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Cesena, cosa vedere in 10 tappe a piedi

di /// Luglio 8, 2025
Tempo stimato di lettura: 6 minuti

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Cesena è una città a misura d’uomo, che conquista con semplicità ed eleganza. La storia ci dice che qui nacquero ben tre Papi, e che per lungo tempo vi regnarono i Malatesta – un nome che ancora echeggia ad ogni angolo delle strade.

Circondata da campi e colline, a metà strada tra l’Adriatico e l’Appennino, accogliente e tranquilla, Cesena è un vero e proprio concentrato di Romagna. Non resta che scoprirla con questo itinerario in 10 tappe a piedi attraverso il centro storico.

 

1. Rocca Malatestiana

Cesena, Rocca Malatestiana | Ph. Ufficio Promozione Turistica
Cesena, Rocca Malatestiana | Ph. Ufficio Promozione Turistica

La nostra visita parte sul Colle Garampo che affaccia direttamente sul centro storico e ospita uno dei suoi monumenti più noti. Unica superstite di una rete di tre fortezze che un tempo proteggevano la città, ammirata anche da Leonardo da Vinci in persona, la Rocca Malatestiana è stata costruita tra il XIV e il XV secolo e ancora oggi offre una visuale perfetta su Cesena, che nelle giornate più limpide si spinge fino al mare.

Al suo interno troviamo un’ampia corte che abbraccia due torri – il Mastio e il Palatium, oggi sede del Museo di Storia dell’Agricoltura – e una serie di ambienti tuttora visitabili con un tour guidato, tra cui un’esposizione di reperti risalenti all’epoca malatestiana e rinascimentale.

Se la visitate in estate avrete anche occasione di partecipare a uno dei tanti eventi organizzati nella corte.

2. Piazza del Popolo

Cesena (FC), Piazza del Popolo
Cesena (FC), Piazza del Popolo |Ph. Erich Zangheri CC BY-SA 40

Scendendo lungo il colle circondati dal verde del Parco della Rimembranza, arriviamo nella piazza principale di Cesena. Come ogni piazza che si rispetti, anche Piazza del Popolo è il fulcro della vita sociale, culturale e politica della città: qui si svolge infatti il mercato settimanale e numerosi eventi importanti come la Fiera di San Giovanni, e proprio qui si affaccia il Palazzo del Comune.

In questo spazio dalla forma allungata aperto nel Quattrocento da Andrea Malatesta, possiamo ammirare inoltre la cosiddetta Rocchetta di Piazza – una fortificazione nata per difendere la Rocca Malatestiana – con la sua torre e la Loggetta Veneziana, sede del Museo dell’Ecologia, oltre ad alcuni affascinanti palazzi privati dai colori pastello, che poggiano su un porticato.

Al centro della scena c’è però la Fontana Masini, che rapisce subito lo sguardo dei visitatori per via del suo candore e della sua eleganza.

3. Fontana Masini

Cesena (FC), Piazza del Popolo - Fontana Masini
Cesena (FC), Piazza del Popolo – Fontana Masini | Ph. ermess, via Shutterstock

Uno dei simboli di Cesena, la fontana deve il suo nome all’architetto Francesco Masini, che la progettò nel 1588.

Al di là della ricchezza delle decorazioni, forte richiamo allo stile manierista, il monumento spicca sulla piazza per via della bianca pietra d’Istria di cui è fatta, che ben si armonizza però con il contesto più “variopinto”.

Quanto alla struttura, Fontana Masini è collocata su tre gradini e si compone di quattro facciate decorate con lesene e stemmi di vescovi e cardinali, oltre che del Papa Sisto V. Agli angoli possiamo osservare le statue di quattro tritoni che spruzzano acqua dalle loro trombe, mentre in cima alla fontana una pigna simboleggia prosperità e abbondanza.

