Arte e CulturaArte e Cultura

Le arme, l’amore, il potere: storia di Caterina Sforza, Leonessa di Romagna

di /// Agosto 21, 2025
Tempo stimato di lettura: 7 minuti

SHARE

SHARE

Per il ciclo “le grandi donne dell’Emilia Romagna“, oggi vi raccontiamo la storia di Caterina Sforza, reggente di Imola e Forlì, che in vita fu donna di potere, comandante militare e abile politica.

Una figura famosa in tutto il mondo, che continua ancora oggi ad affascinare giovani di tutte le nazioni ed età. Forse non tutti sanno infatti che Caterina è stata protagonista di uno dei videogiochi più venduti degli ultimi anni, il che l’ha resa famosa anche tra i non appassionati di storiografia.

 

Una vita da guerriera

Ritratto di Caterina Sforza  | Ph. Wikipedia
Ritratto di Caterina Sforza (c.1463-1509) | Ph. Wikipedia

Figlia illegittima del Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, Caterina passò la sua giovinezza a corte dove la nonna Bianca Maria, ultima erede della famiglia nobiliare dei Visconti, le insegnò le arti del comando e della guerra, oltre alla fiera e consapevolezza di essere parte di una stirpe guerriera, gli Sforza.

L’infanzia di Caterina venne interrotta molto presto, al pari di molte donne dell’epoca nella sua posizione. Nel 1473, neanche quindicenne, fu infatti promessa in sposa a Girolamo Riario, nipote di Papa Sisto IV, da poco divenuto signore di Imola e Forlì.

All’avvenuta morte del Papa, cambiarono però anche le sorti di Caterina e dei suoi possedimenti; alla notizia della morte del Santo Padre, i suoi avversari si lasciarono andare ai più turpi atti di violenza, saccheggiando e bruciando le proprietà di tutte le famiglie vicine al Papa defunto.

Fu proprio in questa occasione che Caterina mostrò le sue doti in ambito militare, che avrebbero caratterizzato tutta la sua esistenza: con un colpo di mano infatti occupò Castel Sant’Angelo, la fortezza papale, e puntò i suoi cannoni dritti sul Vaticano e sul concilio dei cardinali lì riuniti, costringendoli di fatto a scendere a più miti consigli.

Caterina Sfrorza
Castel Sant’Angelo dipinto da Gaspare Vantelli (1690) – Wikipedia

Non passò molto tempo allora che una congiura di famiglie locali uccise Girolamo Riario facendo prigioniera Caterina ed i suoi figli, ed intimando la resa alle sue guardie asserragliate nella Rocca di Ravaldino di Forlì.

Ma di fronte al rifiuto delle sue guarnigioni di uscire dalla fortezza forlivese, ai congiurati non restò che accettare la mediazione di Caterina. Una volta arrivata all’interno della Rocca e riunitasi alla sua guarnigione, vi si rinchiuse per preparare la difesa della città, nonostante i suoi figli fossero ancora ostaggio dei congiurati.

Caterina leggendaria

Fu questo uno degli episodi che diedero vita alla leggenda di Caterina, che la volle donna e politica capace di sacrificare persino la sua famiglia di fronte ad un obiettivo che riteneva più grande. Celebre è infatti la frase che pare pronunciò di fronte ai congiurati che minacciavano i suoi figli (seppur di non certe basi storiche):

«Fatelo, se volete: impiccateli pure davanti a me –
e, sollevandosi le gonne e mostrando con la mano il pube
– qui ho quanto basta per farne altri!
»

Fatto sta che, di fronte a tanta spavalderia, i congiurati non osarono toccare i giovani Riario e Caterina poté così recuperare il governo sia di Forlì che di Imola.

Caterina Sforza
La Rocca di Ravaldino ai tempi di Caterina Sforza – Wikipedia

Ma questa fu solo la prima delle tante prove che Caterina dovette superare per entrare nella leggenda. I possedimenti di Imola e Forlì infatti, si trovavano in una posizione strategica per quelle che erano le vie di comunicazione di un tempo.

Situate metà strada tra la Signoria di Firenze e il Dogado Veneziano, al confine dei possedimenti Pontifici e vicine al Ducato di Milano, Imola e Forlì erano tappe obbligate per chiunque volesse scendere nell’Italia Centrale. Frequentata da commercianti, soldati o semplici viandanti, la via che da Forlì portava a Firenze era uno degli assi strategici di comunicazione dell’Italia dell’epoca. Non sarebbe passato molto tempo quindi che altri avrebbero vantato diritti sulle signorie della Romagna.

Fu proprio in questo periodo di dispute e rivendicazione che Caterina fu soprannominata dai suoi avversari come “Tygre”, nome derivato dall’abilità nel comando e nella crudeltà nei confronti dei nemici che di volta in volta minacciavano il suo potere.

Il 19 dicembre del 1499 Cesare Borgia, detto il Valentino, coadiuvato dalla truppe di Luigi XII Re di Francia assediò la Rocca di Ravaldino a Forlì.

Caterina Sforza
Caterina Sforza nella serie “I Borgia”

L’episodio è narrato da molti commentari della politica del tempo, tra cui quello di Nicolò Machiavelli. Il 12 gennaio del 1500, dopo una settimana di bombardamenti ininterrotti, il Valentino riuscì ad aprire una breccia nella Rocca, facendo prigioniera Caterina Sforza insieme a quel che rimaneva della sua corte.

La resistenza solitaria di Caterina venne ammirata da tutta l’Italia; lo stesso Niccolò Machiavelli riportò che in suo onore vennero composte numerosissime canzoni ed epigrammi.

Fu questo l’episodio conclusivo della vita di Caterina Sforza governatrice: da quel momento infatti non poté mai più fare rientro nelle signorie di Imola e Forlì, affidate da Papa Giulio II alla famiglia Ordelaffi. Concluse la sua vita a Firenze, impartendo lezioni al figlio Giovanni de’ Medici (che in seguito sarà conosciuto come Giovanni dalle Bande Nere).

Caterina Sforza è oggi una delle figure femminili del Rinascimento italiano più famose al mondo.

Serie tv, film e videogiochi hanno restituito alla Leonessa di Romagna quella fama e notorietà che la sua vita e le sue azioni le hanno fatto guadagnare.

Di seguito vi lasciamo alcuni video contemporanei che ancora esaltano la figura di questa grande personalità dell’Emilia Romagna.


Ritratto di Caterina Sforza:


Video tratto dalla serie “I Medici“:


La Storia di Caterina Sforza ha ispirato non solo antiche canzoni e film, ma anche famosi videogiochi come  “Assassin’s Creed II”:

 

Autore

Walter Manni

Esploratore e Avventuriero: ama navigare gli oceani, scalare le montagne più alte e surfare sulle onde del web

Potrebbe interessarti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *