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Il Sale di Cervia – L’oro bianco dell’Adriatico

di /// Marzo 14, 2024
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

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Non è possibile concepire una vita civilizzata senza la produzione e l’uso del sale.
Plinio il Vecchio (XXXI, 88 – I secolo d.C.)


Da sempre unico

Sale dolce, sale aromatico, sale per il benessere del corpo e per ingentilire gli alimenti: l’origine di questo prodotto nel territorio di Cervia si perde tra le pieghe della Storia.
Da più di duemila anni quest’area di Romagna, incastonata tra Ravenna e Rimini, è riuscita a rielaborare un’antica tradizione fatta di passione, lavoro e fatica, producendo uno dei migliori sali oggi presenti sul mercato.

Del resto la storia di Cervia è quella di un borgo marino fortemente legato alle attività del suo mare, l’Adriatico.
Le particolari condizioni climatiche e un sistema di produzione artigianale perfezionato nel corso dei secoli hanno poi fatto il resto, trasformando questo piccolo paese nella cosiddetta “città del sale”.

Saline di Cervia | La raccolta manuale del sale
Saline di Cervia | La raccolta manuale del sale

Il sale ha sempre svolto un ruolo fondamentale nelle economie di tutte le civiltà, sia come insaporitore, sia come conservatore di cibo. Per queste sue caratteristiche, che oggi riteniamo banali, già prima dell’età romana aveva assunto dignità di moneta e scambio – per intenderci, al tempo di Augusto si potevano pagare i soldati anche con distribuzioni di sale (da cui la parola salario).

In un’era in cui ancora non esistevano frigoriferi o insaporitori da banco, gli antichi abitanti di quest’area lo fecero diventare la loro principale fonte di ricchezza, attuando un sistema di raccolta sempre più sofisticato che, ancora oggi, osserviamo facendo una semplice visita all’interno delle saline di Cervia.

Un valido alleato, in cucina e alle terme

Parlando di sale – è strano a dirsi – è proprio la “dolcezza” che distingue il prodotto di Cervia da tutti gli altri sali in commercio (presidio Slow Food dal 2004) . Tutto merito dalla quasi totale assenza nella sua composizione di elementi organolettici che conferisco quel classico retrogusto amarognolo a cui siamo abituati quando assaggiamo un alimento salato.

L’elevata presenza poi di iodio, zinco, rame, potassio, manganese, ferro e magnesio lo rendono un elemento perfetto per le attività fisiologiche vitali del nostro organismo, senza poi contare i numerosi benefici che può apportare in materia di cosmesi.
Un qualunque soggiorno di relax e benessere nelle strutture termali del territorio cervese può offrirvi veri e propri elisir di bellezza e salute: dal contrasto della cellulite e degli edemi fino alla depurazione dei bronchi e dei tessuti; e ancora creme, scrub, saponi, sali da doccia e da bagno.

E in cucina? Ottimo per aromatizzare e conservare i cibi, il sale di Cervia si sposa bene con la produzione di torte e biscotti ma anche come valida alternativa alle pentole. Esistono infatti vere e proprie mattonelle di sale puro che, una volta scaldate in forno, riescono a rilasciare il calore lentamente cucinando le pietanze sopra di loro.

Mattonella di Sale
Mattonella di Sale

Un’oasi di benessere, ma anche di bellezza

Alle spalle di Cervia un’oasi naturalistica, porta meridionale del grande Parco del Delta del Po e Riserva Protetta dal 1979, ospita, accanto alle famose saline, rare specie vegetali e animali, tra cui i caratteristici fenicotteri.

Ogni stagione, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, si ripete la “cavadura”, ovvero la raccolta del sale, il momento più importante di tutta la produzione in quanto si concretizza il lavoro di un intero anno.
Grandi cumuli cristallini e lucenti prodotti in modo industriale – salvo nella Salina Camillone, sezione vivente del MuSa – Museo del Sale, dove la raccolta avviene ancora a mano – riempiono il piazzale per uno spettacolo che ha dell’incredibile.

Saline di Cervia | La raccolta del Sale
Saline di Cervia | La raccolta del Sale

Tradizione e rievocazioni storiche

Dopo essere stato essiccato ai raggi del sole, nel secondo fine settimana di settembre, si rinnova la tradizione della rimessa del sale (in dialetto l’Armesa de Sel) con lo spostamento tramite burchielle, imbarcazioni a fondo piatto, del prodotto finito dalle aree di lavorazione ai magazzini per lo stoccaggio.

Un momento di felicità popolare, festeggiato con la manifestazione culturale ed enogastronomica Sapore di Sale, che ancora oggi esalta la vita, la storia e l’identità di una città nata dal mare e cresciuta grazie a esso.

Autore

Davide Marino

Nasce come archeologo ma finisce per fare altro. Razionale ma non metodico, lento e appassionato. Un giovane entusiasta dai capelli grigi

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