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Guercino, le opere da non perdere in Emilia-Romagna

di /// Gennaio 11, 2024
Tempo stimato di lettura: 5 minuti

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In arte Guercino.
Un pittore che ha lasciato alla sua regione d’origine, l’Emilia-Romagna, un patrimonio inestimabile di opere tutto da scoprire.

Da Piacenza a Rimini passando per Cento (sua città natale) e Bologna (dove visse per molti anni, fino alla morte), sono tanti i luoghi che custodiscono l‘eredità dell’artista maestro del barocco.

Entriamo allora nelle chiese, nei musei e nei palazzi per ammirare da vicino la sua arte e approfondire lo stretto legame del pittore con la sua terra d’origine.

Tra Cento e l'Europa

Cento (FE), Piazza Guercino | Credit: milosk50 via Shutterstock (solo per uso editoriale)
Cento (FE), Piazza Guercino | Credit: milosk50 via Shutterstock (solo per uso editoriale)

“Dato da parenti ad allevare ad una nutrice, per poca cura di quella restò spaventato da un imprevisto rumore di una gran voce, mentre dormiva, onde risvegliatosi rimase con l’occhio dritto travolto in maniera, che la pupilla restogli per sempre sequestrata nell’angolo dell’occhio”.

Così Carlo Cesare Malvasia descrisse il presunto incidente che trasformò Giovanni Francesco Barbieri, nato a Cento nel 1591, nel Guercino che tutti noi conosciamo: uno dei più grandi maestri della scuola emiliana del Seicento.

Proprio a Cento inizia la sua formazione, completata in seguito a Bologna dove il giovane artista ha modo di osservare il lavoro dei Carracci. Guercino ha solo 21 anni quando iniziano ad arrivare le prime commissioni.

Ai lavori giovanili nella città natale seguirà una lunga serie di viaggi, che lo porteranno a passare di città in città. Venezia, Ferrara e poi Roma, Mantova e ancora Bologna: man mano che la sua fama cresce, Guercino è sempre più richiesto, persino all’estero.

Non accetterà mai però di trasferirsi presso le corti dei re di Francia ed Inghilterra, preferendo soddisfare le richieste dei committenti locali.

Il soggiorno romano, in particolare, rappresenta una pietra miliare nel percorso artistico del Guercino. Nel 1621 il pittore raggiunge la capitale su invito di Papa Gregorio XV (al secolo Alessandro Ludovisi), che gli affida l’importante compito di affrescare la Loggia delle Benedizioni in San Pietro.

Mai portato a termine a causa della morte del pontefice, sopraggiunta solo due anni più tardi, a Roma Guercino realizzerà tuttavia alcune opere significative come la celebre “Aurora”, affresco destinato a decorare l’omonimo Casino della perduta Villa Ludovisi.

Nel 1623 Guercino fa ritorno in Emilia, dove rimane e lavora fino all’anno della sua morte (1666).

Le opere di Guercino a Cento

Pinacoteca Civica di Cento (FE), “San Giovanni Battista” (1650) | Credit: guercinoacento.it
Pinacoteca Civica di Cento (FE), “San Giovanni Battista” (1650) | Credit: guercinoacento.it

Il nostro viaggio alla scoperta delle opere di Guercino non può che partire dalla sua Cento, che oggi custodisce gelosamente un centinaio di opere dell’artista.

In questa cittadina al confine tra le province di Ferrara, Modena e Bologna, Guercino dà prova del suo talento già in età giovanile, grazie all’incontro con Padre Antonio Mirandola che gli affida la decorazione della Chiesa dello Spirito Santo (1613). A Cento il pittore fonda persino un’accademia di disegno, che chiama l’Accademia del nudo.

Ma dove andare oggi per osservare da vicino le sue opere?

La prima tappa obbligatoria è sicuramente la Pinacoteca Civica, che ha riaperto di recente le sue porte in seguito ai lavori di ripristino dopo il terremoto del 2012.

Situata in pieno centro, la pinacoteca vanta la maggiore concentrazione di opere del Guercino e della sua bottega, tra cui “Cristo risorto appare alla madre” (1628-30), “San Giovanni Battista” (1650) e una “Madonna con Bambino benedicente” (1629).

La pinacoteca di Cento è il luogo ideale per apprezzare il percorso dell’artista e l’evoluzione del suo stile, dalle prime opere giovanili all’età matura. Ma non è l’unico in cui poter ammirare le sue opere.

Poco distante dalla città natale, nella Collegiata di Santa Maria Maggiore di Pieve di Cento, si trova ad esempio una celebre “Annunciazione” risalente al 1646.

Non si può lasciare Cento senza aver visitato la sua piazza principale intitolata proprio al Guercino, al cui centro si erge la statua che lo raffigura.

Dove vedere il Guercino a Bologna

Pinacoteca di Bologna, "Madonna del Passero" (1616) | Credit: Ministero della Cultura
Pinacoteca di Bologna, “Madonna del Passero” (1616) | Credit: Ministero della Cultura

Se c’è un luogo che ha segnato l’esistenza di Guercino in età matura, si tratta di Bologna. Dopo il primo, breve soggiorno di formazione giovanile, Guercino torna a Bologna nel 1642 per rimanerci fino all’anno della morte, avvenuta nel 1666.