4. Gli Equilibristi di Leonardo Lucchi

Cesena, Gli Equilibristi di Leonardo Lucchi | Ph. storienogastronomiche.it
Cesena, Gli Equilibristi di Leonardo Lucchi | Ph. storienogastronomiche.it

Abbandoniamo Piazza del Popolo e la sua fontana per raggiungere una viuzza a pochi passi di distanza, che nasconde una piccola sorpresa. Si tratta delle statue in bronzo di Vicolo Cesuola, collocate proprio sulla scalinata che unisce la via con la piazza principale della città e realizzate dall’artista cesenate Leonardo Lucchi.

Protagonisti dell’installazione sono due equilibristi, un uomo e una donna, che evocano il mondo del circo con magia ed eleganza. L’uno tende la corda – in realtà il corrimano della scala – mentre lei la percorre in equilibrio tenendo un bilanciere in mano.

Queste non sono le uniche sculture di Lucchi in giro per la città: la sua presenza si avverte anche in altre vie e piazze cesenati, abbellite dalle opere dell’artista.

5. Biblioteca Malatestiana

Biblioteca Malatestiana, Sala del Nuti Ph. Archivio Comune di Cesena
Biblioteca Malatestiana, Sala del Nuti | Ph. Archivio Comune di Cesena

La Biblioteca Malatestiana Antica, vicinissima a Piazza del Popolo, non è soltanto l’unico monumento Unesco della città di Cesena. Visitandola vi troverete di fronte a un luogo che nasce come istituzione religiosa e civica al contempo, caratteristica che lo differenzia dalle altre biblioteche, e che rappresenta l’unico esempio di biblioteca umanistica conservata in perfetto stato sino ai nostri giorni.

Ma facciamo un passo indietro. Come per la Rocca di cui vi abbiamo raccontato a inizio itinerario, anche in questo caso sono i Malatesta ad aver avviato la costruzione del monumento. Più precisamente fu Malatesta Novello a volere una biblioteca nella sua Cesena, che venne terminata a metà del Quattrocento in stile rinascimentale.

Entrando al suo interno troviamo un ambiente diviso in tre navate, con le volte intonacate di verde e una lunga successione di banchi in legno. È incredibile pensare come gli arredi e i volumi custoditi al suo interno, alcuni legati con una catenella ai banchi per evitare che venissero sottratti, risalgano proprio al periodo della sua fondazione e siano giunti pressoché intatti fino a noi.

Prima di lasciare questo luogo speciale voltatevi ad osservare il timpano che sovrasta la porta d’ingresso: troverete un bassorilievo raffigurante l’emblema dei Malatesta, l’elefante, e l’iscrizione “Elephas Indus culices non timet”, ovvero “L’elefante indiano non teme le zanzare”, ad indicare che una casata forte come quella dei Malatesta rifugge dalle piccole cose, delegandole ai più deboli.

6. Cattedrale di San Giovanni Battista

Cesena, Duomo. Madonna del Popolo (1520) | Ph. Nique Lim CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=129474023
Cesena, Duomo. Madonna del Popolo (1520) | Ph. Nique Lim CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=129474023

La Cattedrale di Cesena, intitolata a San Giovanni Battista, è un’ulteriore testimonianza del dominio dei Malatesta sulla città. Il suo aspetto attuale ricalca il progetto originale, risalente al 1385: una facciata dalle linee semplici, in stile romanico, e un interno gotico suddiviso in tre navate.

Tra le cappelle del Duomo, da non perdere quella dedicata alla Madonna del Popolo – così chiamata per la grande devozione dei cesenati nei suoi confronti – che vanta una bella icona di Bartolomeo Ramenghi, detto il Bagnacavallo, e gli spettacolari affreschi della cupola firmati da Corrado Giaquinto.

All’esterno, accanto al campanile, troviamo invece un’altra scultura di Leonardo Lucchi che ritrae proprio il santo patrono della città.

