Quando viaggio mi informo sempre sulla storia e i punti di interesse del luogo in cui andrò a soggiornare. Sono fatto così.
C’è chi si accontenta dei classici monumenti indicati nelle guide tradizionali; c’è chi, invece, come me, cerca di più. Blog, siti e riviste specializzate alla mano, programmo per tempo percorsi non convenzionali in modo da avere un racconto completo del territorio che andrò a visitare.
Partendo da questa personale esigenza, oggi vi voglio parlare di archeologia industriale e dei riscontri che quest’ultima può avere dal punto vista turistico. So che affiancare il termine turismo all’aggettivo industriale può apparire a primo acchito un accostamento stridente, o se vogliamo antitetico, ma vi giuro che non è così!
Per questo, con l’aiuto dell’associazione Save Industrial Heritage, ho pensato di proporvi un itinerario tra i luoghi legati alla storia industriale della nostra regione, visitabili da tutti, senza problemi di accesso e autorizzazioni.
Per rendere la lettura più agevole divido il nostro itinerario in due parti seguendo la classica ripartizione geografica che vuole da una parte l’Emilia, dall’altra la Romagna. Oggi partiamo con quest’ultima!
Sulphur (Novafeltria, RN)
Dove: Via Montecchio, 20 | Novafeltria, Località Perticara (Rimini)
Quella di Perticara è l’unica miniera recuperata dell’antico distretto minerario dell’Appennino romagnolo, specializzato nell’estrazione dello zolfo, uno dei più importanti d’Europa e del mondo a fine Ottocento.
Il museo racconta il lavoro e le tecnologie impiegate al suo interno con una ricca esposizione di attrezzi, macchinari e impianti originali, tutti perfettamente conservati.
Darsena di Città (RA)
Dove: Via d’Alaggio | Ravenna
La Darsena di Ravenna è un bacino acqueo artificiale che collega il centro della città al mare. Collocato alle spalle della stazione ferroviaria, lungo le sue banchine mostra, come in un museo all’aperto, gli avamposti della produttività industriale, logistica e commerciale che caratterizzarono Ravenna nel secolo scorso.
Tutta quest’area è oggi interessata da profondi processi di dismissione che stanno dando vita a interessanti progetti di recupero culturale e artistico: dal centro polivalente Almagià fino a progetti trasversali come il festival di street art Subsidenze.
Museo Italiano della Ghisa (Longiano, FC)
Dove: ex-chiesa di Santa Maria delle Lacrime | Longiano (Forlì/Cesena)

La Neri è una delle aziende leader mondiali nell’arredo urbano e nell’illuminazione pubblica. Tra le altre cose si occupa di restaurare arredi storici in ghisa (gazebo, lampioni, panchine, fontane, etc.) e negli anni ha collezionato un’imponente raccolta di pezzi provenienti da tutta Italia e dal resto d’Europa, che oggi costituiscono il Museo Italiano della Ghisa.
Il museo si divide tra l’ex-chiesa di Santa Maria delle Lacrime nel centro storico di Longiano; l’ampio spazio industriale (il MIG), un tempo ex-impianto di verniciatura della Neri; e una sezione all’aperto realizzata, in collaborazione con il comune di Cesena, all’interno dell’ottocentesco Giardino Pubblico.
Fabbrica (Gambettola, FC)
Dove: Viale G. Carducci, 113 | Gambettola (Forlì/Cesena)
Fabbrica è un centro polifunzionale dedicato all’arte e alla cultura, ricavato all’interno dell’ex-cementificio S.I.C.L.I. di Gambettola che risale ai primi del Novecento.
A differenza di altri recuperi simili si distingue per la conservazione dei suoi impianti e dei vecchi macchinari. Anni di progetti e investimenti hanno reso Fabbrica un’architettura complessa, un luogo in cui l’arte contemporanea e la fotografia s’incontrano all’interno di un vero e proprio museo di archeologia industriale.
Autore
Davide Marino
Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi
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