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Montefiore: una finestra sulla valle del fiume Conca

di /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 10 minuti

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Quindi mutando bestie e cavallai Arimino passò la sera ancora; né in Montefiore aspetta il mattino e quasi a par  col sol giunge in Urbino
Ludovico Ariosto (Orlando Furioso c. XLIII, s.147)

Montefiore Conca

Montefiore Conca

Se da Cattolica vi spostate verso l’entroterra, percorrendo il corso del fiume Conca, vedrete emergere su un’alta collina un’imponente fortezza squadrata circondata da possenti mura. È il paese di Montefiore Conca, un piccolo borgo di poco più di 2000 abitanti nel cuore di una delle più deliziose vallate di tutta l’Emilia Romagna.

Il nostro viaggio attraverso i borghi della Regione oggi fa tappa proprio qui, non solo per raccontarvi uno dei paesi più belli d’Italia (Bandiera Arancione del Touring Club Italiano), ma anche farvi rivivere con il nostro itinerario un momento di passaggio – quello tra Medioevo e Rinascimento – che proprio in quest’area conobbe alcune delle più importanti pagine di Storia italiana.

Cenni Storici

Come avevo scritto qualche tempo fa in un articolo dedicato ai percorsi della Valconca, il castello di Montefiore rappresenta appieno nell’immaginario collettivo l’idea che si ha quando ci si riferisce al Medioevo: una possente rocca con le sue torri; un borgo fortificato; una nobile famiglia di condottieri; storie di cavalieri, dame, battute di caccia, il potere della Chiesa e sulla sfondo l’ombra della guerra.

Nonostante sia citato per la prima volta come Castrum Montis Floris in un documento nel XII secolo, fu a partire dal Trecento e, successivamente nel Quattrocento, che il borgo assurse a splendore grazie alla potente famiglia guelfa dei Malatesta, vicaria del Papa in questa parte di Romagna e Marche.

Una data precisa segna la storia di Montefiore: il 1322 d.C. Quell’anno i Malatesta ricevettero dal comune di Rimini e dal papa pieni diritti di controllo sul piccolo villaggio che, da quel momento in poi, divenne a uso privato ed esclusivo della famiglia. In quella particolare condizione i Malatesta cominciarono ad abbellire e rafforzare il castello che si trasformò in una specie di reggia secondaria, luogo per le vacanze, per le battute di caccia, nonché soggiorno di personaggi illustri come Papi e Imperatori. In circa 140 anni, fino alla sconfitta di Sigismondo Pandolfo dei Malatesta (1462), Montefiore si arricchì di palazzi, chiese e monasteri, di cui oggi restano ancora segni e vestigia in gran parte visitabili.

Caduto il dominio dei Malatesta, il borgo passò nuovamente in mano alla Chiesa per poi entrare a far parte, attraverso alterne vicende e passaggi di mano, del Regno d’Italia.

Cosa Vedere

Il borgo di Montefiore conserva quasi intatta la sua fisionomia medievale: un dedalo di viuzze, infatti, risale la collina attraversando tre cinte murarie prima di raggiungere l’imponente rocca.

Parcheggiata la macchina fuori dalle mura, l’ingresso al paese avviene attraverso la monumentale Porta Curina, oltrepassata la quale, sulla sinistra, si trovano il palazzo comunale e alcune abitazioni dai marcati lineamenti medievali. Sulla destra, invece, si colloca la chiesa parrocchiale di San Paolo, dalle forme tardo duecentesche ma con una storia alle spalle più antica di almeno un secolo.

L’interno, quasi tutto rifatto, conserva alcune opere pittoriche di estremo interesse come la pala della Madonnna della Misericordia databile al Rinascimento urbinate di fine Quattrocento e il grande crocifisso – alto più di tre metri e mezzo – eseguito negli ultimi periodi di attività dalla celebre Scuola Riminese.

Chiesa di San Paolo | Foto Riviera di Rimini

Chiesa di San Paolo | Foto © Riviera di Rimini

Proseguendo verso la rocca, un tassello importante di storia artigianale è il laboratorio della famiglia Franchetti, da generazioni produttore di antiche ceramiche. Più su le geometrie insolite della fortezza sorvegliano dall’alto lo spazio circostante con una visuale unica che, nel punto più in alto della terrazza, abbraccia la costa Adriatica da una parte e il territorio marchigiano dall’altra.

