RivieraRiviera

Meraviglie della natura: 5 luoghi di Ravenna da visitare

di /// Luglio 24, 2022
Tempo stimato di lettura: 4 minuti

72 h

Tempo
72 h

Coppia

Viaggiatore
Coppia

SHARE

72 h

Tempo
72 h

Coppia

Viaggiatore
Coppia

SHARE

Ci siamo così tanto abituati a pensare di raggiungere destinazioni turistiche lontane che spesso non ci rendiamo conto che il territorio in cui abitiamo può regalarci interessanti possibilità.

A volte non serve spostarsi molto per trovare il Paradiso. A volte lo si ha proprio dietro casa, a due passi da dove si vive.

Tutti, ad esempio, conoscono Ravenna per i mosaici delle sue chiese paleocristiane e bizantine e il centro storico ricco di monumenti d’arte.

In pochi però sanno che la città vanta un litorale costiero lungo 35km completamente immerso nel verde, nonché grandi aree naturali composte in gran parte da pinete e specchi d’acqua.

I punti d’interesse sono molti e molti di questi sono parte integrante del Parco del Delta del Po, entrato nel 2015 all’interno delle Riserve della Biosfera Unesco.

Se siete quindi amanti della vita all’aria aperta, e desiderate conoscere in maniera più approfondita il territorio di Ravenna, ecco cinque luoghi a pochi km dal centro storico dell’ex capitale bizantina, perfetti per godersi una giornata en plein air, in compagnia o se preferite anche da soli.

LE VALLI MERIDIONALI DI COMACCHIO E LA PENISOLA DI BOSCOFORTE

Valli meridionali di Comacchio (o Valle Furlana)
Valli meridionali di Comacchio (o Valle Furlana) | Foto © Archivio Fotografico Comune di Ravenna

Basta poco per innamorarsi delle VALLI MERIDIONALI DI COMACCHIO. Questioni di minuti.

Dopo essersi lasciarsi le spalle il paese di Sant’Alberto, e aver visitato il Museo NatuRA, arrampicatevi sulla sommità dell’argine meridionale del fiume Reno.

Alzate lo sguardo. Saranno gli occhi a parlare per voi. Il paesaggio davanti a voi vi stupirà.

Le Valli meridionali di Comacchio sono il luogo perfetto per una passeggiata all’aria aperta a contatto diretto con la natura.

Si sente il soffio del vento, la voce degli uccelli, il fruscio dei giuncheti, l’odore dei fiori e il calore del sole.

Stormi di uccelli di specie diverse, tra cui gli amati fenicotteri, punteggiano l’orizzonte immersi nelle acque della grande laguna salmastra. Con loro spatole, sterne, valpoche e cavalieri d’Italia.

Potete scegliere se muovervi a piedi o in bicicletta, raggiungere il casone di Sant’Alberto sulla riva della valle, visitare (solo dietro prenotazione) la Penisola di Boscoforte oppure spingervi fino all’Oasi di Volta Scirocco, importante stazione ornitologica.

PUNTE ALBERETE E VALLE MANDRIOLE

L’oasi di Punte Alberete (Ra)
L’oasi di Punte Alberete (Ra) | Foto © Archivio Fotografico Comune di Ravenna

L’OASI DI PUNTE ALBERETE e VALLE MANDRIOLE sono due facce della stessa medaglia.

La loro origine si lega infatti alle complesse vicende idrauliche del fiume Lamone che scorre a margine della Pineta di San Vitale e separa le località costiere di Marina Romea e Casalborsetti.

L’oasi di Punte Alberete è una grande foresta allagata di grande suggestione, uno degli ultimi esempi ancora esistenti nel sud Europa.

Costituita da 180 ha di zone umide d’acqua dolce, alterna ambienti di bosco igrofilo, a praterie sommerse, visitabili grazie a un percorso pedonale ad anello che consente di ammirare la flora e la fauna tipica degli ambienti palustri.

Valle Mandriole (nota anche valle della Canna) è una valle d’acqua dolce con specchi d’acqua ricoperti da fitti canneti. Una torretta d’avvistamento, ai suoi margini, la rendono un luogo privilegiato per il birdwatching e la fotografia naturalistica.

Proprio da qui passa l’itinerario ciclabile del fiume Lamone che da Marina Romea porta fino a Russi e Bagnacavallo.

