Tempo
48 h
Esplorare l’Emilia-Romagna in treno è una scelta sostenibile, comoda e ricca di sorprese, che sempre più viaggiatori scelgono di provare.
Grazie ai collegamenti regionali di Trenitalia Tper, è possibile vivere un fine settimana tra Bologna e Modena – due città simbolo dell’identità emiliano-romagnola, comodamente connesse in circa 30 minuti di treno – per un weekend tra cultura, sapori autentici e luoghi Unesco.
Ecco cosa vedere in un giorno in ciascuna delle due città.
Prima tappa: Bologna
La giornata non può che iniziare in Piazza Maggiore, cuore pulsante della città, dove si affacciano la maestosa Basilica di San Petronio e il Palazzo d’Accursio. Entrambi meritano una visita:
- la Basilica di San Petronio è la più grande e importante chiesa bolognese (anche se stranamente non è il Duomo cittadino, che si trova a pochi metri di distanza, su Via Indipendenza); al suo interno da non perdere la Cappella dei Re Magi, con scene che rappresentano “Il Paradiso” e “l’Inferno”, e la meridiana più lunga del mondo.
- Palazzo d’Accursio è invece dal 1336 sede del Comune della città e al suo interno custodisce le Collezioni Comunali d’Arte; qui è consigliata la visita alla Torre dell’Orologio, che offre una bellissima vista sulla città dalle due terrazze panoramiche.

Pochi passi e si giunge in Piazza del Nettuno, con la celebre fontana tra i simboli più amati (e guardati di sbieco) di Bologna. Qui consigliamo di entrare in Salaborsa per uno sguardo alla storia stratificata della città (negli orari di apertura) e poi, percorrendo un tratto dei famosi portici UNESCO, raggiungere le Due Torri, simbolo medievale di Bologna.
Pausa pranzo in una trattoria del centro per assaggiare le classiche paste fresche bolognesi, come i tortellini in brodo, le tagliatelle al ragù e le lasagne, accompagnate da un calice di Pignoletto o di Rosso dei Colli Bolognesi.
Nel pomeriggio la visita alla città riprende con una passeggiata nell’antico ghetto ebraico, per poi raggiungere Piazza Santo Stefano, dove si trova l’omonima Basilica nota come Complesso delle Sette Chiese, perché composta dall’unione di più luoghi di culto edificati in epoche diverse.
Tornando verso Piazza Maggiore, una deviazione sotto il Portico del Pavaglione conduce fino al Palazzo dell’Archiginnasio, storica sede dell’Università di Bologna. Entrando nel cortile porticato, le cui volte sono affrescate con gli stemmi dei maestri e degli studenti che nei secoli hanno frequentato l’Alma Mater Studiorum, si respira un’atmosfera solenne, ma al tempo stesso accogliente.

Se c’è ancora tempo, consigliamo la visita ad uno dei numerosi musei cittadini, in base alle proprie preferenze, come per esempio:
- il Museo della Storia di Bologna, ospitato all’interno dello storico Palazzo Pepoli, racconta la storia e le trasformazioni di Bologna, dalla Felsina etrusca fino ai nostri giorni.
- il MAMbo, Museo di Arte Moderna di Bologna con opere dalla seconda metà del Novecento fino a oggi e l’adiacente Museo Morandi, dedicato al celebre pittore bolognese.
- il Museo Civico Archeologico, ospitato nel quattrocentesco Palazzo Galvani, con opere e reperti derivanti da varie epoche di storia antica ma celebre soprattutto per la sua collezione egizia, la terza d’Italia e tra le più importanti d’Europa.
Per finire, un aperitivo in Via del Pratello o in Via Belvedere, tra bar, botteghe e osterie, permetterà di godere dell’atmosfera della città al tramonto, come un vero bolognese.
Seconda tappa: Modena
Dalla stazione dei treni di Modena, in circa 15/20 minuti a piedi si raggiunge il centro storico e in particolare la splendida Piazza Grande, dichiarata Patrimonio Mondiale UNESCO, con l’imponente Duomo e la Torre Ghirlandina, simboli dell’identità civica e religiosa della città:
- il Duomo, capolavoro del romanico europeo, fu iniziato nel 1099 su progetto dell’architetto Lanfranco e decorato dallo scultore Wiligelmo; le sue sculture raccontano con uno stile espressivo e innovativo numerosi episodi biblici, ma non solo: alcune creazioni fanno riferimento al lavoro o al racconto, come l’insolito archivolto in cui è scolpita la vicenda di Re Artù di Bretagna.
- la Ghirlandina è la torre civica campanaria, alta 86 metri, dalla cui cima si gode di una vista spettacolare sulla città e sui dintorni (info e prenotazione dell’ingresso).

Su Piazza Grande si affaccia anche il Palazzo Comunale, aggregato seicentesco di una serie di edifici sorti con funzioni diverse in epoca medioevale; al suo interno, oltre alle belle sale storiche, è custodita l’Acetaia Comunale, alla quale è consigliata una visita per scoprire da vicino, grazie alla visita guidata, i segreti del celebre oro nero di Modena, l’aceto balsamico tradizionale DOP.
A questo punto – per stimolare ancor di più l’appetito – ci si può dirigere verso lo storico Mercato Albinelli, a pochi passi da Piazza Grande, dove trovare il meglio dei prodotti tipici locali, e quindi, finalmente, sedersi in una delle tante osterie che si trovano nel centro di questa città nota per la sua gastronomia. Da non perdere i classici come gnocco fritto e crescentine (note anche come tigelle) e le paste fresche tradizionali come i tortellini in brodo, i tortelloni ripieni e le rosette, accompagnati da un buon Lambrusco locale.
Per digerire, consigliamo una passeggiata fino a Piazza Roma, su cui si affaccia il maestoso Palazzo Ducale, accessibile solo su prenotazione con visita guidata in quanto sede dell’Accademia Militare.

Quindi si può scegliere tra una visita al MEF – Museo Enzo Ferrari, che racconta la vita del fondatore della casa del Cavallino Rampante attraverso un percorso immersivo (interessante anche per i non appassionati di automobili), o una visita al Palazzo dei Musei che custodisce numerose collezioni tra cui la Galleria Estense, una delle più antiche e importanti pinacoteche d’Italia, e il Lapidario Estense, le cui testimonianze monumentali raccontano la storia di Modena, dalla fondazione della colonia romana all’Ottocento.
Per concludere la giornata, una passeggiata rilassante nel parco dei Giardini Ducali o lungo Via Emilia sono l’ideale, prima di rientrare in treno verso casa.
Autore
Elisa Mazzini
Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.
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