Un complesso militare imponente, questo, dotato di spazi residenziali e di rappresentanza, decorati con dedicazioni e opere d’arte (ne sono una testimonianza gli affreschi trecenteschi di Jacopo Avanzi nelle cosiddette Sala dell’Imperatore e del Trono); una cappella privata e ambienti funzionali alla vita di tutti i giorni, come testimoniano i recenti scavi archeologici visitabili una volta entrati nella rocca.

Sulle cortine murarie, con un po’ di fantasia, si riescono a udire i passi dei soldati che un tempo facevano da guardia al castello, mentre più giù, partendo da Piazza Libertà, un piacevole percorso pedonale (noto come passeggiata di donna Costanza) ci conduce attorno al borgo.

Poco fuori dal paese due edifici ecclesiastici degni di nota: la chiesa dell’Ospedale della Misericordia e il Santuario della Madonna di Bonora, noto per il dipinto trecentesco della Vergine con bambino, a cui fanno visita ogni anno migliaia di pellegrini.

Cosa Fare

Primavera

  • i dintorni di Montefiore offrono camminamenti tranquilli e deliziosi per respirare a pieni polmoni l’odore della primavera;
  • una gita alla sorgente del fiume Conca, sul Monte Carpegna, tra mandrie di mucche e prati in fiore;
  • un itinerario in motocicletta alla scoperta dei borghi fortificati dei Montefeltro e dei Malatesta

Estate

  • una romantica passeggiata estiva a due tra le vie del borgo;
  • un percorso in bicicletta tra gli antichi possedimenti dei Malatesta partendo da Rimini attraverso Cattolica, Gradara, Montegridolfo, Mondaino, Montefiore Conca, San Marino e Verucchio. In premio splendidi panorami;
  • un tour nelle grotte di Onferno alla ricerca di un po’ di refrigerio
Il palatium di Montefiore Conca | Foto di Vincenzo Ghezzi, via Flickr

Il palatium di Montefiore Conca | Foto © Vincenzo Ghezzi, via Flickr

Autunno

  • tutte le domeniche di ottobre da non perdere la sagra della castagna, la più antica di tutto il territorio riminese mentre a novembre le piante centenarie di ulivo vi aspettano con i loro frutti

Inverno

  • arriva il Natale ed ecco un’occasione unica per rivivere la tradizione del presepe con una messa in scena che coinvolge l’intero borgo.

Eventi

Il marcato aspetto medievale del borgo fa sì che durante l’anno il centro ospiti alcune manifestazioni di cultura popolare molto suggestive legate alla nascita e alla morte di Cristo.

Nei due mesi antecedenti il Natale gran parte degli abitanti iniziano i preparativi per il grande presepe Vivente: un percorso che coinvolge numerosi figuranti e mette in scena una trentina di episodi tra le vie del paese, tra cui la Natività ai piedi della Rocca. In occasione, invece, del Venerdì Santo un grande corteo si muove dal convento sul monte Auro per raggiungere la Chiesa dell’Ospedale della Misericordia.

Rocca di Luna | Foto di @montefioreconca, via #Instagram

RoccaLuna | Foto di @montefioreconca, via #Instagram

A luglio, durante la settimana di luna piena, il borgo ospita RoccaLuna e per tre giorni le strade si popolano di spettacoli e iniziative dedicati al teatro, alla musica e alla poesia. Con l’autunno, invece, sono gli eventi enogastronomici ad aver la meglio: la Sagra della Castagna, dell’oliva e Mangiar Sano sono tre grandi appuntamenti per celebrare i prodotti enogastronomici locali, e non solo.

Enogastronomia

Un’enogastronomia tipicamente romagnola quella di Montefiore Conca. La piadina con le diverse farciture domina su tutto a cui succedono i classici primi piatti di pasta fatta a mano –  in particolare passatelli cotti nel brodo di magro – e gustosi secondi di carne.

Ad accompagnare i pasti i vini tipici delle colline di quest’area (Sangiovese, Trebbiano e Pagadebit) a cui si affiancano l’ottimo olio di Oliva e le caldarroste di Montefiore da gustare con il vino novello.

Come raggiungere Montefiore Conca


Posto a circa 17km dalla costa Adriatica, Montefiore Conca si trova in una posizione privilegiata rispetto al territorio circostante. Visibile dalla costa nelle giornate limpide e serene, è facilmente raggiungibile tramite mezzi pubblici (bus) e privati percorrendo la SP17 per Morciano e, in seguito, la SP36.


La rubrica [Emilia Romagna Borghi] è realizzata basandosi sulle adesioni dei borghi alle Associazioni: Borghi più belli d’Italia, Bandiere Arancioni del Touring Club, Borghi autentici d’Italia.

Autore

Davide Marino

Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi

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