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Alle sorgenti del Secchia: Sentiero Natura in Appennino Reggiano

di /// Febbraio 14, 2024
Tempo stimato di lettura: 2 minuti

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In cerca di un’escursione adatta ai camminatori non troppo allenati e anche ai bambini?

Il Sentiero Natura Sorgenti del fiume Secchia potrebbe fare al caso vostro! Si tratta di un percorso che dal Passo del Cerreto vi porterà in uno dei luoghi più suggestivi dell’Appennino reggiano, all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.

Il sentiero parte dal bar-ristorante del Passo del Cerreto, che svolge anche funzione di Centro Visita per il Parco; qui potete informarvi sul percorso e trovare materiale utile per scoprire il territorio. Il Passo si trova lungo la SS 63, a circa 17 km da Busana e 3 km da Cerreto Laghi.

Lasciata l’auto nel parcheggio nei pressi del Passo, ci si incammina lungo il sentiero CAI 00 in un tratto pianeggiante che attraversa piccoli boschi e prati dalla rigogliosa vegetazione. Volgendo verso ovest, il sentiero si dirige quindi verso il Passo dell’Ospedalaccio, così chiamato perché in epoca medievale (pare fin dai tempi di Matilde di Canossa) vi sorgeva un ospizio per viandanti e pellegrini che proprio qui valicavano l’Appennino tra Emilia e Toscana.

Notevole il panorama sulla valle del fiume Secchia che si gode in questo ampio spazio aperto: sulla sinistra l’Alpe di Succiso e il monte Casarola, sulla destra i monti La Nuda e Maccagnino.

  • Sorgenti del Secchia
  • Escursione alle Sorgenti del Secchia, anfiteatro naturale
  • Escursione alle Sorgenti del Secchia, sentiero 00
  • Escursione alle Sorgenti del Secchia, Cippo Napoleonico
  • Escursione alle Sorgenti del Secchia, Prataccio
  • Escursione alle Sorgenti del Secchia, anfiteatro naturale
  • Sorgenti del Secchia
  • Escursione alle Sorgenti del Secchia, anfiteatro naturale
  • Escursione alle Sorgenti del Secchia
  • Escursione alle Sorgenti del Secchia, incrocio sentieri

 

Appena rientrati nel bosco ci imbattiamo in un cippo di epoca napoleonica, la cui incisione indica che in questo luogo iniziava un tempo l’Impero Francese. Dal cippo, girando a sinistra si imbocca il sentiero 671, che si inerpica sul Monte Alto immergendosi o costeggiando boschi di faggio; da qui parte l’itinerario ad anello che conduce alle sorgenti del Secchia ed inizia il vero e proprio sentiero in salita.

Si tratta di circa un’ora di cammino; io l’ho percorso quando mio figlio aveva 4 anni e mezzo e, tra canzoncine e una pausa panino, siamo arrivati senza problemi fino in cima.

Durante il percorso si attraversa la splendida conca del Prataccio, ma è una volta giunti alla meta che si resta davvero senza fiato. Il panorama che si apre davanti agli occhi è emozionante: un anfiteatro roccioso naturale, creato anticamente da un lago di origine glaciale che oggi ha lasciato spazio ad un’ampia prateria dominata dalle montagne circostanti. Qui, dagli strati di arenaria scaturiscono le polle che danno origine al fiume Secchia.

Dopo una dovuta pausa per recuperare le energie in questo luogo quasi mistico, è tempo di ripartire per il ritorno. Si imbocca quindi il sentiero 675, un po’ più lungo rispetto a quello dell’andata ma molto panoramico, che riporta all’Ospedalaccio, da cui poi si riprende il sentiero 00 e si ritorna al Passo del Cerreto.

Il tempo di percorrenza complessivo stimato è di 3 ore (calcolate qualcosa di più se fate l’escursione con bambini). Il dislivello complessivo è di 370 metri, dai 1253 del Passo del Cerreto ai 1536 delle Sorgenti del Secchia.

Per maggiori informazioni sul Sentiero Natura Sorgenti del Secchia:
appenninoreggiano.it
parcoappennino.it

Autore

Elisa Mazzini

Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.

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