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[ParlamiditER] L’Emilia-Romagna è bella anche per quello

di /// Settembre 16, 2021
Tempo stimato di lettura: 2 minuti

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Parlami di tER è una serie di racconti dall’Emilia-Romagna. Sono sguardi d’autore gettati sulla regione da donne e uomini che son nati, vivono o semplicemente si sono innamorati di questa singolare, bellissima, terra con l’anima.
Se anche tu vuoi raccontare l’Emilia-Romagna che si vede dalla tua finestra sei benvenuto. Basta una mail a inemiliaromagna@aptservizi.com o un commento qui sotto!


Io non sono Emiliana. Sono di un paese della Toscana, famoso per le fonti termali. Ogni volta che consegno il mio libretto universitario e i miei professori vedono “Roma” nel luogo di nascita devo spiegare tutto questo. E non capiscono. Eppure ora io ve lo spiego.

Scrivo questo post da casa materna. Fa meno caldo di Parma. E per di più è sabato sera, e non c’è una mazza da fare al di là di un’ottima sagra del vino che mi fa capire come mai regga così bene l’alcool. Da quando sono arrivata otto anni fa in quel di Parma per studiare posso dire che la mia vita sia cambiata.

Perché c’è un tipo di turismo che tendiamo a trascurare, abitando in Emilia-Romagna. Io quando stavo in Toscana mi facevo i viaggioni di 4 ore per venire a vedere i concerti a Bologna. Ora li ho a un’ora e mezza compreso il traffico della tangenziale. E credetemi, “lavorando” nel settore anche questo è un tipo di turismo che sarebbe vincente.

Forse ad alcuni sfugge come può essere bella una giornata estiva all’Hana-bi con gli amici a mangiare la piada mentre il gruppo di turno fa il soundcheck e poi aspettare che finisca la giornata e andare lì sulla spiaggia a respirare la brezza prima di tornare in città. Oppure vedere il tuo gruppo preferito che tu avresti fatto mille km proprio suonare lì all’Estragon che tu non te l’aspettavi e invece eccoli.

Le nottate passate all’autogrill in cerca del bagno e del caffè che ti riporti a casa. Le serate in coda per la birra con gli altri che hanno fatto chilometri come li facevi te tanti anni fa. E l’Emilia-Romagna è bella anche per quello. Perché nel tuo cuore rimangono quei concerti lì in piazzetta del castello a Ferrara, perché rimangono le trasferte a Bologna sulle strade ghiacciate. Niente di comparabile a quando vai a Milano. C’è qualcosa di intimo e totalizzante ogni volta che ti sposti per sentire della musica nella nostra regione che non accade altrove.


Classe 1983, sglapser e non blogger. Leggermente alta, leggermente cinica, leggermente rompicoglioni. [se leggete questa bio però è di 5 anni fa, quindi non lo fate] Innamorata della musica dei Muse e con ancora impresse nelle retine Matthew Bellamy zompettante al Frequency Festival (dopo un’intera giornata passata in sala stampa ad anelare niente altro che i Muse, cercando però di lavorare onestamente). il suo account twitter è qui

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