Brian e Magali, aka Pedaleando Sueños, sono due ciclisti argentini che stanno compiendo l’impresa di attraversare in bicicletta l’Emilia Romagna in un mese. Il loro itinerario li porta a pedalare in lungo e in largo per la Regione, attraverso le pianure e le città che sorgono sulla Via Emilia, scoprendo i panorami lungo la Costa, fin su ai piccoli borghi e alle colline verdi dei nostri Appennini. Qui ci raccontano, settimana dopo settimana, esperienze e impressioni del loro viaggio su due ruote.
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“La bici non è una passione, ma una malattia“, descrive così la vita del ciclo-amatore Bruno di Fontanellato, mentre parla con noi delle sue imprese in bici nel parmense e valuta con occhio attento le nostre bici.
Siamo per strada, prendendo un po’ d’acqua prima di tornare in sella quando si avvicina lui, un emiliano di oltre 80 anni che nonostante le indicazioni del medico continua a pedalare e sa bene dove dobbiamo andare, anzi, le indicazioni migliori ce le dà lui.
Ci presentiamo, diciamo di essere venuti dall’Argentina e c’è chi ci chiede dove portiamo il salvagente. Ma purtroppo la bici, anche se ci fa scoprire il mondo a 360º come nessun altro mezzo di trasporto, non è ancora capace di andare oltreoceano.
Siamo arrivati con un volo da Buenos Aires a Milano dove, per nostro grande piacere, ci attendevamo due bici Hobootleg prodotte da Cinelli per soli cicloviaggiatori presi dalla voglia di andare incontro a nuove esperienze.
Il nostro nuovo destino, dopo pedalare in Sudamerica durante più di un anno, in un totale di 11mila km, è proprio l’Emilia Romagna e la sua gente, perché sono le persone a dare identità al territorio. Senza di loro non ci sarebbe storia né eccellenze artistiche e culturali e neppure i sapori sarebbero gli stessi.
Dopo 30 ore di viaggio in aereo non resistiamo più e la voglia di salire in sella è sempre più forte. Giovedì 31 siamo finalmente in strada verso Piacenza, dove siamo ospitati da Andrea, un piacentino preso anche lui dalla malattia per la bici e i viaggi. I primi km ci sorprendo già dall’inizio.
Prendiamo la Via Emilia, molto trafficata ma comunque attenta al passaggio delle bici. Le macchine aspettano, vanno piano quando non c’è possibilità di oltrepassare e ci salutano. Davanti a noi due signore coi capelli bianchi e gonne fino al ginocchio pedalano in fretta e si alzano sui pedali delle loro Graziella. Arrivati a Piacenza facciamo fatica a girare liberi, ma non per le macchine, sono le bici a riempire le strade. Definitivamente questo posto ci piace.
Il giorno dopo siamo già in strada verso Parma. Abbiamo voglia di consumare km ma le bellezze accanto alla strada sono tante che le bici vengono appoggiate più volte solo per fotografare.
Ci apriamo strada lungo le Terre Verdiane ed è proprio il colore verde a governare. Un salto veloce a Busseto e poi un altro a Roncole Verdi, dove, fra l’altro, dovevamo consegnare un libro di raccolte familiari inviato dall’Argentina. Come due messaggeri in bici, eravamo felici di portare novità ma anche di andare avanti lungo le ciclabili piene di anni e storia.
Vicino a Parma abbiamo capito che bisogna stare attenti alle indicazioni stradali ma anche al GPS! Tante strade portano ad uno stesso posto ma quando il sole tramonta meglio non fare scherzi e prendere la strada giusta.
Arrivati in città ci siamo innamorati ancora una volta della vita emiliana e delle bici che sembrano un estensione del corpo umano. Ma qui, oltre agli amici Linda e Alessandro, ci attende una visita speciale: quella in caseificio.
La sveglia suona presto e in caseificio ci aspettano per condividere con noi la tradizione del Parmigiano Reggiano. Un prodotto che ormai hanno cercato di copiare in più parti del mondo senza però riuscirci. Un formaggio fatto all’estero non potrà mai essere uguale. Infatti “il segreto” di questo prodotto DOP sta nella terra, nelle mucche, nelle mani di chi il formaggio lo elabora e di chi lo assaggia.
Parma non finisce solo lì. Dopo la visita a inizio mattinata, ci prendiamo un po’ di tempo per girarla insieme ai nostri amici parmensi. Il buon cibo, l’arte e la storia sono presenti dappertutto.
La domenica è domenica qui e in tutto il mondo. È un giorno speciale. I bar si riempiono più tardi del solito e anche le strade sono deserte la mattina. Partiamo alle 7.30 puntuali da Parma. Presto, prestissimo. Anche se non sono tanti i km che si separano da Modena, vorremmo arrivarci prima di mezzogiorno e organizzare bene il nostro soggiorno.
Appena scesi dalla bici c’è Marina che non solo apre le porte di casa sua, ma ci attende con un piatto pronto pieno di Tortellini in Brodo. Si preoccupa per la nostra pancia, anche se non è tanta la strada fatta fino adesso di prelibatezze regionali ne abbiamo già mangiate per tutto il mese.
Subito dopo saltiamo ancora sulle bici per arrivare nell’Acetaia Villa San Donnino. Un percorso di soli 9km sulla pista ciclabile ci separano da uno dei prodotti più pregiati di questa terra.
Arrivati in Acetaia è Davide ad aprirci le porte del suo mondo e a raccontarci ogni segreto di questo prodotto ancora sconosciuto da tante persone. Infatti anche noi ci sorprendiamo quando ci racconta di avere una delle botti in funzionamento dal 1512.
L’Aceto Balsamico Tradizione di Modena è un arte. Il suo sapore così distinto e delicato ci fa volare e i nostri occhi scintillano quando scopriamo delle batterie prese anche da persone di altri paesi che credono non solo nel prodotto ma anche nella terra emiliana e le sue radici storiche.
Dopo una bellissima domenica, il lunedì non poteva andare peggio, anzi era molto probabile che superasse le nostre aspettative.
L’incontro è stato con i motori. Prima tappa presso la Collezione di Auto Storiche Panini, dove non potevamo credere ai nostri occhi. Ed il mattino un po’ grigio è diventato di tutti i colori.
A mezzogiorno l’orizzonte si è tinto di rosso, forte, e le macchine in giro cominciavano a parlare di una storia che noi argentini abbiamo sentito vicina grazie al pilota Juan Manuel Fangio. Maranello ci aspettava con il suo mito: la Ferrari, dove ancora una volta abbiamo ribadito quello che pensavamo prima di venire in Emilia Romagna. Non è la terra a fare le persone ma sono le persone a fare di questi posti luoghi da cui partire emozionati.
Le tappe di questa settimana saranno:
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- da martedì 05 fino a giovedì 07 aprile: sosta a Ferrara per scoprire a pieno la città delle biciclette.
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- da giovedì 07 fino alla domenica 09 aprile: giro nel Delta del Po e a Comacchio insieme agli amici FreeBikers di Porto Viro (in Veneto).
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- lunedì 11 aprile: sosta a Ravenna, gita in città e dintorni.
Ringraziamo tanto Igino Morini del Consorzio Parmigiano Reggiano, Enrico di Modenatur, i nostri amici Andrea, Linda e Alessandro, Marina per l’accoglienza tutti questi giorni.
Autore
Magali Pizarro
Magalì Pizarro vive a Viedma, Patagonia, dove opera come autrice radiofonica e giornalista. Trisnipote di cittadini emiliano-romagnoli emigrati, serba forte il legame con la sua seconda patria. Dal 2011 fa parte della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo