinati, che rappresenta un pezzo importante della storia economica e gastronomica della città, il Museo della Valli, museo a cielo aperto inserito all’interno del Parco del Delta del Po e insieme un percorso storico naturalistico all’interno delle Valli di Comacchio, e la Casa Museo Remo Brindisi, che fu soggiorno estivo del maestro Remo Brindisi fino alla sua morte, fu realizzata negli anni tra il 1971 ed il 1973 su progetto dell’architetto-designer Nanda Vigo.

Cosa Fare

Autunno

La nebbia, il calmo panorama lagunare, il silenzio delle Valli; l’autunno è una delle migliori stagioni per apprezzare i paesaggi e le atmosfere metafisiche di queste zone. In questo periodo vi consigliamo vivamente escursioni in bici o nave (finché il tempo lo permette) all’interno del Parco del Delta del Po, senza dimenticare uno degli eventi più importanti della zona, La Sagra dell’Anguilla di Comacchio che in genere si tiene ogni anno nei mesi di settembre/ottobre.

Inverno

Passeggiare per il centro di Comacchio durante il freddo e rigido inverno può assomigliare ad essere all’interno di un set cinematografico. Sono queste le zone che per natura e colori sono state scelte da moltissimi registi come set dei loro capolavori. Registi come Antonioni, Avati, Visconti, Soldati, De sica e molti altri hanno ambientato all’interno di questi panorami nebbiosi molte delle loro storie.
In inverno quindi vi consigliamo un tour nei luoghi dei film celebri che qui sono stati ambientati, oppure una visita al Museo del Delta Antico, Il nuovo museo inaugurato lo scorso anno che illustra l’evoluzione del territorio e degli insediamenti umani che hanno caratterizzato la storia dell’antico delta del Po.

Primavera

La primavera a Comacchio è Primavera Slow, serve aggiungere altro? Escursioni naturalistiche, percorsi cicloturistici, giornate in nave all’interno della Riserva di Biosfera UNESCO del Delta del Po.

Estate

Mare, arte, natura, escursionismo: i doni che Comacchio offre in estate. Dagli attrezzati lidi sul mare adriatico alle escursioni in bici nella natura del Delta. E poi la buona cucina locale e ferrarese preparata in un territorio ricco di cose da scoprire.

Enogastronomia

Comacchio

Manifattura dei Marinati Ph. Francesco-1978

Affacciata su un pescoso mare adriatico a metà strada tra il dolce del Po ed il salato del mare, Comacchio propone una cucina di chiara derivazione locale. Nonostante la corte estense e la superba cucina ferrarese disti solo pochi chilometri, i piatti tipici di questa parte di Romagna sono davvero particolari e risentono della storia, del periodo dell’anno e del territorio da cui provengono le materie prime.

Le famose Anguille ad esempio vengono cucinate in diverse varianti a seconda del periodo dell’anno (alcuni dicono esistano più di 45 differenti ricette per preparare l’anguilla), cosi come è possibile gustare la grande varietà di molluschi che hanno reso famose queste zone del delta del Po. Se siete sotto data, vi consigliamo di non perdere poi il particolare Topino d’Ognissanti, un biscottino  a forma di topolino preparato i primi due giorni di novembre, cosi come i risotti, le cui risaie si trovano solamente a pochi chilometri di distanza.

Come Arrivare

La città di Comacchio è collegata principalmente con le città di Ferrara e Ravenna tramite auto, treno e Bus  e può essere raggiunta:

In Auto

A13 uscita Ferrara Sud; raccordo autostradale Ferrara- Porto Garibaldi; al 47° km prendere uscita Comacchio.

In Treno

La stazione di Ostellato è la più vicina a 22 km. Servita da Tper

In Autobus (tutto l’anno)

Autobus di Linea
Ferrara / Lidi di Comacchio
Ravenna / Lidi di Comacchio
Orarie e Info: tel. 0532 599411 • www.tper.it

Autore

Walter Manni

Esploratore e Avventuriero: ama navigare gli oceani, scalare le montagne più alte e surfare sulle onde del web

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