Parlami di tER è una serie di racconti dall’Emilia-Romagna. Sono sguardi d’autore gettati sulla regione da persone che son natie, vivono o semplicemente si sono innamorate di questa singolare, bellissima, terra con l’anima.
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Risale a tanti anni fa la mia curiosità per questa chiesa, quando alle Scuole Elementari la maestra ci raccontò del miracolo avvenuto durante una messa pasquale. Nell’anno 1171, in periodo di tempi bui e di eresie, l’allora officiante Padre Pietro da Verona, nello spezzare l’ostia durante l’eucarestia, fu testimone di un consistente fiotto di sangue che macchiò il catino absidale sopra l’altare. Le macchie sono rimaste fino ai tempi nostri e oggi si possono ammirare ancora nella Cappella del Prodigio, anche detta Santuario del Preziosissimo Sangue, accessibile fino alla volta grazie ad una doppia scala.
Sono passati molti anni dalle Elementari, finalmente ho appagato la mia curiosità grazie ad una visita guidata. Pensavo di conoscere bene la mia città, invece ho scoperto e riscoperto tanti particolari come la struttura del dedalo di vie cittadine formate dall’agglomerato più antico, il nome “in Vado” derivante dall’essere stata costruita vicino ad un guado del Po, l’intervento dell’architetto Biagio Rossetti per la sua ricostruzione.
Soprattutto questa passeggiata di arte e cultura mi ha dato modo di entrare in una delle più belle chiese cittadine dopo la chiusura forzata per inagibilità nel post-terremoto del 2012, evento tragico di cui rimangono tracce in restauri da completare e zone inaccessibili ancora transennate.
Foto di Gabriele Soattin (@gsoattin) e Barbara Lunghi (@skynet70).
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Barbara, un’ordinata ed inquadrata impiegata metalmeccanica, fuori dall’ufficio è appassionata di mobile photography, di Instagram e di social network in generale. Soprattutto è una persona curiosa: come dice sempre, la curiosità è la molla per conoscere e sperimentare.