7. Pinacoteca Comunale

Cesena, Pinacoteca Comunale | Ph. sititematici.comune.cesena.it
Cesena, Pinacoteca Comunale | Ph. sititematici.comune.cesena.it

A pochi passi dalla cattedrale, la Pinacoteca Comunale di Cesena raccoglie una collezione eterogenea di opere che spaziano dagli artisti locali a pittori di fama internazionale, acquisiti in buona parte in seguito alle soppressioni degli ordini religiosi avvenute in età napoleonica.

La Pinacoteca è ospitata all’interno dell’ex monastero di San Biagio e offre ai suoi visitatori la possibilità di ammirare opere antiche, come il “San Francesco riceve le stigmate” di Guercino, ma anche contemporanee come la “Contadina” di Renato Guttuso e il “Paesaggio anemico” di Mario Schifano.

8. Teatro Comunale “Alessandro Bonci”

Cesena, Teatro Bonci | Ph. Archivio Comunale
Cesena, Teatro Bonci | Ph. Archivio Comunale

Dai fasti medievali della Rocca, della Piazza e della Biblioteca passiamo ora a un gioiello di epoca neoclassica: il Teatro Comunale “Alessandro Bonci”. La sua costruzione risale infatti al 1846, nelle classiche fattezze del teatro all’Italiana.

Il teatro ci accoglie con una facciata porticata, sulla quale spiccano lo stemma del comune e le raffigurazioni dei fiumi Savio e Rubicone, collocate all’interno del timpano. Caratterizzata da un’acustica perfetta, la sala ospita oggi un ricco cartellone di spettacoli che va dalla prosa al balletto, dalla lirica al teatro ragazzi.

A proposito di spettacoli, il nome del Bonci è legato a un evento memorabile per la storia del teatro italiano: sul suo palcoscenico nel 1952 fece la sua prima apparizione il grande Vittorio Gassman.

9. Giardini Pubblici

Cesena, Giardini Pubblici | Ph. bbcc Regione Emilia-Romagna
Cesena, Giardini Pubblici | Ph. bbcc Regione Emilia-Romagna

Giunti a questo punto del nostro tour a piedi di Cesena, chi desidera una pausa è presto accontentato. A fianco del Teatro Bonci si trova infatti l’area verde principale del centro storico, i Giardini Pubblici, situata in una zona della città che pullula di bar e locali, perfetti per una bevanda rinfrescante o uno spuntino.

Realizzato nell’Ottocento in stile neoclassico, il giardino è stato più volte rimaneggiato fino all’ultima operazione di recupero avvenuta nei primi anni Duemila, che ne ha ripristinato il progetto originario. Oggi si presenta come un vero e proprio “Museo all’aperto dell’arredo urbano in ghisa” grazie alla presenza dei lampioni, del cancello e soprattutto del gazebo centrale, elegante e leggiadro, che nella stagione estiva ospita concerti.

Sul lato che lo divide dal teatro troviamo invece alcune statue dedicate ai personaggi della Commedia dell’Arte.

10. Chiesa di Santa Cristina

Cesena, Chiesa di Santa Cristina | Ph. terragio67 via Wikimedia Commons
Cesena, Chiesa di Santa Cristina | Ph. terragio67 via Wikimedia Commons

Al termine del nostro itinerario ci dirigiamo verso la Chiesa di Santa Cristina, a circa 15 minuti di cammino dai giardini, che potremmo definire un piccolo angolo di Roma a Cesena. Già, perché questa chiesa in stile neoclassico ha una particolarità davvero da non perdere: al suo interno presenta una cupola che si ispira al Pantheon romano, come romano è l’architetto che l’ha progettata.

Di origine medievale, dopo varie riedificazioni nella prima metà dell’Ottocento fu affidata alle cure di Giuseppe Valadier – passato alla storia, tra l’altro, per la sistemazione di Piazza del Popolo a Roma e per il tempietto omonimo a Genga, nelle Marche – incaricato da papa Pio VII Chiaramonti.

Autore

Maria Grazia Masotti

Eterna sognatrice con i piedi per terra. Cresciuta in campagna e amante delle grandi città. È sempre pronta per un viaggio, purché sia sostenibile.

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