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Il Parco delle Foreste Casentinesi e del Monte Falterona e Campigna

di /// Agosto 31, 2021
Tempo stimato di lettura: 6 minuti

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Il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è un parco nazionale istituito nel 1993, situato tra l’Appennino tosco-romagnolo, a cavallo tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze.

Si tratta di una vasta area ricca di boschi secolari, mistici santuari e prorompenti cascate, le cui faggete sono state riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il 7 luglio 2017, infatti, a Cracovia la Commissione UNESCO ha inserito la Riserva naturale integrale di Sasso Fratino e le faggete vetuste ricomprese nel perimetro del parco, nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità all’interno del sito seriale Foreste primordiali dei Carpazi e altre Regioni d’Europa.

Da poco inoltre l’intero comprensorio è entrato a far parte della prestigiosa “Green list” della Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), il che lo rende una delle eccellenze mondiali tra le aree protette sia in termini di conservazione naturalistica che gestione sostenibile.

Alle origini del Parco

La storia del territorio del Parco ha origine con le popolazioni italiche che attraversavano quest’area per collegare la zona dell’Etruria vera e propria con i possedimenti padani. Si trattava di un vero e proprio passaggio tra due porzioni differenti di territorio sancite anche dalla presenza del “Lago degli Idoli”, un antico luogo in cui questo popolo venerava le proprie divinità.

In epoca medievale le valli e le montagne di questa parte di Appennino divennero crocevia di gran parte di pellegrini provenienti dal Nord e dall’Est dell’Europa, mentre qualche secolo dopo – durante il Rinascimento – il territorio passò sotto la Signora dei fiorentini.

Quest’ultima amministrò l’area tramite l’Opera Laica del Duomo di Firenze, un ente laico che utilizzò il legname proveniente da qui per la costruzione di diversi edifici cittadini tra cui la Cupola del Brunelleschi ma anche per la costruzione degli alberi maestri delle flotte navali di Pisa e Livorno.

Fu però soprattutto grazie agli insediamenti monastici di San Romualdo e Camaldoli di San Francesco d’Assisi a La Verna fondati tra il 1212 e il 1213 che il Parco riuscì a conservarsi, tanto che ancora oggi possiamo ammirarne la bellezza naturalistica.

Nel corso dei secoli il Parco ha suggestionato schiere di santi, artisti, scrittori e artisti di ogni genere e provenienza. Tra i più illustri visitatori si annovera il Sommo Poeta e scrittore Dante Alighieri, il quale rimase particolarmente colpito dalla Cascata dell’Acquacheta che celebrò in un canto dell’Inferno, e in epoca moderna Dino Campana, voce originale nella poesia del ‘900, che raccontò nei «Canti orfici» il suo viaggio a piedi da Marradi a La Verna.

Cosa Fare

Primavera

È indubbiamente la migliore stagione per vivere il Parco. Le escursioni, gli eventi, i workshop del programma “La Natura per migliorare la vita” rappresentano le attività primaverili dedicate al tema della biodiversità e alla cultura scientifica.

Come ogni anno, dopo un lungo e rigido inverno, le foreste primordiali si risvegliano con tutta l’energia vitale espressa dal verde delle foglie dei faggi e dallo zampillare e scrosciare delle sorgenti e dei torrenti.

Impossibile resistere! Camminare, pedalare o solo respirare in questa natura in continua trasformazione è un’esperienza che consigliamo di non perdere.

Estate

L’estate è la stagione delle del sole, delle passeggiate all’aria aperta e delle giornate infinite. Il Parco delle Foreste Cesentinesi è un vasto ambiente che soprattutto nella bella stagione offre la possibilità di effettuare lunghe escursioni piedi, in MTB, a cavallo o con gli asini.

Tra le tante attività da svolgere si segnalano le gite in battello sul Lago di Ridracoli. Non c’è niente di meglio che stare all’aria aperta circondanti da antiche foreste, godendo del particolare clima che queste zone offrono soprattutto nella stagione estiva.

  • Combattimento daini – Ph. G. Giacomini via Parco delle Foreste Casentinesi
  • Santuario della Verna – Ph. Giordano Giacomini via Parco delle Foreste Casentinesi
  • Osteria del Terrore Valle di Ridracoli – Ph. Franco Locatelli
  • Volpe, Vulpes vulpes – Ph. Roberto Sauli via Parco delle Foreste Casentinesi
  • Autunno nel Parco – Ph. Giordano Giacomini via Parco Foreste Casentinesi
  • Orma di Lupo, Canis lupus – Ph. Graziano Capaccioli via Parco delle Foreste Casentinesi
  • Parco Nazionale Foreste Casentinesi – Ph. F. Liverani via Parco delle Foreste Casentinesi
  • Cascate dell’Acquacheta – Ph. Francesco Del Vecchio via Parco delle Foreste Casentinesi

Autunno

L’autunno è la stagione dei colori e dei profumi. All’interno del Parco si passa dai colori accesi della foresta di fine ottobre, all’emozionante bramito del cervo di fine settembre, dalla ricchezza dei sapori dei prodotti del sottobosco alla tradizione gastronomica della montagna tosco-romagnola.

Da settembre in poi ogni giorno è come un grande caleidoscopio di colori e odori, in attesa del gelo e delle nevi invernali.

Inverno

Le cime innevate, il clima gelido , il sole sopra le nebbie della pianura, gli orizzonti infiniti che, nelle giornate più limpide, spaziano dai due mari all’arco alpino e ai massicci calcarei dell’Appennino centrale, le notti illuminate dal chiarore della luna riflessa sulla neve. E poi le ciaspolate, le escursioni e tutte le altre attività.

L’inverno non è più la stagione dell’attesa, ma una stagione attesa per vivere all’interno del Parco emozioni intense.

Tre Luoghi del Cuore

  • Le Cascate dell’Acquacheta
    L’Acquacheta è il più importante affluente del Montone e prima di raggiungere San Benedetto in Alpe compie un salto di oltre 70 metri nell’omonima cascata.
    La cascata, descritta da Dante nel XVI canto dell’Inferno, si raggiunge solo attraverso una escursione di un paio d’ore. Risalendo la valle si raggiunge la suggestiva Piana dei Romiti con i ruderi dell’antico borgo.
  • Il Lago degli Idoli
    Il Lago degli Idoli è il più importante sito archeologico casentinese, in cui è stata raccolta una delle più cospicue testimonianze del culto del mondo etrusco. Situato in località Ciliegeta (1380 m s.l.m), a sud della cima del Monte Falterona e a poche centinaia di metri dalla sorgente Capo D’Arno, risulta geograficamente il punto centrale di raccordo tra l’Appennino Toscano e quello Emiliano.
    Nel VI secolo a.C. gli Etruschi consideravano il Monte Falterona sacro, gettando le loro offerte votive nelle acque del lago di Ciliegeta, vicino alle sorgenti del fiume Arno. Dal 1838 a oggi sono stati ritrovati numerosi reperti etruschi, alcuni dei quali sono conservati presso il British Museum di Londra e il Louvre di Parigi.
  • La Verna
    Nel maggio del 1213 il conte Orlando Cattani di Chiusi in Casentino donò a San Francesco il Monte della Verna. È l’inizio della storia di uno dei luoghi più profondamente intrisi di misticismo dell’Occidente.
    La rupe calcarea culminante nel Monte Penna si alza bruscamente dal letto di argille su cui galleggia. Lo scoglio roccioso emerge, ed è ricoperto, dalla foresta, conservata nella sua ricchissima varietà da quasi otto secoli di gestione francescana che vedeva il bosco come parte del Creato attraverso cui si manifestava l’opera di Dio, e come tale da rispettare e venerare.
    Il Santuario della Verna è anche un luogo profondamente intriso di spiritualità religiosa. Qui infatti San Francesco ricevette le stimmate durante la Quaresima del 1224. Sempre qui il Santo ebbe modo di contemplare quella profonda unione tra uomo e Creato che sarà poi un tratto distintivo della sua predicazione.

Escursioni consigliate

Il Parco delle Foreste Casentinesi può essere esplorato in molti modi differenti: dalle normali escursioni a piedi alla mountain Bike, dai lunghi cammini spirituali ai trekking di più giorni lungo i crinali appenninici.

Per tutti gli amanti delle escursioni lunghe e impegnative consigliamo di consultare la mappa interattiva sul sito ufficiale del Parco delle Foreste Casentinesi, di acquistare la Carta dei sentieri del Parco, scaricare l’APP oppure scegliere tra le tante indicazioni disponibili sui tracciati dei sentieri.

Nel territorio del Parco sono stati allestiti nove Sentieri Natura di agevole percorrenza. Lungo ciascuno di essi sono dislocati punti di osservazione, segnalati da appositi picchetti numerati in cui è possibile, in modo “autoguidato”, conoscere e riconoscere le emergenze territoriali.

Tra questi segnaliamo l’escursione tra le Faggete di Badia Prataglia che, risalendo la piccola e incantevole valle del torrente Archiano d’Isola in direzione dell’Eremo di Camaldoli, attraversa uno spettacolare bosco di faggi.

Altra passeggiata consigliata è quella dell’Eremo di Camaldoli, forse il luogo più famoso del Parco per l’elevato valore naturale.

Da non perdere inoltre il sentiero natura dedicato all’Abete Bianco il cui percorso si svolge all’interno di una delle più belle e meglio conservate abetine del Parco, al cui interno sono ospitate specie floristiche di notevole importanza scientifica.

Centri Visita

Il Parco delle Foreste Casentinesi, proprio per l’antichità e la complessità dell’ambiente che preserva, comprende ben 15 differenti Centri Visita dislocati lungo tutto il territorio, con temi e approfondimenti differenti a seconda degli ambienti.

Si va dal centro visita dedicato alla Geologia e il Termalismo di Bagno di Romagna a quello dedicato alla Fauna appenninica di Premilcuore, passando dai molti giardini botanici allestiti all’interno del Parco.

Come arrivare

In Auto

Da Firenze | dopo Pontassieve, si devia per la SR 70 e si raggiungono i Comuni di Pratovecchio Stia, Poppi e Bibbiena.
Da Arezzo | Per la SR 71, si raggiungono i Comuni di Bibbiena, Poppi e Pratovecchio Stia; da Bibbiena, con la SP 208, si raggiunge il Comune di Chiusi della Verna.
Da Faenza | Risalendo la valle del Tramazzo si raggiunge il Comune di Tredozio.
Da Forlì | Risalendo le valli del Montone (SS 67), del Rabbi (SP 3) e del Bidente (SP 4), si raggiungono rispettivamente i Comuni di Portico-San Benedetto, Premilcuore e Santa Sofia.
Da Cesena | Risalendo la valle del Savio con la E45, si raggiunge il Comune di Bagno di Romagna.

In Treno

In Toscana il Parco è raggiungibile in treno dalle stazioni: Bibbiena, Poppi, Pratovecchio e Stia nel versante Casentinese e dalla Stazione di Pontassieve e Contea-Londa nel versante Mugellano.
In Romagna il Parco è raggiungibile in treno dalle stazioni: Faenza, Forlì e Cesena;
Per gli orari consultare il sito di Trenitalia

In Bus

Per il versante romagnolo consultare il sito di START Romagna
Per il versante casentinese consultare il sito di Etruria Mobilità
Per il versante fiorentino consultare il sito di Autolinee Mugello Valdisieve

Autore

Walter Manni

Esploratore e Avventuriero: ama navigare gli oceani, scalare le montagne più alte e surfare sulle onde del web

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