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Fellini 100: le iniziative per il Centenario del Maestro del Cinema

di /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 4 minuti

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Rimini 1920 – 2020: Fellini 100 “Tutto si immagina”
Nel centenario della nascita, le iniziative dedicate al Maestro

Il 20 gennaio del 1920 nasceva a Rimini Federico Fellini, il Maestro del cinema mondiale.
Se l’Italia è diventata per tutto il mondo il paese della Dolce Vita lo si deve al suo sguardo unico e inconfondibile.
Pochissimi artisti sono riusciti a rappresentare l’intera storia del nostro Paese come ha fatto Fellini.
Un artista che attraverso il cinema è riuscito a inventare un mondo intero, creando un immaginario capace non solo di raccontare la propria generazione – quella di chi ha vissuto le più importanti tappe del Novecento – ma anche di entrare in contatto con quelle successive.

Fellini ci ha mostrato come, viaggiando a ritroso nel tempo, si possono trovare magici suggerimenti per comprendere il presente. La sua eredità è ancora dinamica e viva nel linguaggio artistico e creativo contemporaneo. “Tutto si immagina” non è solo una celebre espressione del regista riminese, genio immortale, ma la chiave di volta per fotografarne l’eredità artistica e creativa attuale e senza tempo.

A 100 anni dalla sua nascita, Rimini si prepara a celebrarlo per un intero anno con una serie di iniziative che partiranno a metà dicembre con una grande mostra nelle sale di Castel Sismondo, antica residenza dei Malatesta, e proseguiranno tutto il prossimo anno per culminare nell’apertura, a dicembre 2020, nel più grande progetto museale a lui interamente dedicato.



La mostra “Fellini 100” a Castel Sismondo


Ad aprire le celebrazioni sarà la mostra “Fellini 100 Genio immortale” a Rimini, riportando in primo piano memorie, emozioni, fotogrammi, scene, suggestioni provenienti da quel mondo straordinario capace di dirci tutta la verità su noi stessi con l’irresistibile fascino universale del sogno.

La mostra, allestita a Castel Sismondo, parte della sede futura del Museo Fellini, ruota attorno a tre nuclei di contenuti:
1) la storia d’Italia, dagli anni Venti agli anni Ottanta, attraverso l’immaginario dei film di Fellini;
2) il racconto dei compagni di viaggio del regista;
3) la presentazione del progetto permanente del Museo Internazionale Federico Fellini.

Tra le varie sezioni che compongono la mostra, che presenta tanto materiale inedito, non manca materiale del Fondo Nino Rota, il celebre compositore che ha collaborato con Fellini su molti film.
In particolare sarà esposta, per la prima volta, una serie di taccuini originali sui quali Rota appuntava le indicazioni del Maestro sulla musica che avrebbe dovuto accompagnare ed esaltare le sue scelte registiche.

Tra i materiali inediti in esposizione anche la primissima sceneggiatura di quello che poi sarebbe diventato Amarcord, intitolato in prima stesura “Il borgo”, e la sceneggiatura di Otto e mezzo di proprietà di Lina Wertmuller, che fu assistente alla regia di Federico Fellini proprio in quel film.

Anche dall’archivio dell’Associazione Tonino Guerra sono presenti materiali inediti appartenuti al poeta, scrittore e sceneggiatore romagnolo, testimonianza di un incontro umano e professionale che ha segnato il cinema e la cultura italiana.

Una mostra inedita su Fellini, perché porta al centro del proprio percorso la visione dei film, e questo grazie alla partecipazione sia dei produttori più o meno recenti, sia di coloro che in questi anni hanno custodito e tutelato una parte considerevole della filmografia.

AGGIORNAMENTO – Aprile 2020


La mostra “Fellini 100. Genio immortale” è sospesa in ottemperanza al DPCM dell’8 marzo 2020, che prevede misure preventive contro la diffusione del coronavirus; è stata quindi realizzata – per permettere ai tanti che avrebbero voluto visitarla – una visita virtuale alla mostra accompagnata dalla voce del curatore Marco Bertozzi:



Qui inoltre il vero e proprio tour virtuale con Google Street View per chi volesse soffermarsi sulla mostra e visitarne le sale in autonomia.



Il Museo Internazionale Federico Fellini


L’appuntamento del centenario è anche l’occasione per porre le fondamenta del Museo Internazionale Federico Fellini. Un’esposizione permanente la cui apertura è prevista a dicembre 2020 con l’ambizione di diventare per il pubblico di tutto il mondo il luogo dove poter incontrare e riscoprire l’universo inimitabile di Federico Fellini.
Il Museo Internazionale sarà, infatti, il più grande progetto museale dedicato al regista riminese e coniugherà la poesia del cinema felliniano con le tecnologie e le scelte urbanistiche più innovative. Un progetto ambizioso, che, nel mescolare poesia e tecnologia, intende restituire tutto quello che il cinema ha voluto essere fin dalla sua origine e che i film di Fellini esprimono nel modo più compiuto: stupore, fantasia, spettacolo, divertimento.

Il Museo Fellini ruoterà intorno a tre poli:
Castel Sismondo, la rocca del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; Palazzo Valloni, un edificio di origine settecentesca recentemente restaurato, dove a piano terra ha sede il mitico Cinema Fulgor dove Fellini vide i primi film; e infine una grande area urbana, una vera e propria Piazza dei Sogni, che, attraverso un percorso di installazioni e scenografie felliniane creerà un fil rouge tra questi due edifici.

Gli spazi di Palazzo Valloni e di Castel Sismondo, così interconnessi, diventeranno il luogo di una narrazione coinvolgente attraverso film, documentari, interviste e ancora sceneggiature, lettere, spartiti, oggetti di scena e insieme a questi i disegni – che tanta parte hanno avuto nel processo ideativo del Maestro – e i costumi, a documentare anche la qualità e l’originalità delle collaborazioni e delle maestranze coinvolte in ognuno dei progetti di Fellini.





Infine una curiosità…


Tutte le iniziative che festeggeranno il centenario sono raccolte sotto l’etichetta di “Fellini 100”, che ha adottato come proprio logo un disegno del regista Paolo Virzì ispirato a una delle foto più famose della storia del cinema: Fellini domatore (di personaggi, di fantasie, di ossessioni) sul set di Otto e mezzo, scattata da Tazio Secchiaroli.

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