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Cinque luoghi da visitare a Forlì

di /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 4 minuti

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Forlì è sicuramente uno dei luoghi più affascinanti della Romagna, una cittadina attorniata dal verde delle colline e a due passi dalla riviera. È una città tutta da scoprire, ricca di luoghi da visitare, di curiosità e di vicoli antichi tra cui perdersi.Vi consigliamo cinque posti in cui andare assolutamente se si è di passaggio a Forlì



Piazza Aurelio Saffi




Piazza Saffi è il cuore di Forlì e si trova al crocevia dei quattro corsi principali della città. Annoverata tra le più grandi piazze d’Italia, mostra al centro la statua di Aurelio Saffi, figura politica di spicco del Risorgimento Italiano. Tutt’attorno ci trovano alcuni dei palazzi più importanti della città: la Residenza comunale, l’Abbazia di San Mercuriale, il Palazzo delle Poste, il Palazzo del Podestà e il Palazzo Serughi.

Curiosa è la storia del suo nome, più volte modificato nel corso del tempo. Chiamata Piazza Maggiore fino all’Unità d’Italia, fu dedicata dapprima a  Vittorio Emanuele II e successivamente, con l’inaugurazione del monumento, ad Aurelio Saffi. Durante la Seconda Guerra mondiale, per un breve periodo, con l’arrivo delle truppe di liberazione, prese anche il nome di Saint Andrew Square.

Un’ultima curiosità è relativa alle arcate dell’attuale Palazzo Comunalea dove fino al XII secolo passava un ramo del fiume Montone con la funzione di segnare il limite fisico tra città e campagna.



Abbazia San Mercuriale




L’abbazia di San Mercuriale è la costruzione più importante di Piazza Saffi. Non tutti sanno che, oltre a essere l’edificio più noto della città, è anche un simbolo per l’intera Emilia-Romagna per la sua imponenza e la sua storia. Accanto all’abbazia sorgono, in un unico complesso, il campanile, utilizzato come modello per la ricostruzione del celebre campanile di San Marco a Venezia nel 1902, e il relativo Chiostro.

L’architettura attuale è stata ultimata solo nello scorso secolo. Diverse vicissitudini storiche hanno infatti più volte modificato il suo aspetto. La più recente risale al 24 agosto 1944 quando, a causa di un bombardamento alleato durante la seconda Guerra Mondiale, la chiesa rimase gravemente lesionata. In quell’occasione il Genio civile ordinò la demolizione delle volte della navata centrale, realizzate tra Cinquecento e Settecento, e la loro ricostruzione.



Parco urbano Franco Agosto




Forlì è una piccola oasi verde, ricca di giardini e parchi, ideali per una sosta in mezzo alla natura. Quello che vi consigliamo di visitare, se avete occasione, è quello principale, nonché il più ampio parco pubblico della città: il parco Urbano Franco Agosto. Dedicato al primo sindaco della città liberata, si estende su una superficie di ben 26 ettari, che prima erano area di cava di un’antica fornace.

Caratteristica è la “collina dei conigli”, un luogo sopraelevato da cui si possono contare decine di tane di conigli liberi e indisturbati. Il parco è popolato da una grande varietà di altri animali come cigni e anatre, gallinelle d’acqua e testuggini. Questa area verde offre uno scenario ambientale ricco di alberi e piante che regalano una bellissima cornice verde nel periodo primaverile/estivo e un’esplosione di colori durante l’autunno.



Rocca di Ravaldino




Si tratta di una cittadella fortificata di origine medioevale, che nel corso dei secoli ha subito diversi cambiamenti. Durante il Trecento è stata ricostruita e rafforzata con la costruzione di una rocca; la quale poi è stata ampliata durante il Quattrocento con l’aggiunta di due rivellini. In passato la struttura si presentava costituita da corpi separati circondati da un complesso sistema di fossati, ponti e mura.

Oggi la rocca di Ravaldino è adibita a doppio uso: una parte è destinata a sede espositiva mentre un’ampia area ospita le carceri della città. Quest’ultima funzione risale alla fine dell’Ottocento, quando la rocca fu identificata come luogo sicuro per detenere i carcerati della città.



Musei di San Domenico




Il complesso di San Domenico si compone di una chiesa (oggi sconsacrata) e di due chiostri, uno adiacente alla chiesa e completamente chiuso e un secondo aperto su un lato. Durante il periodo napoleonico la chiesa è stata espropriata per usi militari, e solo nel 1866-67 è stata definitivamente acquisita al patrimonio dello Stato.
Dopo un periodo di degrado culminato nel 1978 con il crollo di parte della copertura e della facciata meridionale, è stato avviato un importante progetto di recupero delle strutture, oggi utilizzate per ospitare la Pinacoteca, i Musei Civici e uno spazio assembleare.

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