LA PINETA DI SAN VITALE E LA PIALLASSA DELLA BAIONA

Pineta di San Vitale (Ravenna)
Pineta di San Vitale (Ravenna) | Foto © ravennaexperience.it

Estesa a circa 10 km a nord di Ravenna, la PINETA DI SAN VITALE è uno dei più importanti polmoni verdi del territorio.

Raggiungerla è molto semplice. Basta percorrere la Statale Romea 309 e, in corrispondenza di Marina Romea, svoltare all’interno dell’area boschiva seguendo i cartelli in direzione del centro didattico Ca’ Vecchia.

Da qui parte un agile percorso fruibile a piedi, in bicicletta o a cavallo. Le possibilità sono tante.

Si può visitare la caratteristica chiesetta della Madonna del Pino, attraversare i ponticelli sul Canale Fossatone, incontrare gruppi cavalli allo stato brado e infine raggiungere bassure dove aironi, folaghe e anatre trascorrono le loro giornate.

Attraversando la pineta si raggiunge anche la Piallassa della Baiona, 1100 ha di zone umide che viste dall’alto formano una scacchiera di specchi d’acqua, capanni da pesca, dossi e canali che rendono questo paesaggio davvero unico.

Costeggiate la Piallassa lungo gli argini, ammirate la ricca avifauna e facendo una sorta di giro ad anello spingetevi fino all’area del Prato Barenicolo, una prateria salmastra popolata da una ricca flora e fauna che saprà stupirvi per i suoi colori.

LA PINETA DI CLASSE E I SUOI TESORI

Pineta di Classe (Ravenna)
Pineta di Classe (Ravenna) | Foto © Delio Mancini, Archivio Fotografico Comune di Ravenna

Posta a sud di Ravenna, la PINETA DI CLASSE è il secondo polmone verde della città.

Ben 900 ha è quello che oggi rimane della grande foresta originale, alla cui cura contribuirono i monaci camaldolesi fin dall’anno Mille.

Per Ravenna è un’istituzione tanto che il suo albero, il pino domestico, compare persino nello stemma della città.

Molti degli ambienti che si trovano al suo interno sono ormai lembi residui di habitat difficilmente riscontrabili lungo quasi tutto il litorale adriatico.

Proprio per questo è sempre molto suggestivo perdersi al suo interno, un po’ come amava fare anche Dante Alighieri durante il suo esilio a Ravenna (Purgatorio, Canto XXVIII “divina foresta spessa e viva”).

Gli accessi alla pineta sono tanti ma tre sono quelli che preferisco, entrambi pedonali o ciclabili.

Il primo prende il via da Classe, dall’omonima basilica, subito dietro il Museo Classis. Il secondo parte dal Parco 1° Maggio (loc.tà Fosso Ghiaia); il terzo, infine, dal Centro Visite Cubo Magico La Bevanella.

Proprio partendo da quest’ultimo si incontra uno dei siti costieri con maggiore diversità ambientale di tutta l’Emilia-Romagna: l’Oasi dell’Ortazzo e dell’Ortazzino e la Foce del torrente Bevano.

Salite su una delle tante torrette di avvistamento e godetevi lo spettacolo.

LE DUNE DI RAVENNA

Le dune di Marina di Ravenna
Le dune di Marina di Ravenna | Foto © Archivio Fotografico Comune di Ravenna

Da nord a sud, parte della costa di Ravenna è soggetta a un fenomeno di costante rimodellamento dovuto al soffio del vento e il moto ondoso del mare che ne modifica l’aspetto.

Il cordone dunoso che si viene a formare, posto tra il mare e le pinete, favorisce la crescita di una vegetazione molto particolare fatta di ruchetta di mare, gramigna delle spiagge e sparto pungente.

È così un piacere venire a passeggiare nei pressi delle dune. La brezza del mare e gli odori della pineta conquistano l’anima e i sistemi di passerelle di legno da poco realizzati rendono piacevole la camminata.

Le dune più scenografiche si trovano al confine tra Punta Marina Terme e Marina di Ravenna.

Quelle più integre, invece, occupano le spiagge tra Marina Romea e Casalborsetti e, verso sud, tra Lido di Dante e Lido di Classe, nei pressi della Foce del Bevano.

Autore

Davide Marino

Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi

Potrebbe interessarti

Questo articolo ha 5 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *