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Boldini e le Donne: Visita Teatrale al Castello Estense

di /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 2 minuti

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Avete mai desiderato di poter entrare dentro un quadro per ascoltare i discorsi tra i soggetti ritratti? O provato a immaginare cosa ha spinto il pittore a dare forma proprio a quelle figure? Ora al Castello Estense di Ferrara possiamo scoprirlo, grazie alla visita guidata teatrale di teatrOrtaet dedicata a “Boldini e le Donne”.

Un nuovo format che coniuga il teatro con la pittura, la recitazione alla tradizionale visita guidata, per portare i visitatori dentro le atmosfere evocate dalla mostra “L’Arte per l’Arte”.
Accanto alla guida ufficiale, infatti, la compagnia teatrOrtaet (composta dalla coppia di attori Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli) interpreta i personaggi rappresentati nei quadri di Boldini, approfondendo aspetti artistici e biografici sull’artista.
Nasce così un modo inedito di scoprire il percorso espositivo, che introduce i visitatori non solo alla bellezza delle opere, ma anche al clima culturale che le ha generate, tra aneddoti e racconti legati alla vita parigina fin de siècle.



Il sipario si schiude sull’opera che apre la mostra, l’Autoritratto che Boldini realizzò ormai alla soglia dei 70 anni (1911). D’improvviso compare Alaide Banti, figlia dell’uomo che introdusse il pittore nell’ambiente dei Macchiaioli e del Caffè Michelangelo a Firenze, nonché sua “fidanzata per sessant’anni”. La coppia, tra nostalgia e rammarico, avvia un dialogo che rammenta a posteriori la travagliata storia d’amore, mai compiutasi fino in fondo.

Il secondo atto prende vita a partire dalla “Passeggiata al Bois de Boulogne” (1909), che ritrae il Philip M. Lydig, capitano americano in pensione, assieme alla moglie Rita de Acosta Lydig. I coniugi escono dal quadro, rendendo agli spettatori un frammento di vita dell’alta borghesia parigina del periodo, fatta di apparenze e invidie sociali.

Si prosegue con una delle opere più inconsuete e suggestive di Boldini, nella quale è evidente l’influenza sull’artista dell’amico Degas: “La cantante mondana“, un opera d’atelier del 1884 che rievoca l’atmosfera frizzante delle serate mondane del periodo.
L’opera, attraverso un complesso gioco di diagonali, esprime un frizzante dinamismo mentre il punto di vista ravvicinato e il fermo-immagine del gesto di apertura del ventaglio immortala la vitalità della scena. Qui il dialogo tra la cantante ritratta e il suo creatore racconta agli spettatori i primi segnali della fine di un’epoca: la Belle Époque.

Immancabile un atto su “La signora in rosa” (1916), quadro emblematico della pittura di Boldini e sicuramente uno dei più celebri. L’opera ritrae Olivia Concha de Fontecilla, eletta a icona delle donne dell’epoca, fragili bellezze di un mondo in declino. In quest’opera è racchiusa la grande maestria di Boldini nel mostrare l’anima delle sue protagoniste, attraverso pennellate intense, pose eccentriche e un’ammirevole capacità nel rendere come veri i raffinati dettagli degli abiti e l’effetto cangiante dei tessuti.

L’ultima scena rappresenta un Boldini ormai più che ottantenne che, sulla teca che raccoglie degli oggetti della sua vita, si lascia andare ai ricordi..come quella volta che ritrasse Verdi e ne ebbe in cambio lo spartito dell’Otello con dedica. L’artista, accompagnato dalla giovane moglie Emilia Cardona (giornalista trentenne che il maestro ferrarese sposò a 87 anni) fa così l’inventario della sua vita e saluta i suoi spettatori augurandosi la nascita di un museo che possa raccontare la sua vita e la sua arte.

Il biglietto ha un costo di 17 Euro, comprensivi di visita guidata al Castello, ingresso alle mostre e spettacolo teatrale.
Ecco il calendario completo delle rappresentazioni.

Autore

Elisa Mazzini

Web Content Manager per @inEmiliaRomagna e mamma a tempo pieno.

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