Il motivo del trasferimento è da ricercare da un lato nella guerra di Castro, che sembrava approcciarsi minacciosamente alla sua Cento, e dall’altro nell’invito del conte Filippo Aldrovandi, di cui fu ospite prima di acquistare una residenza propria nell’attuale via Sant’Alò.

Ulteriore incentivo fu probabilmente la volontà di prendere il posto di Guido Reni – deceduto nel 1642 – nel ruolo di capofila della scuola bolognese.

Oggi a Bologna troviamo una cinquantina di opere del pittore barocco, disseminate tra i palazzi e le chiese del centro storico.

Prima meta imperdibile di un itinerario guerciniano a Bologna è la Pinacoteca Nazionale, che conserva 11 opere dell’artista tra cui l’affascinante “Madonna del Passero” (1616).

Il viaggio prosegue tra gli edifici religiosi che ancora oggi custodiscono i capolavori del maestro nella loro sede originale. Ci riferiamo ad esempio alla Chiesa di San Domenico con il suo “San Tommaso d’Aquino scrive l’inno del SS. Sacramento” (1662-3) e alla Chiesa di San Giovanni in Monte che ospita il “San Francesco prega il Crocefisso” del 1645.

Quanto ai palazzi storici, da non perdere è la “Madonna della rosa con Bambino”, un affresco dipinto dal Guercino a soli 25 anni e inserito nel percorso espositivo del Museo della Storia di Bologna di Palazzo Pepoli, così come la “Lucrezia” (1644) della Quadreria di Palazzo Magnani e l’affresco raffigurante “Ercole e Anteo” presso Palazzo Sampieri Talon (1631), visitabile però soltanto in occasioni speciali.

Il Guercino in Emilia-Romagna

Cattedrale di Piacenza, cupola del Guercino Ph. Kronos – Museo della Cattedrale di Piacenza
Cattedrale di Piacenza (PC)Cupola del Guercino | Credit: Kronos – Museo della Cattedrale di Piacenza

La presenza del Guercino in Emilia-Romagna è davvero capillare, tanto che si conta almeno un’opera per provincia. Vediamo allora dove andare per ammirarlo, città per città.

Piacenza è una tappa imperdibile per gli amanti del Guercino. L’artista è presente nel capoluogo tra 1626 e 1627, epoca in cui completa la decorazione della cupola del Duomo avviata da Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone.

Un’opera di ampio respiro, che oggi si può osservare da vicino grazie all’opportunità di salire fino alla cupola e rimanere a tu per tu con i profeti e le sibille affrescati dal pittore centese.

Scendendo lungo l’asse della via Emilia ci fermiamo per una visita alla Galleria Nazionale Palazzo della Pilotta di Parma, che ospita due opere del Guercino (“Susanna e i vecchioni”,1649-50, e “Madonna col Bambino appare a San Francesco e a Santa Chiara”, 1639-41).

Anche a Reggio Emilia troviamo alcuni lavori di Guercino, sparsi in vari edifici della città. Da vedere in particolare la “Madonna assunta con i santi Pietro Papa e Girolamo” nella Cattedrale di Santa Maria Assunta (1625-6) e la “Crocefissione con i santi Prospero, Giovanni Evangelista, Maddalena e la Vergine Maria” all’interno della Basilica della Madonna della Ghiara (1624-5).

Modena, Galleria Estense, "Venere, Marte e Amore" (1633) | Credit: Galleria Estense di Modena
Modena, Galleria Estense, “Venere, Marte e Amore” (1633) | Credit: Galleria Estense di Modena

Del patrimonio di opere conservate a Modena, il gruppo più consistente è racchiuso all’interno della Galleria Estense, che comprende il capolavoro dal titolo “Venere, Marte e Amore”, commissionata nel 1633 dal duca Francesco I d’Este. Guercino eseguì anche un ritratto del duca, oggi esposto alla Galleria Cantore.

L’itinerario sulle orme del maestro del barocco ci porta poi a Ferrara. Qui Guercino ha lasciato alcune tracce del suo lavoro presso la Cattedrale di San Giorgio con il “Martirio di San Lorenzo”, (1627-8) e nella Pinacoteca Nazionale ospitata all’interno di Palazzo dei Diamanti.

Concludiamo il nostro viaggio in Romagna, tra le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.

Oltre alle due tele presenti nella Pinacoteca Civica Palazzo Merenda (“Annunciazione” del 1648 e “Predica di San Giovanni Battista”, 1654-5) di Forlì, possiamo ammirare la pala d’altare “San Francesco riceve le stigmate” nella Chiesa dei Cappuccini di Cesena e un “San Romualdo e un angelo che bastona un diavolo” al Museo MAR di Ravenna.

A Rimini, infine, troviamo tre esempi dell’età matura del Guercino al Museo della Città, tra cui spicca la “Visione di San Girolamo” dipinta nel 1641.


Per consultare l’elenco completo delle tele e affreschi del Guercino in Emilia-Romagna rimandiamo a questo link.

Autore

Maria Grazia Masotti

Eterna sognatrice con i piedi per terra. Cresciuta in campagna e amante delle grandi città. È sempre pronta per un viaggio, purché sia sostenibile.

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